Avvisi bonari, sanzione al 3 per cento e pagamento in 20 rate con la Legge di Bilancio 2023

Tommaso Gavi - Fisco

Con la Manovra approvata dalla Camera il 24 dicembre la sanzione viene ridotta al 3 per cento e si potrà pagare in 20 rate. La definizione agevolata per gli avvisi bonari è prevista per i periodi d'imposta 2019, 2020 e 2021

Avvisi bonari, sanzione al 3 per cento e pagamento in 20 rate con la Legge di Bilancio 2023

La definizione agevolata per gli avvisi bonari prevista nel testo emendato del Disegno di Legge di Bilancio 2023, che è stato approvato alla Camera dei deputati lo scorso 24 dicembre, prevede il pagamento della sanzione nella misura del 3 per cento.

Il pagamento potrà essere effettuato in 20 rate. L’anticipazione sulla misura che rientra nella cosiddetta “tregua fiscale” ed era stata anticipata dallo stesso Viceministro dell’Economia Maurizio Leo.

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 la misura si potrà applicare alle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta 2019, 2020 e 2021.

Avvisi bonari, sanzione al 3 per cento e pagamento in 20 rate

Per le somme riferite ad avvisi bonari il Disegno di Legge Bilancio 2023 prevede una riduzione della sanzione e una dilazione dei pagamenti.

Come già stabilito nel testo originario del DDL di Bilancio, e confermato in quello emendato che è stato approvato dalla Camera dei deputati lo scorso 24 dicembre, la sanzione prevista è portata al 3 per cento.

Gli importi potranno essere pagati in 20 rate.

La misura rientra tra quelle inserite nella cosiddetta “tregua fiscale”, l’insieme di interventi in favore dei contribuenti che intendono regolarizzare la propria posizione nei confronti dell’Erario.

L’intervento si affianca allo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro e al versamento del 50 per cento dell’imposta dovuta per le cartelle comprese tra 1.000 e 3.000 euro, per il periodo compreso fino all’anno 2015.

Nella prossima Legge di Bilancio, se confermate dopo l’approvazione finale da parte del Senato, potranno essere oggetto di definizione agevolata le somme relative ai periodi d’imposta 2019, 2020 e 2021.

Avvisi bonari, le somme che possono essere oggetto della definizione agevolata

Come anticipato, potranno essere oggetto della definizione agevolata le somme relative agli anni dal 2019 al 20221.

I contribuenti dovranno corrispondere:

  • l’imposta dovuta;
  • gli interessi e le somme aggiuntive;
  • le sanzioni nella misura del 3 per cento.

Il testo del DDL di Bilancio prevede, inoltre, che:

“In caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, alle prescritte scadenze, delle somme dovute, la definizione non produce effetti e si applicano le ordinarie disposizioni in materia di sanzioni e riscossione.”

In altre parole la riduzione delle imposte non si applica a quelle residue non versate o pagate in ritardo.

Dalla misura, tuttavia, viene eliminato il vincolo che legava le dilazioni di pagamento agli importi inferiori a 5.000 euro e con un massimo di 8 rate.

Infine, per la notifica delle cartelle di pagamento i termini di pagamento, previsti dall’articolo 25, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, verranno prorogati di un anno.

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