Chi ha criptovalute può inserirle nel modello 730/2025

Le criptovalute possono essere inserite nel modello 730/2025.

I dati relativi alle criptoattività devono essere inseriti nel quadro T, per la dichiarazione delle plusvalenze di natura finanziaria.

Nel nuovo quadro devono essere inseriti i redditi diversi di natura finanziaria, comprese le criptovalute per le quali deve essere versata l’imposta sostitutiva al 26 per cento.

Nel quadro W del modello 730/2025 devono invece essere dichiarate le criptoattività che non sono detenute presso intermediario italiano obbligato all’applicazione dell’imposta di bollo del 2 per mille.

Criptovalute: i dati da inserire nel quadro T del modello 730/2025

I contribuenti che hanno realizzato plusvalenze finanziarie e da criptoattività possono indicarle nel modello 730/2025.

In precedenza era necessario utilizzare il modello Redditi ma è stata prevista un’estensione per i soggetti senza partita IVA.

Tra le principali novità per chi è chiamato ad inserire i dati relativi alle criptovalute ci sono quelle relative al quadro T, destinato alle plusvalenze di natura finanziaria.

Devono essere inserite in tale quadro le somme per le quali si deve pagare un’imposta sostitutiva al 20 o al 26 per cento.

Nello specifico le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o da cessione di partecipazioni in paesi a regime fiscale privilegiato o di OICR immobiliari esteri e/o da cessione di cripto-attività. Potranno inoltre essere inserite minusvalenze non compensate nell’anno e partecipazioni rivalutate.

Per l’inserimento dei dati utili al calcolo dell’imposta sostitutiva, in relazione alle criptoattività, si deve utilizzare la sezione II, relativa alle plusvalenze da assoggettare a imposta sostitutiva al 26 per cento.

Criptovalute: le informazioni da indicare nel quadro W del modello 730/2025

Oltre al quadro T, in alcuni casi per indicare il valore delle criptovalute è necessario utilizzare il quadro W, relativo agli investimenti e alle attività estere di natura finanziaria o patrimoniale.

Nello specifico devono essere indicati i dati relativi alle criptoattività detenute attraverso:

• portafogli;
• conti digitali;
• altri sistemi di archiviazione o conservazione.

Il quadro W deve essere compilato anche per determinare le seguenti imposte correlate al possesso degli investimenti e attività estere:

• imposta sul valore degli immobili all’estero, IVIE;
• imposta sul valore dei prodotti finanziari dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero, IVAFE;
• imposta sostitutiva sul valore delle criptoattività.

Nella colonna 10, Giorni IVAFE - Criptoattività, deve essere indicato il numero di giorni di detenzione per i beni per i quali è dovuta l’IVAFE o l’imposta sulle criptoattività.

Nella colonna 12, Credito d’imposta, deve essere riportato l’eventuale credito d’imposta pari al valore dell’imposta patrimoniale versata nello Stato in cui è situato l’immobile o prodotto finanziario e le criptoattività.

La colonna 16 deve essere barrata esclusivamente nel caso in cui il contribuente adempia ai soli obblighi relativi al monitoraggio fiscale, ma per qualsiasi ragione non è tenuto alla liquidazione della IVIE, dell’IVAFE ovvero dell’imposta sul valore delle cripto-attività.

La sezione IV deve essere compilata nel caso di versamenti e residui di imposta sulle cripto attività.

Nello specifico il rigo W8 dovrà essere compilato come segue:

• nella colonna 2 deve essere riportare l’eventuale credito dell’imposta sul valore delle criptoattività possedute all’estero che risulta dalla dichiarazione relativa ai redditi 2023;
• nella colonna 3 deve essere indicato l’importo dell’eccedenza dell’imposta sulle criptoattività eventualmente compensata utilizzando il modello F24;
• nella colonna 4 si deve indicare l’ammontare complessivo degli importi versati con il modello F24 indicando i codici tributo 1728 (primo acconto) e 1729 (secondo acconto) e l’anno 2024.