L'associazione sportiva dilettantistica è un ente non commerciale con finalità di promozione dello sport all'interno della comunità in cui è inserita, spesso associata al profilo della APS, qualifica che infatti può coesistere con la ASD. Cosa succede in caso di mancato passaggio al terzo settore?
L’associazione sportiva dilettantistica (ASD), grazie alla similarità degli intenti, può essere associata ad un’altra tipologia di ente no profit, l’associazione di promozione sociale (APS).
Difatti molto spesso è possibile trovare un ente che possiede entrambe le qualifiche, in quanto, come abbiamo illustrato in altri approfondimenti, le stesse possono essere complementari, non entrano quindi in contrasto l’una con l’altra.
Chiaramente alla luce della riforma del terzo settore anche questo aspetto dovrà essere rivisto, in quanto in legislatore ha di fatto escluso le ASD dal nuovo codice, permettendo loro di scegliere se mantenere il precedente regime fiscale, giuridico ed economico, o se entrare a far parte del RUNTS aderendo quindi al nuovo codice.
La scelta delle ASD non è quindi sfavorevole, come invece potremmo affermare per tutte le altre categorie di enti, in quanto per le associazioni sportive dilettantistiche non decadono le agevolazioni preventivamente ad esse riservate dalle normative pre-esistenti.
ASD di promozione sociale: coesistenza tra le qualifiche
L’ASD, associazione sportiva dilettantistica è un ente no profit che svolge la propria attività con l’obiettivo di promuovere la cultura dello sport e l’interazione tra le persone, abbattendo ogni disparità nonché garantendo il perseguimento di finalità ludico-sociali.
Chiaramente tali obiettivi sono poi declinati ed ampliati in base alle specificità della singola associazione, ma si eguagliano poi tutti nella sostanza.
Questo assunto ha portato negli anni la prassi a condurre ad una facile associazione tra la figura della ASD e della APS.
Nella pratica tale compresenza di qualifiche ha fatto si che la ASD risultasse iscritta contemporaneamente nel registro del CONI, potendo usufruire della normativa dedicata e della possibilità di accedere a bandi e gare riservate unicamente agli iscritti, e al registro regionale delle APS, garantendosi anche l’ulteriore possibilità di beneficiare di misure a sostegno delle associazioni di promozione sociale.
Tale compresenza è stata possibile, ed in alcuni casi ancora esiste, fino all’avvento della riforma del terzo settore. Preme sottolineare che ancor oggi è possibile mantenere entrambe le qualifiche, ma a condizione di fare alcune rinunce.
ASD: cancellazione dal registro delle APS
Le ASD, come abbiamo più volte sottolineato, potranno continuare ad usufruire e a sottostare alla normativa previgente, anche quando il codice del terzo settore sarà completamente in vigore, a patto però che decidano di rinunciare alla qualifica di APS.
La trasmigrazione delle APS regolarmente iscritte presso i registri regionali di competenza al RUNTS, quando esso sarà operativo, avverrà in modo automatico, per questo coloro che non fossero intenzionati ad essere iscritti al nuovo registro e quindi a non entrare a far parte del terzo settore dovranno procedere con anticipo alla richiesta di cancellazione.
La ASD dovrà quindi compiere la propria scelta, valutando i pro ed i contro di entrambe le vie, se entrare a far parte del terzo settore come APS Sportiva, perdendo i benefici della legge 398/1991, o se proseguire la propria attività restando al di fuori del RUNTS.
Se dovessero decidere di non entrare a far parte del RUNTS, dovranno però rivolgersi al registro delle APS territorialmente competente e richiedere la cancellazione altrimenti nel momento in cui il RUNTS sarà operativo, gli uffici procederanno automaticamente alla trasmigrazione della ASD al nuovo registro.
Questo in cui ci troviamo è un momento di transizione, ove le associazioni devono ben riflettere in quanto le scelte che compiranno influenzeranno il loro futuro e quello dei loro associati, ma è anche tempo di fare delle scelte senza più potersi permettere di attendere il fluttuare degli eventi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: ASD e APS: il mancato passaggio al terzo settore