Bonus 200 euro, da come richiederlo a quanti mesi dura, sono ancora tanti i dubbi di lettori e lettrici. E sull'efficacia della misura coloro che hanno partecipato al sondaggio di Informazione Fiscale si dividono: utile per alcuni, costosa e inefficace per altri.
Il bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti è attesissimo tra dubbi, bocciature e promozioni. È questo il quadro che emerge dal sondaggio condotto da Informazione Fiscale sul tema.
Da “come richiederlo” a “quanti mesi dura” sono ancora tante le domande che aspiranti beneficiari e beneficiarie si pongono. Tantissime, infatti, sono le email con le richieste di chiarimenti arrivate in redazione in queste settimane.
D’altronde l’assegno contro il caro prezzi è stato annunciato un mese fa dal premier Mario Draghi e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e il testo del DL n. 50 del 2022 che lo prevede è arrivato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio, ma alcun chiarimento operativo è ancora arrivato.
Intanto i lettori e le lettrici sull’efficacia della misura si dividono: utile per alcuni, costosa e inefficace per altri.
Bonus 200 euro, da come richiederlo a quanti mesi dura, ancora molti i dubbi di lettori e lettrici
Prima di analizzare nel dettaglio costi e benefici del bonus 200 euro, è necessario prima di tutto fare chiarezza su come funziona questa misura, visto l’alto numero di richieste di chiarimenti arrivate nelle caselle di posta di Informazione Fiscale.
Tutte le regole ufficiali sull’erogazione dell’assegno a lavoratrici e lavoratori, pensionati e pensionate, e non solo, sono contenute negli articoli 31 e 32 del DL n. 50 del 2022.
L’articolo 33 prevede anche per le partite IVA, autonomi e professionisti, una indennità contro il caro prezzi: importo, regole di accesso, requisiti e modalità di erogazione devono essere definite con un decreto attuativo che arriverà entro la scadenza del 17 giugno.
Per rispondere direttamente alle domande più frequenti, “quanti mesi dura” e “come si richiede”, è necessario specificare che si tratta di un beneficio erogato una tantum, ovvero una sola volta e quindi non legato alle mensilità, e che le modalità con cui viene riconosciuto cambiano da categoria a categoria.
Di seguito un riepilogo di chi deve presentare domanda e chi lo riceve automaticamente.
Beneficiari bonus 200 euro | Requisiti | Modalità di pagamento |
---|---|---|
Lavoratori e lavoratrici dipendenti | Aver beneficiato per almeno una mensilità dell’esonero previsto dall’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 | Automaticamente nella busta paga di luglio |
Pensionati/e | Essere titolari di trattamenti con decorrenza entro il 30 giugno 2022; avere un reddito non superiore a 35.000 euro nel 2021 |
Automaticamente con la pensione di luglio (insieme alla quattordicesima per chi ne ha diritto) |
Colf e badanti | Avere in essere uno o più rapporti di lavoro alla data del 18 maggio 2022 | Erogazione su domanda a luglio |
Nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza | Non avere nel nucleo familiare un componente già beneficiario dell’indennità | Integrazione automatica della mensilità di luglio |
Beneficiari e beneficiarie di disoccupazione NAPSI o DisColl | Aver percepito l’indennità nel mese di giugno 2022 | Erogazione automatica dall’INPS |
Beneficiari e beneficiarie della disoccupazione agricola | Aver percepito l’indennità nel corso del 2022 | Erogazione automatica dall’INPS |
Titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa | Avere contratti attivi alla data del 18 maggio 2022 ed essere iscritti alla Gestione separata; Non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie; Avere un reddito derivante dai rapporti di lavoro non superiore a 35.000 euro nel 2021 |
Su domanda dall’INPS |
Lavoratrici e lavoratori beneficiari del bonus Covid del primo DL Sostegni | Aver ricevuto l’indennità del DL n. 41/2021 (commi da 1 a 9) | Erogazione automatica dall’INPS |
Lavoratori e lavoratrici stagionali, a tempo determinato e intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015 | Aver svolto prestazioni per almeno 50 giornate; Avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021 |
Su domanda dall’INPS |
Lavoratrici e lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo | Essere iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo; Aver versato almeno 50 contributi giornalieri; Avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021 |
Su domanda dall’INPS |
Lavoratrici e lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie che, nel 2021 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali | Essere stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile; Per il 2021 deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile; Risultare già iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio |
Su domanda dall’INPS |
Incaricati alle vendite a domicilio | Avere un reddito nell’anno 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro; Essere titolari di partita IVA attiva; Essere iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio. |
Su domanda dall’INPS |
Autonomi/e e professionisti/e (N.B. l’importo non è di 200 euro ma è da definire) | Requisiti da definire | Modalità di domanda da definire |
Bonus 200 euro: lettrici e lettori si dividono sull’efficacia della misura
“Aiutare le famiglie e limita i rischi di ulteriori aumenti di inflazione”, è l’obiettivo del bonus 200 euro che il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha indicato nella conferenza stampa di presentazione del DL Aiuti.
L’assegno inizialmente era destinato a una platea più ristretta di soggetti: dall’approvazione del testo in Consiglio dei Ministri alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il raggio d’azione della misura si è esteso in maniera importante e, in termini di risorse, rappresenta lo strumento che ha il peso maggiore.
IL DL n. 50 del 2022 ha un valore totale di 16,7 miliardi di euro, 6,8 miliardi di euro vengono impiegati per erogare un bonus di 200 euro contro il caro prezzi a una larga platea di cittadini e cittadine, dai dipendenti ai pensionati passando per i percettori del reddito di cittadinanza e di varie forme di disoccupazione, e un’indennità con importo da definire per lavoratrici e lavoratori autonomi e professionisti.
Il costo alto della misura ne garantisce l’efficacia? Su questa domanda lettori e lettrici che hanno partecipato al sondaggio condotto sul tema da Informazione Fiscale si dividono a metà.
Il lettore Carlo M. fa parte della lieve maggioranza che definisce il bonus 200 euro costoso e inefficace:
“A parer mio questo bonus non fa altro che sottrarre altri 6,8 miliardi di euro alle casse di uno stato già in deficit atavico, per dare due spiccioli una tantum a tanta gente che ben poco ci fa. (...) Io al posto di Draghi non regalerei pochi euro, una tantum, con bonus di tutti i tipi ma...mi darei da fare per togliere le accise sulla benzina e in questo momento così nero, non approverei né la riforma del catasto né tantomeno penserei di far aumentare in maniera esagerata il canone tv”.
A fargli da contraltare c’è Corrado F.:
“Basta solo per una volta però almeno per qualche rata di corrente, gas o altra spesa alta ti aiuta”.
Un assegno contro il caro prezzi non risolve, ma può essere un sostegno utile. È difficile stabilire sulla carta la sua incisività, soprattutto per lavoratrici e lavoratori autonomi e professionisti e professioniste che per ora hanno solo domande e poche risposte.
“Sono un lavoratore autonomo con Partita IVA.
Sono molto preoccupato perché non si conoscono le modalità e le tempistiche di erogazione del bonus articolo 33 del DL 50/2022 al quale non penso minimamente di rinunciare.Altre categorie lo ricevono automaticamente e ciò mi sembra molto ingiusto..”
Sottolinea Roberto N.
Secondo il Rapporto Welfare 2022 elaborato da Cerved e presentato a Roma il 12 gennaio scorso, le prestazioni sociali nel 2020 e nel 2021, anni di emergenza sanitaria, hanno avuto “un ruolo decisivo nel garantire la tenuta dei redditi familiari e limitare l’impoverimento”.
Pensioni, cassa integrazione, reddito di cittadinanza, bonus INPS e altre prestazioni nelle entrate familiari del 2021 hanno rappresentato il 37,6 per cento, seconde solo a quelle che derivano da reddito dipendente, che rappresentano il 42,9 per cento, e pari quasi al triplo di quelle legate al reddito da lavoro autonomo.
Il loro valore è stato pari a 294 miliardi:
- le pensioni di vecchiaia e anzianità, pensioni sociali, per i superstiti, le pensioni di guerra e infine quelle di invalidità e indennitarie hanno avuto un peso di 222 miliardi netti;
- una cifra di 29 miliardi è stata la somma degli ammortizzatori sociali per la perdita o riduzione del lavoro come la cassa integrazione e le indennità di disoccupazione ;
- 42,5 miliardi, invece, è stata la cifra dei sussidi ordinari e straordinari erogati (dal reddito di cittadinanza ai bonus Covid erogati dall’INPS).
In questa ultima categoria rientra, quindi, il bonus 200 euro per il quale sono stati stanziati 6,8 miliardi di euro, una somma che rispetto al totale dello scorso anno è solo una piccola parte ma che, senza dubbio, può contribuire ad essere quell’ ancora di salvataggio indicata dal rapporto Cerved.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus 200 euro, da come richiederlo a quanti mesi dura, tanti i dubbi di lettrici e lettori divisi sulla misura