Dirigenti scolastici: stipendio in aumento con la firma dell'ipotesi di CCNL per Istruzione e Ricerca. Un incremento del 3,48% e l'allineamento, con gli altri dirigenti, per la parte fissa della retribuzione di posizione.
Dirigenti scolastici: l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, Aran, e i sindacati rappresentativi il 13 dicembre hanno firmato l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto collettivo nazionale, in riferimento al triennio 2016-2018.
Previsti un incremento del 3,48%, come per gli altri dipendenti pubblici, pari a 160,00 euro al mese lordi e l’allineamento della parte fissa della retribuzione di posizione con gli altri dirigenti.
Non solo maggiori entrate per i 7.452 presidi, ma anche misure per tutelare dirigenti con gravi patologie che necessitano di terapie salvavita e donne vittime di violenza, ferie e riposi solidali in favore di dirigenti che debbano assistere figli minori bisognosi di cure: queste le maggiori novità della nuova ipotesi di CCNL per l’area Istruzione e Ricerca.
Interessati dall’accordo, ma in misura minore, anche i 353 dirigenti delle università e degli enti di ricerca
Dirigenti scolastici, firmata ipotesi di CCNL: stipendio in aumento
Per i dirigenti scolastici ci sarebbe in arrivo un aumento di stipendio, da calcolare considerando l’incremento del 3,48% pari a 160 euro lordi circa e l’allineamento della parte fissa della retribuzione di posizione che sale da 3556,68 euro a 12.565,11 euro all’anno.
In questo modo, l’accordo equipara i dirigenti scolastici ai colleghi di altre istituzioni pubbliche.
Un aumento di stipendio consistente e una conquista molto attesa dal mondo dei dirigenti scolastici. Come si legge anche nella nota, pubblicata dall’Aran, e che accompagna il testo dell’ipotesi:
“È il primo contratto della dirigenza siglato dopo un lungo periodo di sospensione dei rinnovi contrattuali. Il lungo lasso temporale intercorso dall’ultimo contratto 2008-2009 ha reso necessaria l’attualizzazione di molte clausole contrattuali per tener conto delle novità legislative intervenute nel tempo.”
12 sigle, tra organizzazioni sindacali e confederazioni, sono state impegnate nella lunga riunione finale del 13 dicembre. Dopo quasi 9 nove ore di lavoro, a mezzanotte, è arrivata la firma ma il contratto dovrà superare ancora uno step: diventerà efficace, a seguito della sottoscrizione definitiva, dopo l’iter di verifica e controllo della sua compatibilità economica.
- Aumento degli stipendi dei dirigenti scolastici nel nuovo CCNL
- Scarica l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale dell’Area Istruzione e Ricerca - Triennio 2016-2018
Dirigenti scolastici, stipendi in aumento: le reazioni del mondo della scuola
La firma dell’ipotesi di CCNL ha dato vita a un grande entusiasmo tra chi ha avuto un ruolo di primo piano nella firma dell’accordo. L’Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e alte professionalità della scuola, ANP, ha definito il traguardo una svolta decisiva nella storia sindacale dei dirigenti scolastici, come si legge sul sito dell’organizzazione:
“L’equiparazione della parte fissa della retribuzione di posizione a quella degli altri dirigenti pubblici di seconda fascia rappresenta un traguardo fondamentale che offre un riconoscimento economico all’enorme impegno della categoria e che, soprattutto, rende giustizia e dignità ad una professione strategica nel rilancio del sistema Paese.”
Anche il ministro Marco Bussetti con una nota pubblicata sul sito del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca ha definito il contratto un risultato di grande importanza, e ha dichiarato:
“È stato, da subito, uno dei nostri obiettivi prioritari. Ritengo particolarmente importante che i dirigenti scolastici ottengano finalmente una retribuzione che li avvicina agli altri dirigenti dello Stato. Ringrazio anche i sindacati per il clima costruttivo in cui si è potuta svolgere la trattativa”.
Ma l’ipotesi di CCNL non ha portato solo entusiasmo: tra alcuni dirigenti scolastici cresce l’esigenza di fare chiarezza e tra i docenti si respira aria di indignazione.
Secondo l’UDIR, un giovane sindacato nato a Palermo, l’aumento di stipendio sarebbe una coperta corta: se da un lato si aggiungono delle somme per la quota fissa, dall’altro si tagliano per la quota variabile.
“A regime, cioè dal 1° gennaio 2019, gli aumenti in totale sono pari a 815,96 euro lordi, circa 450 euro netti. Come da noi ampiamente anticipato, non c’è niente per la retribuzione di posizione/quota variabile e per la retribuzione di risultato, se non i residui di quanto non eventualmente utilizzato per la retribuzione di posizione/quota fissa, residui che per la verità non ci saranno”.
Alla polemica dell’UDIR si aggiunge, con una voce contraria, quella dell’Unione Sindacale di Base che prende le parti di docenti e personale ATA:
“Ancora una volta questo governo mostra di avere un’idea di scuola che parte dall’alto, ignorando coloro che consentono giorno per giorno al sistema di istruzione pubblica di funzionare ed andare avanti, costretti questi ultimi a confrontarsi con una dirigenza scolastica che mostra scarsissime capacità dirigenziali e una tendenza pericolosa al comando autoritario”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dirigenti scolastici, firmata ipotesi di CCNL: stipendio in aumento