Una nuova tornata di bonus 200 e 150 euro sulla scia delle indennità una tantum messe in campo l'anno scorso: dovrebbe essere questa la priorità di intervento sulla primavera 2023 per i lettori e le lettrici che hanno partecipato al sondaggio sull'estensione delle misure contro il caro energia, ma il Governo sembra guardare in direzione opposta
I prezzi dell’energia stanno calando, di conseguenza l’inflazione rallenta. Arriva qualche notizia positiva, ma il caro prezzi legato a doppio filo all’aumento dei costi dei prodotti energetici non è affatto un capitolo chiuso.
La maggior parte delle misure inserite nella Legge di Bilancio 2023 per contrastarlo alleggerisce solo i primi tre mesi dell’anno. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, però, ha più volte rassicurato sulla predisposizione di nuove misure da mettere in campo dal 1° aprile in poi.
Non è ancora chiaro in che direzione il Governo si muoverà per i prossimi passi, ma lo sguardo non sembra incontrare quello delle lettrici e dei lettori che hanno partecipato al sondaggio condotto sul tema dalla redazione di Informazione Fiscale.
Per questi ultimi, infatti, è chiara la linea da intraprendere: serve una nuova tornata di bonus 200 e 150 euro per il 2023 sulla scia delle indennità una tantum messe in campo l’anno scorso.
Ancora Bonus 200 e 150 euro nel 2023: la priorità contro il caro prezzi per lettrici e lettori
Il 47 per cento dei partecipanti all’indagine suggerisce al Governo di replicare gli aiuti messi in campo lo scorso anno per far fronte al caro prezzi legato anche all’aumento dei costi dei prodotti energetici.
È questa la priorità di intervento per la maggiore parte di lettrici e lettori, prima della conferma dei bonus energia per le imprese, di un innalzamento della soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit e di un ulteriore potenziamento del bonus sociale.
Lettori e lettrici suggeriscono all’Esecutivo di puntare su misure simili ai bonus 200 e 150 euro previsti nel 2022, per cui l’INPS predisporrà proprio in queste settimane gli ultimi pagamenti. Prevale, quindi, la necessità di ricevere aiuti concreti, tangibili e non strettamente legati al caro energia.
Ma è proprio su questo aspetto che saranno necessarie attente valutazioni per decidere come agire. Per ora l’unica cosa certa è la necessità di intervenire ancora: lo ha più volte sottolineato lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
“Quello che posso confermare è che prima del primo di aprile il governo italiano in qualche modo interverrà per prorogare le misure di mitigazione dei prezzi per famiglie e imprese, probabilmente in una forma diversa rispetto a quella che è stata finora, che era figlia dell’emergenza.”
Ha dichiarato durante Telefisco, l’evento organizzato dal quotidiano Il Sole 24 ore il 26 gennaio scorso.
Ancora Bonus 200 e 150 euro? Il Governo guarda ad aiuti di forma diversa
In campo ci sono ancora tutte le ipotesi: sulle decisioni finali avranno sicuramente un peso importante il monitoraggio e le previsioni sull’andamento del caro energia.
Dalle parole del Ministro dell’Economia, però, è chiara la volontà di uscire dalla logica emergenziale agendo in maniera più mirata e selettiva.
La posizione sembra scontrarsi con quella dei lettori e delle lettrici che hanno partecipato al sondaggio condotto sul tema dalla redazione di Informazione Fiscale: i bonus 200 e 150 euro previsti dai DL Aiuti e Aiuti ter, infatti, hanno agito ad ampio raggio e senza troppi vincoli.
Nonostante limiti, ritardi e necessità di correttivi, le indennità una tantum hanno rappresentato una misura universale destinata a una platea di beneficiari e beneficiarie vasta, per numero e per categorie, e legata prevalentemente alla situazione reddituale.
Ad oggi un modello di aiuti strettamente emergenziale di questo tipo sembra difficile da replicare: sia alla luce delle dichiarazioni di Giorgetti, sia considerando i costi che ne derivano. Solo per la prima tornata di bonus 200 euro sono stati stanziati 6,8 miliardi di euro.
Certamente le decisioni sul futuro, non potranno prescindere da un’analisi dell’efficacia degli aiuti messi in campo in passato. E in questo confronto tra costi e benefici andranno inseriti anche i 21 miliardi di euro messi in campo con la Legge di Bilancio 2023 per contrastare il caro.
Di seguito una sintesi degli interventi principali inseriti nella Manovra.
Bonus e agevolazioni contro il caro energia | Periodo di riferimento |
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Confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette | primo trimestre 2023 |
Bonus energia imprese potenziati | Primo trimestre 2023 |
Riduzione aliquota IVA al 10 per cento per i pellet | 2023 |
Riduzione aliquota IVA al 5 per cento per i consumi legati al teleriscaldamento | Primo trimestre 2023 |
Riduzione aliquota IVA al 5 per cento per le somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto servizio energia | Primo trimestre 2023 |
Conferma ed estensione del bonus sociale bollette | 2023 |
È dalle misure già in campo che necessariamente nasce la riflessione per definire un nuovo pacchetto di aiuti per affrontare la primavera 2023: ma pur partendo dallo stesso punto, Governo e lettori e lettrici sembrano guardare in direzioni diverse.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Ancora Bonus 200 e 150 euro: per lettrici e lettori è questa la priorità di intervento contro il caro prezzi