Contratto di espansione, attese modifiche che dovrebbero aumentare le possibilità di accesso allo scivolo pensionistico. Il Decreto Sostegni bis, in attesa di approvazione, dovrebbe abbassare la soglia minima da 250 a 100 dipendenti delle aziende per fruire dell'incentivo all'esodo.
Contratto di espansione e incentivi all’esodo: in arrivo maggiori possibilità di accesso allo scivolo pensionistico.
È il Decreto Sostegni bis, che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni, a modificare la disciplina relativa a questo particolare accordo che verrebbe esteso, come anticipato dal Sole 24 Ore, anche alle imprese con più 100 dipendenti.
La Legge di Bilancio 2021, infatti, ha fissato solo per quest’anno la soglia minima di accesso allo scivolo pensionistico fino a 5 anni a 250 lavoratori, escludendo piccole e medie imprese con meno organico.
Un limite che per il Decreto Crescita, la norma che ha introdotto la misura in via sperimentale per il biennio 2019-2020, non doveva essere inferiore alle 500 unità proprio per agevolare le imprese di grandi dimensioni che hanno necessità di avviare percorsi di reindustrializzazione e riorganizzazione.
Contratto di espansione, più possibilità di accesso allo scivolo pensionistico: novità nel DL Sostegni bis
Previsto un abbassamento ulteriore della soglia per applicare i contratti di espansione che, tra i diversi benefici, permettono di fruire di scivoli pensionistici che anticipano l’accesso alla pensione fino a 5 anni.
La novità, che dovrebbe arrivare con il testo ufficiale del Decreto Sostegni bis, riguarda la misura prevista dall’articolo 26 quater del Decreto Legge numero 34 del 30 aprile 2019 (Decreto Crescita).
In altri termini, la modifica introdotta dal provvedimento emergenziale dovrebbe dare la possibilità di fruire del prepensionamento anche alle imprese più piccole, correggendo il tiro della misura nella sua formulazione originaria.
Si ricorda che il contratto di espansione è uno strumento che è volto a favorire le riconversioni aziendali e ristrutturazioni degli organici, ed è siglato dal Ministero del Lavoro, dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, dalle loro rappresentanze aziendali o dalla rappresentanza sindacale unitaria.
Tra gli elementi che può contenere questo contratto vi è, appunto, il cosiddetto piano di esodo aziendale che ammette l’accesso al prepensionamento subordinato all’adesione da parte del lavoratore interessato.
Tuttavia, per avere la certezza sulle modifiche che riguardano i requisiti di accesso alla misura in arrivo bisognerà attendere il testo ufficiale del Decreto Sostegni bis.
Contratto di espansione e scivoli pensionistici: cosa sono i piani di esodo aziendale
La ratio del contratto di espansione è quella del rinnovamento aziendale e della ristrutturazione degli organici tanto che uno dei suoi contenuti essenziali è il numero dei lavoratori i quali, non potendo essere riqualificati, possono essere incentivati ad un’uscita anticipata dall’azienda.
L’esodo concordato si realizza tramite la risoluzione dei rapporti di lavoro con i soggetti che si trovano a non più di 5 anni dalla pensione di vecchiaia o da quella anticipata e che hanno maturato il requisito minimo contributivo.
Ai lavoratori che aderiscono al piano, peraltro, è riconosciuta un’indennità mensile corrisposta dall’INPS purché siano iscritti il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) o alle forme sostitutive o esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria, gestite dall’INPS, e purché abbiano risolto consensualmente il rapporto di lavoro entro il 30 novembre 2021.
L’indennità citata, si ricorda, è corrisposta per il periodo intercorrente tra la data di risoluzione del rapporto di lavoro e la data di raggiungimento della prima decorrenza utile per vedersi riconoscere il trattamento pensionistico.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Contratto di espansione, novità nel DL Sostegni bis per l’accesso allo scivolo pensionistico