Il ritardo sul bonus per gli anziani accende i riflettori sul destino delle piccole agevolazioni

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Dopo più di un anno dalla sua introduzione, il bonus destinato agli anziani per le cure degli animali domestici resta inaccessibile. Un ritardo che accende i riflettori sui tempi lunghi delle piccole agevolazioni

Il ritardo sul bonus per gli anziani accende i riflettori sul destino delle piccole agevolazioni

Il bonus destinato agli anziani per la cura degli animali domestici esiste solo sulla carta da ormai più di un anno. Mentre il Dipartimento per il programma di Governo festeggia il buon andamento delle attività di attuazione delle misure messe in campo, ci sono agevolazioni e novità che restano a lungo nel cassetto dei ministeri.

E una di queste è proprio il contributo previsto dalla scorsa Legge di Bilancio per supportare cittadini e cittadine over 65 con un ISEE fino a 16.215 euro nelle spese veterinarie.

Il bonus destinato agli anziani che hanno animali domestici resta inaccessibile

Come previsto dalla scorsa Manovra, entro la scadenza del 31 marzo il Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo aver sentito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, avrebbe dovuto stabilire tutti i dettagli operativi del bonus destinato agli anziani.

A 10 mesi dal termine restano ancora da definire i criteri di ripartizione della dotazione disponibile tra le regioni, in totale 750.000 euro per gli anni dal 2024 al 2026, ma anche i requisiti specifici e le modalità per ottenere il beneficio. E il primo anno di copertura è passato senza poter accedere al sostegno.

Chi ha le caratteristiche principali per ottenere un contributo sulle spese veterinarie, un’età superiore a 65 anni e un ISEE inferiore a 16.215 euro, resta in attesa di poter ottenere l’aiuto.

Non è l’unica novità rimasta in stand by dalla Legge di Bilancio dello scorso anno: per rendere concrete e accessibili tutte le misure inserite nella Manovra, servivano 54 provvedimenti attuativi ma, a distanza di un anno, ne mancano ancora 19 per chiudere il cantiere.

Il bonus anziani accende i riflettori sui ritardi che riguardano le piccole agevolazioni

Da un Governo all’altro la lentezza burocratica nella definizione dei dettagli operativi di strumenti, agevolazioni, bonus messi nero su bianco è diventata una costante.

E i ritardi riguardano in special modo le agevolazioni più piccole, destinate a una platea più ristretta di cittadini e cittadine, o le misure che non prevedono una dotazione di risorse ma che pure, ad esempio, possono avere un impatto importante in termini di semplificazione.

A confermarlo sono gli ultimi dati pubblicati dal Dipartimento per il programma di Governo che, sottolineando i risultati positivi ottenuti dall’Esecutivo, ha chiarito che nell’ultimo periodo è stata data “priorità all’adozione di quei provvedimenti che sbloccano risorse uguali o superiori a 10 milioni di euro, il cui tasso di adozione è pari al 72 per cento – in rialzo di 9 punti percentuali rispetto alla rilevazione del 30 settembre 2024 – e risulta di circa 20 punti percentuali superiore a quello registrato per i decreti non collegati a stanziamenti di risorse finanziarie (pari al 52,5 per cento)”.

La scelta di procedere a ritmo più spedito sulle novità che hanno un raggio d’azione più ampio e che muovono una mole più importante di risorse appare senza dubbio condivisibile.

Ma non può, allo stesso modo, essere condivisibile la prassi di tenere ferme per mesi e mesi, che in alcuni casi diventano anche anni come per il bonus occhiali approvato in pandemia, delle agevolazioni promesse.

Si presuppone che ogni misura venga messa in campo per dare una risposta a delle esigenze concrete e rilevanti in un dato momento e in un dato contesto. Se così non fosse, verrebbe meno la stessa opportunità di un intervento.

E allora anche per le agevolazioni di piccola portata è necessario agire con in tempi rapidi con la consapevolezza che tra la variabile del tempo e dell’efficacia esiste sempre e comunque una forte correlazione.

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