La legge delega della riforma fiscale prevede un potenziamento della cooperative compliance che sarà oggetto dei primi decreti legislativi di attuazione. Ospite della seconda giornata del Congresso Nazionale dei Commercialisti, Vicenzo Carbone dell'Agenzia delle Entrate ipotizza una futura soglia di accesso a 750 milioni di euro
La seconda giornata del Congresso Nazionale dei Commercialisti, a Torino dal 18 al 20 ottobre, si apre con il tavolo tecnico dedicato alla cooperative compliance “tra le misure che maggiormente rappresenta questa delega”, esordisce Vincenzo Carbone, Capo divisione aggiunto divisione contribuenti dell’Agenzia delle Entrate.
“Dare certezza, semplificare il rapporto con i contribuenti, trasparenza in cambio di certezza” questi gli obiettivi che si pone il dialogo tra Fisco e grandi imprese.
La soglia di accesso alla cooperative compliance oggi è pari a un volume di affari o di ricavi non inferiore a un miliardo di euro, ma con le novità in arrivo della riforma fiscale sarà rivista a ribasso.
Agenzia delle Entrate: possibile soglia della cooperative compliance a 750 milioni di euro
Prendendo ad esempio altre misure, come la global minimum tax pronta al debutto, Vincenzo Carbone ipotizza una riduzione iniziale a 750 milioni di euro.
“Quando venne introdotta con la legge numero 128 2015 l’iniziale soglia di accesso era pari 10 miliardi, poi è passata a 5, oggi è di un miliardo c’è da immaginarsi, provo a fare un parallelismo con l’imposta sui servizi digitali, sulla global minimum tax, 750 milioni potrebbe essere una soglia di accesso”.
Potrebbe essere questo un primo passo, secondo Carbone.
“È probabile che negli anni progressivamente la sogli si abbassi”. D’altronde, ricorda, accelerare il processo di progressiva riduzione di soglia di accesso a cooperative compliance è la direzione dettata dalla legge delega per la riforma fiscale.
Il Congresso Nazionale dei Commercialisti è anche l’occasione per fare un bilancio della portata attuale della cooperative compliance: 120 imprese circa aderiscono al regime collaborativo che, in estrema sintesi, si basa su “Massima trasparenza e semplificazione tra impresa e amministrazione finanziaria” e si fonda sulla necessità di instaurare un rapporto fiduciario.
Centrale, secondo Carbone, il ruolo delle professioniste e dei professionisti chiamati sempre più, con le novità in arrivo con la riforma fiscale, ad agevolare e costruire insieme questo rapporto di fiducia tra imprese e professionisti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Agenzia delle Entrate: ipotesi soglia per la cooperative compliance a 750 milioni di euro