Affitto non riscosso: come recuperare le tasse versate

Daniela Marmugi - Modello 730

Come recuperare le imposte versate per canoni di affitto non percepiti? Sono due le opzioni per chi possiede i requisiti: credito d'imposta o rimborso. Le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate

Affitto non riscosso: come recuperare le tasse versate

Chi ha versato imposte per canoni di affitto non percepiti può recuperare le somme versate tramite credito d’imposta o chiedendo il rimborso.

Tali opzioni sono riservate esclusivamente ai locatari di immobili ad uso abitativo che hanno provveduto allo sfratto o all’ingiunzione di pagamento.

I requisiti e le istruzioni per il recupero delle imposte sono riepilogate nell’apposita guida dell’Agenzia delle Entrate.

Affitto non riscosso: chi può recuperare le imposte versate

I proprietari di immobili che hanno pagato le tasse per canoni di affitto non percepiti possono recuperare le somme versate, ma soltanto a determinate condizioni.

Le relative istruzioni sono riepilogate all’interno dell’apposita guida dell’Agenzia delle Entrate, relativa alle agevolazioni per quest’anno.

Stando all’art. 26 del TUIR, i locatori devono dichiarare eventuali redditi derivanti da contratti di affitto anche nel caso in cui non siano stati riscossi.

La regola generale impone infatti la tassazione dei canoni di locazione a prescindere dalla loro effettiva percezione.

Lo stesso articolo prevede però un’eccezione per le somme relative all’affitto di fabbricati ad uso abitativo, ossia appartenenti alla categoria catastale “A” (A/10 escluso), limitatamente ai casi in cui:

  • il soggetto in affitto non abbia pagato quanto dovuto entro il termine previsto dal contratto (art. 1587, c.c.);
  • il locatore abbia intimato lo sfratto o chiesto l’ingiunzione di pagamento.

Tale regola non si applica per i contratti di locazione relativi ad immobili ad uso non abitativo, i cui importi devono essere sempre dichiarati ed assoggettati a tassazione.

Il locatario deve aver notificato l’inquilino dell’atto di intimazione di sfratto.

In alternativa, il conduttore deve aver ricevuto l’avviso dell’effettuata notificazione da parte dell’ufficiale giudiziario.

Il recupero delle somme versate è possibile soltanto una volta concluso il procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto.

Affitto non riscosso: recupero tramite credito d’imposta o rimborso

Dal momento di notifica della comunicazione di sfratto o ingiunzione, i canoni dichiarati e non riscossi su cui sono state pagate imposte possono contribuire a formare un credito d’imposta di pari ammontare.

Per determinare l’importo spettante, il contribuente deve calcolare le maggiori imposte relative ai canoni non percepiti, riliquidando la dichiarazione dei redditi di ciascuno degli anni per i quali ha pagato maggiori imposte.

Per il calcolo vale il termine di prescrizione ordinaria di 10 anni.

Nelle operazioni di riliquidazione si deve tener conto:

  • della rendita catastale degli immobili;
  • di eventuali rettifiche ed accertamenti operati dagli uffici.

L’importo risultante può essere indicato nella prima dichiarazione dei redditi utile, all’interno del Quadro G, rigo G2 del modello 730.

Nell’eventualità di controlli, è importante conservare la seguente documentazione:

  • intimazione di sfratto per morosità o ingiunzione di pagamento;
  • sentenza passata in giudicato di convalida di sfratto per morosità;
  • dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti dalle quali risulti dichiarato il reddito relativo ai canoni di locazione non riscossi.

In alternativa, il contribuente può scegliere di recuperare gli importi versati presentando apposita istanza di rimborso direttamente agli uffici finanziari competenti.

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