Un nuovo bonus casa, pari al 100 per cento della spesa sostenuta, per i titolari di redditi bassi, con possibilità di beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito in alternativa all'utilizzo in detrazione. Questa una delle novità contenute nella proposta di legge presentata in Commissione Finanze della Camera e assegnata in sede referente il 6 giugno 2023. Tra gli obiettivi, il riordino delle agevolazioni fiscali per l'edilizia
Bonus casa al 100 per cento per i titolari di redditi bassi, per i quali la detrazione fiscale riconosciuta potrà essere applicata anche mediante gli ormai noti meccanismi dello sconto in fattura e della cessione del credito.
Queste alcune delle novità in materia di agevolazioni fiscali per l’edilizia che potrebbero prendere piede dal prossimo anno, contenute nella proposta di legge presentata dalla Lega in Commissione Finanze della Camera.
La proposta, presentata il 3 marzo, è stata assegnata per la discussione in sede referente presso la Commissione il 6 giugno 2023. L’iter per l’esame delle misure previste non è ancora iniziato, ma la previsione di un nuovo bonus per i lavori in casa è tra i piani di riordino del Governo, anche alla luce della direttiva europea sulle “case green”.
Due quindi le aliquote previste, pari al 60 per cento nella generalità dei casi e innalzata fino a coprire l’intero importo della spesa sostenuta per i lavori in casa in presenza di specifiche condizioni.
Bonus casa al 100 per cento e con sconto in fattura per i redditi bassi: si lavora al riordino delle agevolazioni
Introdurre un contributo per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio, anche considerando le previsioni e gli obblighi in discussione in sede comunitaria nell’ambito della Direttiva “case green”, agevolare i contribuenti in difficoltà economia e stabilire un incentivo non più straordinario per le ristrutturazioni edilizie.
Questi i tre obiettivi perseguiti dalla proposta di legge che vede come primo firmatario l’Onorevole Alberto Gusmeroli della Lega e che è stata assegnata in sede referente presso la Commissione Finanze della Camera.
Che il riordino delle agevolazioni fiscali sulla casa sia uno degli obiettivi del Governo Meloni non è una novità e, in linea generale, della revisione delle tax expenditures si occupa anche la riforma fiscale.
Prevedere un nuovo bonus casa, al posto di quelli esistenti, è quindi una delle misure che potrebbero trovare spazio in vista della discussione sulle riforme in materia di fisco da portare a compimento per il prossimo anno, con un occhio di riguardo ai contribuenti con redditi più bassi.
La proposta presentata in Commissione alla Camera prevede quindi una nuova agevolazione per i lavori in casa finalizzati al miglioramento antisismico ed energetico per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2035.
L’aliquota base del nuovo bonus casa sarebbe quindi pari al 60 per cento, da applicare su un massimo di 100.000 euro di spesa, e l’importo riconosciuto potrebbe essere utilizzato in dichiarazione dei redditi in 10 quote annuali.
La percentuale del bonus salirebbe al 100 per cento nel rispetto dei seguenti requisiti:
- lavori effettuati sull’abitazione principale;
- interventi eseguiti da contribuenti con reddito non superiore a 15.000 euro, innalzato secondo i criteri del quoziente familiare già previsti per il superbonus;
- lavori su edifici di classe energetica G, con obbligo di raggiungere la classe E entro il 2035.
Questa l’articolazione del bonus ad aliquota doppia, con beneficio maggiore per i titolari di redditi bassi. In presenza di tutti i requisiti di cui sopra la detrazione potrebbe inoltre essere fruita anche mediante sconto in fattura o cessione del credito.
- Bonus casa, la proposta di legge per la nuova agevolazione al 60 e al 100 per cento
- GUSMEROLI ed altri: «Detrazione delle spese per interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica degli edifici mediante l’esecuzione di opere edilizie o l’installazione o sostituzione di impianti» (969)
Bonus casa, sconto in fattura e cessione del credito per i titolari di redditi bassi
Per risolvere il problema della totale o parziale incapienza della detrazione IRPEF per i titolari di redditi di importo più basso, la proposta di legge richiama in campo lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Le due opzioni sarebbero applicabili a decorrere dal 1° gennaio 2024 in presenza delle condizioni per fruire del bonus nella misura del 100 per cento, e quindi in caso di reddito fino a 15.000 euro, adeguato sulla base della composizione del nucleo familiare e lavori sull’abitazione principale di classe G.
Questi i beneficiari anche di un contributo per l’esecuzione dei lavori, per il quale si prevede lo stanziamento di un Fondo da 20 milioni di euro annui dal 2023, e che verrebbe erogato dall’Agenzia delle Entrate.
Tra le possibili novità, anche la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari di erogare prestiti nei confronti dei contribuenti incapienti per il pagamento delle forniture mediante i crediti ricevuti in garanzia.
Agli istituti di credito, per ovviare al problema del raggiungimento del plafond massimo per la compensazione delle somme acquisite, verrebbe inoltre concesso di chiederne il rimborso in almeno tre rate annuali.
Queste le novità sulle quali si attende l’avvio dell’iter di discussione, anche alla luce del piano di riordino delle agevolazioni previsto nell’ambito della riforma fiscale e che inevitabilmente toccherà anche il variegato panorama dei bonus per i lavori in casa.
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