Bonus ristoranti, il decreto attuativo sul contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione ha il via libera della Conferenza Stato Regioni. Dopo tre mesi dal varo delle novità con il decreto agosto, si sblocca il ristoro per una delle categorie più colpite dalla crisi sanitaria. L'importo potrà arrivare fino a 10.000 euro.
Si sblocca il bonus ristoranti. Il decreto attuativo per il contributo a fondo perduto alla filiera della ristorazione ha avuto il via libera dalla Conferenza Stato Regioni del 16 ottobre 2020.
Il contributo di ristoro andrà da 1.000 a 10.000 euro, e sarà riconosciuto non solo ai ristoranti, ma anche alle mense, agriturismi, alberghi e ai titolari di partita IVA che effettuano catering continuativi su base contrattuale e per eventi.
Dopo tre mesi dal varo della misura, parte del pacchetto dei bonus previsti dal decreto agosto, il decreto attuativo che definirà requisiti e modalità di richiesta del contributo a fondo perduto arriva all’ultimo miglio.
La pubblicazione del decreto MEF e MiPAAF è l’ultimo passo necessario per l’avvio della fase di presentazione delle domande.
Il #FondoRistorazione è pronto a partire: 600 milioni di euro destinati ai nostri ristoratori, per l'acquisto di prodotti made in Italy.
Investiamo sul cibo, portiamo in tavola il futuro. pic.twitter.com/kOZ7pJh4li— Teresa Bellanova (@TeresaBellanova) October 17, 2020
Bonus ristoranti, fondo perduto fino a 10.000 euro: decreto attuativo in arrivo
L’importo riconosciuto a ristoranti, alberghi, agriturismi e catering dovrà essere utilizzato per l’acquisto di prodotti agroalimentari e vitivinicoli anche Dop e Igp.
Il contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione, introdotto dal decreto agosto e poi modificato dalla legge di conversione, è pronto all’avvio e finanzierà gli acquisti effettuati dal 14 agosto 2020.
Il bonus sarà quindi “retroattivo”, anche per coprire la quota di spesa sostenuta nel periodo di stallo della misura. Il decreto attuativo per la definizione di requisiti e modalità di accesso al fondo perduto, approvato dalla Conferenza Stato Regioni del 16 ottobre 2020, era atteso entro la metà del mese di settembre.
Al netto dell’evidente ritardo, ora l’attesa è tutta sull’avvio ufficiale del bonus riconosciuto a ristoranti, alberghi autorizzati alla somministrazione di cibo, agriturismi e catering. Secondo le anticipazioni, la richiesta dovrà essere inoltrata tramite un portale appositamente predisposto da Poste Italiane o fisicamente presso gli sportelli sul territorio.
L’importo del contributo a fondo perduto andrà da un minimo di 1.000 euro e fino ad un massimo di 10.000 euro. Il pagamento verrà effettuato per il 90% come anticipo rispetto a quanto indicato in domanda e successivamente, dopo la presentazione delle quietanze di pagamento, verrà corrisposto il restante 10%.
Bonus a fondo perduto per ristoranti, alberghi, agriturismi e catering: il decreto agosto estende la platea dei beneficiari
La legge di conversione del decreto agosto ha ritoccato le regole relative al contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione.
Si estende la platea dei beneficiari del bonus a fondo perduto. I 600 milioni di euro stanziati saranno destinati alle imprese registrate con i seguenti codici ATECO prevalenti:
- 56.10.11 (ristorazione con somministrazione),
- 56.29.10 (mense),
- 56.29.20 (catering continuativo su base contrattuale),
- 56.10.12 (attività di ristorazione connesse alle aziende agricole),
- 56.21.00 (catering per eventi, banqueting),
- limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo, 55.10.00 (alberghi).
Resta il requisito del calo di fatturato, parametro primario da considerare. Per il contributo a fondo perduto, sarà necessario verificare che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2019.
Per i soggetti che hanno avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 non valgono i limiti di fatturato indicati nel periodo precedente.
La legge di conversione del decreto agosto ha inoltre inasprito la disciplina sanzionatoria prevista nel caso di indebita fruizione del contributo a fondo perduto.
Salvo che il fatto costituisca reato, l’indebita percezione del contributo, oltre a comportare il recupero dello stesso, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del contributo non spettante.
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