Transizione 5.0, arrivano dal MIMIT nuove FAQ per il calcolo del risparmio energetico, alla luce della procedura semplificata introdotta dalla Legge di Bilancio 2025
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Transizione 5.0, calcolo semplificato del risparmio energetico con chiarimenti specifici.
Il MIMIT ha aggiornato il 21 febbraio le FAQ relative al piano Transizione 5.0, includendo tra i chiarimenti alcune indicazioni relative alle novità della Legge di Bilancio 2025.
Dai Regolamento UE, alle norme di settore, i certificatori potranno valutare il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico secondo una procedura più semplice in relazione agli investimenti effettuati in sostituzione di beni “obsoleti”.
Transizione 5.0, come funziona il calcolo semplificato del risparmio energetico: le FAQ MIMIT
È l’articolo 9-bis, articolo 38 del DL n. 19/2024, inserito dalla Legge di Bilancio 2025, ad aver tentato la via della semplificazione nelle modalità di calcolo del risparmio energetico per effetto degli investimenti in beni Transizione 5.0.
Nello specifico, la novità attribuisce una riduzione dei consumi del 3 per cento (5 per cento per la struttura produttiva) per gli investimenti in beni strumentali materiali effettuati in sostituzione di beni dalle caratteristiche analoghe, ammortizzati da almeno 24 mesi.
Ai fini del calcolo della riduzione dei consumi, il miglioramento dell’efficienza energetica potrà essere verificato sulla base di quanto previsto da norme di settore ovvero di prassi, ferma restando la possibilità di dimostrare una contribuzione al risparmio energetico superiore alle misure di cui al periodo precedente.
Pur restando immutato l’obbligo di certificazione e il calcolo del risparmio energetico in TEP equivalenti, i certificatori potranno basare le proprie valutazioni sulla base di documentazione standardizzata già esistente, come Regolamenti Europei, norme di settore, Migliori Tecnologie Disponibili o altre evidenze equivalenti riconosciute.
Un aspetto che punta a stimolare gli investimenti e le richieste di accesso al credito d’imposta Transizione 5.0, che a oggi proseguono a rilento. Restano ancora a disposizione più di 5,7 miliardi di euro, a fronte dello stanziamento iniziale di 6,2 miliardi, un dato che fotografa lo scarso successo della misura.
Transizione 5.0 per la sostituzione di beni obsoleti, calcolo del risparmio energetico semplificato
Con le FAQ aggiornate il 21 febbraio il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in raccordo con il GSE, tenta quindi di spiegare le novità introdotte in particolare per quel che riguarda i beni sostituiti.
Un primo chiarimento specifica quindi quelle che sono le caratteristiche che il nuovo bene strumentale deve soddisfare per essere considerato in “sostituzione di beni materiali aventi caratteristiche tecnologiche analoghe”.
Come evidenziato nel documento, per “caratteristiche tecnologiche analoghe” si intende la capacità del nuovo bene di realizzare processi di trasformazione o creazione di valore simili a quelli del bene sostituito, anche attraverso tecnologie più avanzate. Posta la presenza di tali caratteristiche tecnologiche analoghe, non esistono vincoli relativi a dimensioni, potenza o altre caratteristiche tecniche tra il bene obsoleto e quello sostitutivo.
La FAQ fornisce come esempio la sostituzione di un centro di lavoro a 3 assi con uno a 5 assi, o l’adozione di un macchinario con area di lavoro maggiore.
Viene inoltre specificato che per l’accesso al beneficio il bene obsoleto non dovrà essere rottamato.
Transizione 5.0, il miglioramento dell’efficienza energetica e il richiamo a norme di settore o prassi
Il risparmio energetico minimo richiesto ai fini dell’accesso al bonus Transizione 5.0 può essere attestato, per i beni sostituiti, anche sulla base di quanto previsto da norme di settore ovvero di prassi.
Si tratta, secondo quanto evidenziato dal MIMIT, dalla evidenze prodotte dai costruttori o da altri soggetti competenti, basate su metodologie standardizzate e riconosciute a livello internazionale, quali, a titolo esemplificativo:
- dichiarazioni del costruttore o perizie asseverate attestanti:
- la conformità del bene agli standard della serie ISO 14955 o ISO 12759;
- la conformità del bene agli standard delle serie IEC 61800 o IEC 60034;
- la conformità del bene agli standard della serie EN 50598;
- utilizzo di componenti conformi ai regolamenti UE specifici (fra i quali, ad esempio, i regolamenti UE: 2019/1781, 2019/1783, 2019/1784, 2015/1095, UE 2019/2018, 2016/2281) in sostituzione di analoghe unità, anche di diversa taglia, adottate dal macchinario obsoleto sostituito;
- report di prova prodotti dal costruttore secondo l’articolo 9 della ISO 14955-2;
- certificati di audit condotti da organismi accreditati che dimostrino il rispetto degli standard di efficienza energetica più aggiornati tra quelli disponibili internazionalmente.
Semplificazione per la sostituzione di beni ammortizzati da almeno 24 mesi
Infine, un ulteriore chiarimento riguarda il perimetro di applicazione della nuova procedura semplificata di calcolo.
Ai fini degli investimenti sostitutivi è necessario verificare la condizione dell’ammortamento, da almeno 24 mesi, del bene possduto.
La verifica della condizione per la quale i beni sostituiti devono essere “interamente ammortizzati da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione di accesso al beneficio” deve essere operata sulla base della vita utile del bene rilevante ai fini del procedimento di ammortamento civilistico contabile.
Non assumono rilevanza eventuali rivalutazioni contabili dei beni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Transizione 5.0, come funziona il calcolo semplificato del risparmio energetico: le FAQ MIMIT