Assegno unico 2022, quando possono presentare domanda le donne in gravidanza? Risponde l'INPS: si ha diritto al pagamento dal settimo mese in poi, ma la richiesta può essere presentata solo dopo la nascita, una volta che è stato attribuito il codice fiscale al minore. Nuovi chiarimenti sui dati da comunicare nel comunicato stampa del 31 gennaio 2022.
Assegno unico 2022, quando possono presentare domanda le donne in gravidanza?
A sciogliere i dubbi è l’INPS nelle FAQ, Risposte a domande frequenti, pubblicate sul portale istituzionale, a cui si aggiungono i chiarimenti sui dati da comunicare forniti con il comunicato stampa del 31 gennaio 2022.
Si può procedere solo dopo la nascita, ma si ha diritto al pagamento dal settimo mese in poi. Necessario per la richiesta il codice fiscale del minore.
Assegno unico 2022, quando possono presentare domanda le donne in gravidanza? Risponde l’INPS
Dal 1° marzo 2022 entra in vigore l’Assegno unico universale per i figli a carico: per l’anno in corso la richiesta di ottenere l’importo, dai 50 ai 175 euro, può essere effettuata entro giugno 2022, con il riconoscimento di tutti gli arretrati da marzo.
Già dal 1° gennaio, però, è possibile inoltrare le domande e nel primo mese utile sono state inviate un totale di 1.123.348 richieste per 1.854.865 figli a carico.
L’assegno unico viene attribuito alle famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni, nel rispetto di specifiche condizioni, e senza limiti di età per i figli disabili. Il valore viene stabilito sulla base della condizione economica del nucleo familiare, dell’età e del numero dei figli ma anche di eventuali situazioni di disabilità.
La misura di sostegno economico per le famiglie viene erogata a partire dal settimo mese di gravidanza, ma per presentare domanda e ottenere il pagamento è necessario attendere la nascita del bambino o della bambina.
A sciogliere i dubbi delle donne in attesa è l’INPS con una delle FAQ, risposte a domande frequenti pubblicate sul portale istituzionale e periodicamente aggiornate.
“Posso richiedere l’Assegno unico se sono in stato di gravidanza?
Per i nuovi nati l’Assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza. La domanda va presentata dopo la nascita, dopo che è stato attribuito al minore il codice fiscale. Con la prima mensilità di Assegno saranno pagati gli arretrati a partire dal settimo mese di gravidanza. L’Assegno unico non è comunque compatibile con il Premio alla nascita”.
Non è in discussione, quindi, il diritto a ricevere il sostegno per i mesi che precedono la nascita. Ma dal punto di vista operativo si può procedere solo dopo la nascita.
Assegno unico 2022 quando presentare domanda in caso di gravidanza e quali dati inserire?
Su alcuni dei dati che dovranno essere indicati nella domanda, una volta conclusa la gravidanza, l’INPS fornisce dei chiarimenti di dettaglio con il comunicato stampa pubblicato il 31 gennaio 2022.
Perché la richiesta vada a buon fine è necessario prestare attenzione ai seguenti aspetti:
- il titolare del conto corrente identificato dal codice IBAN specificato nella domanda deve essere il richiedente dell’assegno unico. Non è possibile accreditare l’importo sul conto corrente di una persona differente da chi presenta la domanda. Via libera ai conti cointestati;
- il codice fiscale del richiedente deve corrispondere esattamente a quello che risulta all’Istituto di Credito come codice fiscale del titolare del conto corrente su cui si chiede l’accredito;
- il conto corrente su cui si chiede l’accredito dell’assegno unico deve essere attivo.
Le indicazioni sulle informazioni da inserire nella domanda valgono ovviamente per tutti gli aspiranti beneficiari e non solo per le donne in gravidanza.
Per le domande presentate a gennaio e febbraio, i primi pagamenti saranno effettuati dalla seconda metà di marzo. Mentre per le domande presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento verrà erogato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda.
L’importo pieno dell’assegno unico per i figli minorenni è pari a 175 euro e spetta in presenza di un ISEE fino a 15.000 euro.
La cifra, poi, si riduce gradualmente fino al minimo di 50 euro per i valori ISEE superiori a 40.000 euro o in assenza del modello ISEE. Per i figli maggiorenni, l’importo base è invece pari a 85 euro, e scende fino a 25 euro mensili.
In via transitoria fino al 2025 viene riconosciuta anche una maggiorazione provvisoria per i nuclei con ISEE fino a 25.000 euro percettori degli ANF per favorire il passaggio dal vecchio al nuovo sistema.
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