Adesioni al concordato preventivo biennale per il 20% di lettrici e lettori. Il sondaggio di Informazione Fiscale conferma lo scarso appeal della misura, in scadenza oggi 31 ottobre
Il concordato preventivo biennale convince solo il 20 per cento delle lettrici e dei lettori di Informazione Fiscale.
Questo il dato raccolto nel sondaggio che, proprio nel giorno di scadenza per le adesioni al patto con il Fisco, prova a misurare e anticipare l’esito della misura introdotta a partire dal biennio 2024-2025.
Una rilevazione alla quale si affianca quella realizzata sulla pagina Linkedin che non cambia lo scenario ma, anzi, fotografa un esito ancora più sbilanciato: solo il 12 per cento dei partecipanti ha in questo caso manifestato la propria volontà di adesione al concordato preventivo biennale.
Concordato preventivo biennale, verso l’adesione per solo il 20% di lettrici e lettori
La scadenza di oggi, 31 ottobre, è all’attenzione di tutti tenuto conto che l’esito del concordato preventivo biennale determinerà le effettive possibilità di un nuovo taglio all’IRPEF e di una possibile estensione della flat tax per le partite IVA.
Dopo un iter caratterizzato da diverse modifiche in corsa, l’ultima delle quali è arrivata con il DL n. 155/2024 pubblicato il 19 ottobre, per il concordato preventivo biennale si avvicina il momento della “conta” delle adesioni.
Si va verso il flop? La domanda resta al momento ancora senza una risposta certa, ma i dati raccolti da Informazione Fiscale non giocano a favore del “patto con il Fisco.”
Secondo quanto emerso dal sondaggio aperto il 22 ottobre per misurare il dato delle adesioni, su un totale di 536 partecipanti, solo in 114 hanno espresso la volontà di accedere al concordato preventivo biennale, contro 422 risposte negative. Tradotto in percentuali, si tratta del 21 per cento di sì, contro il 79 per cento di no.
Evidenziare la data di avvio delle rilevazioni è importante: il 22 ottobre erano già in vigore le ultime modifiche introdotte dal DL Fiscale collegato alla Manovra, che ha ulteriormente esteso il ravvedimento speciale abbinato al concordato. La possibilità di sanare a costo ridotto le irregolarità pregresse (2018-2022) è uno dei principali vantaggi dello strumento, che tuttavia sembra non aver inciso in maniera decisiva sulle adesioni.
Anche se realizzato su un campione più ridotto, da un sondaggio aperto il 14 giugno scorso - giorno prima dell’avvio delle procedure di adesione per i soggetti ISA - già emergeva lo scarso appeal del concordato preventivo biennale: il 72 per cento dei partecipanti si dichiarava non intenzionato all’adesione, contro il 28 per cento dei sì.
Flop o successo? Per Leo “quel che viene è ben accetto”
Come evidenziato in apertura, anche dai dati raccolti da Informazione Fiscale sulla propria pagina Linkedin l’esito del concordato non si preannuncia roseo. Su un totale di 267 voti, solo il 12 per cento si è schierato tra gli aderenti, contro l’88 per cento dei contrari.
I dati raccolti si allineano alle rilevazioni già in circolazione nelle ultime settimane, che di fatto riflettono lo scarso successo di uno strumento il cui esito sarà decisivo. Il MEF l’ha più volte evidenziato e messo nero su bianco nel DL n. 155/2024: le entrate del concordato confluiranno in un fondo al quale si attingerà per la riduzione delle aliquote IRPEF e, stando a quanto dichiarato in prima persona dal Ministro Giorgetti, se i risultati saranno particolarmente positivi si potrà intervenire anche sull’estensione del regime forfettario fino a 100.000 euro.
Due obiettivi per i quali risulta quindi centrale attendere i dati definitivi, ma secondo il Viceministro Leo il concordato preventivo biennale porterà in ogni caso ad un esito positivo. Tenuto conto che non sono state stimate entrate, ci sarà necessariamente un aumento di gettito: “Quel che viene è tutto ben accetto”, ha affermato nel corso dell’audizione del 30 ottobre.
I numeri però saranno decisivi e si resta pertanto in attesa di dati ufficiali sulle adesioni effettuate entro la scadenza di oggi, termine perentorio sul quale non si intravedono possibilità di proroghe dell’ultim’ora.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Concordato preventivo biennale, verso l’adesione per solo il 20% di lettrici e lettori