Contributi a fondo perduto e non solo: agevolazioni in arrivo per le imprese del settore tessile e della moda con gli emendamenti al Decreto Rilancio, il cui testo è a un passo dalla conversione in legge. Previsto anche un credito di imposta sulle rimanenze finali di magazzino.
Contributi a fondo perduto e non solo: nell’iter di conversione in legge, che dovrà concludersi entro il 18 luglio, il testo del Decreto Rilancio si arricchisce di agevolazioni per il settore tessile e della moda.
Stanziati 5 milioni di euro a sostegno del made in Italy e in maniera particolare delle startup che investono nel design e nella creazione. Previsto anche un credito di imposta del 30% del valore delle rimanenze finali di magazzino oltre la media degli ultimi tre anni per i soggetti esercenti attività d’impresa che operano nell’industria del tessile e della moda, del calzaturiero e della pelletteria.
Contributi a fondo perduto e non solo: le agevolazioni per il settore tessile e moda
A introdurre la possibilità di accedere ai contributi a fondo perduto specifici per il settore tessile e della moda è l’articolo 38 bis del Decreto Rilancio, su cui si attende ancora l’approvazione definitiva.
La novità, infatti, è stata inserita con un emendamento al testo originario durante l’iter di conversione in legge che non si è ancora concluso: la scadenza per ultimare i lavori parlamentari è prevista per il 18 luglio.
Come evidenziato nel Dossier della Camera sull’evoluzione del DL numero 34 del 2020 alla luce degli ultimi emendamenti approvati, i contributi a fondo perduto, pari al 50% delle spese ammissibili, nascono con due obiettivi:
- sostenere l’industria del tessile, della moda e degli accessori a livello nazionale, con particolare riguardo alle start-up che investono nel design e nella creazione;
- promuovere i giovani talenti del settore del tessile, della moda e degli accessori che valorizzano prodotti made in Italy di alto contenuto artistico e creativo, come si legge nel testo.
Stando al testo attuale, le risorse a disposizione ammontano a 5 milioni di euro.
Ma la misura non è ancora definita in maniera dettagliata: sarà un decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Rilancio, a stabilire le regole di accesso ai contributi a fondo perduto:
- modalità di presentazione delle domande di erogazione;
- criteri per la selezione delle stesse,
- spese ammissibili;
- modalità di erogazione delle somme;
- modalità di verifica, di controllo e di rendicontazione delle spese.
Come per i contributi a fondo perduto specifici per il settore dell’intrattenimento, inseriti allo stesso modo durante l’iter di conversione in legge del DL numero 34 del 2020, per beneficiare dell’agevolazione le imprese interessate dovranno aspettare l’ok dell’Unione Europea.
Contributi a fondo perduto e non solo per il settore tessile e moda: un credito di imposta per le rimanenze di magazzino
Ma nel pacchetto di novità introdotte con gli emendamenti al Decreto Rilancio, non ci sono solo i contributi a fondo perduto per le imprese del tessile e della moda.
Prende forma anche un’altra nuova agevolazione specifica per il settore con l’articolo 48-bis: i soggetti esercenti attività d’impresa nell’industria del tessile e della moda, del calzaturiero e della pelletteria hanno diritto a un credito di imposta pari al 30 per cento del valore delle rimanenze finali di magazzino al di sopra della media registrata nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 10 marzo 2020 e determinate tenendo conto delle regole stabilire dall’articolo 92, del TUIR, Testo unico delle imposte sui redditi.
45 milioni di euro sono le risorse stanziate. L’obiettivo?
“Contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 sulle rimanenze finali di magazzino nei settori contraddistinti da stagionalità e obsolescenza dei prodotti”, come evidenzia il Dossier redatto dalla Camera dei Deputati e datato 5 luglio 2020.
Il credito di imposta maturato è utilizzabile dalle imprese del settore tessile e della moda esclusivamente in compensazione tramite modello F24 nel periodo d’imposta successivo a quello dell’entrata in vigore della misura.
Come per i contributi a fondo perduto, per accedere all’agevolazione bisognerà attendere l’ok definitivo sulla legge di conversione del DL Rilancio e il successivo decreto del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, che definisce platea beneficiari, modalità e criteri di attuazione.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Contributi a fondo perduto e non solo: le agevolazioni per il settore tessile e moda