Al Data Act è dedicato un focus dell'Informativa periodica Attività Internazionale del 2 marzo 2022, a cura di FNC e CNDCEC. Il documento di studio analizza l'intervento della Commissione europea per regolamentare l’utilizzo e l’accesso ai dati generati nell’UE in tutti i settori economici.
Il Data Act è uno dei temi centrali del nuovo numero dell’Informativa periodica Attività Internazionale del 2 marzo 2022.
La commissione europea ha varato l’intervento per regolamentare l’utilizzo e l’accesso ai dati generati nell’Unione europea in tutti i settori economici.
Sono previste una serie di norme per garantire equità nell’ambiente digitale e stimolare un mercato dei dati, oltre a offrire nuove opportunità per l’innovazione basata sui dati più accessibili per tutti.
Tra gli altri interventi analizzati nel 4° documento di studio del 2022, curato dalla Fondazione e dal Consiglio nazionale dei commercialisti c’è anche l’accordo che permetterà alle PMI di tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale.
Data Act, la misura della Commissione UE nell’approfondimento dei commercialisti
Il comunicato stampa della Fondazione e del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili del 2 marzo 2022 rende nota la pubblicazione del 4° numero dell’Informativa periodica Attività Internazionale.
La nuova pubblicazione, come le precedenti, analizza le principali misure economiche adottate in ambito europeo e internazionale.
- FNC e CNDCEC - Comunicato stampa del 2 marzo 2022
- Diffusione dell’Informativa periodica Attività internazionale numero 4 del 2022.
Al centro del documento di studio c’è il “Data Act”, un’azione con la finalità di prevedere una regolamentazione nell’utilizzo e nell’accesso ai dati generati nell’Unione europea, in tutti i settori economici.
Si tratta di una serie di norme per favorire l’equità nell’ambiente digitale per avere un mercato dei dati che possa offrire nuove opportunità per l’innovazione. Dati che saranno più accessibili per tutti.
I nuovi interventi intendono “proteggere le PMI dalle clausole contrattuali abusive imposte dalle parti che si trovano in una posizione contrattuale significativamente più forte.”
Tra le altre misure c’è anche un focus sulla proposta di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese.
La Commissione europea ha adottato tale proposta per promuovere un comportamento aziendale sostenibile e responsabile lungo le catene globali del valore.
Le imprese dovranno individuare e ridurre gli effetti negativi delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente.
Ai consumatori e agli investitori dovrà essere garantita una maggiore trasparenza.
Dal Data Act al Gender Diversity Index 2021: i temi affrontati nel documento di studio
Tra gli altri temi affrontati all’interno del nuovo approfondimento c’è il Gender Diversity Index 2021.
Lo studio europeo è stato presentato dall’associazione European Women on Boards e, ogni anno, analizza la rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione e nei vertici aziendali delle più grandi realtà europee.
In relazione ai dati dello scorso anno viene mostrato che la percentuale di donne nei CdA è ferma al 35 per cento.
Solo il 7 per cento delle aziende è guidata da un CEO donna: in Italia lo stesso valore è fermo al 3 per cento.
I passi avanti sono ancora troppo piccoli e resta tanto lavoro da fare per cambiare la cultura aziendale.
In ultimo, un focus è dedicato al network nato con l’obiettivo di promuovere la crescita dell’imprenditorialità e delle PMI in Europa.
L’ufficio dell’UE ha siglato un accordo con le PMI per dare la possibilità di tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale e di accrescere la propria resilienza durante tutto il processo di crescita aziendale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Data Act, nell’approfondimento dei commercialisti la misura della Commissione UE