TARI

La tassa sui rifiuti, comunemente denominata TARI, è una tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia.

Nello specifico con la TARI vengono finanziati i costi relativi ai servizi di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti.

Il riferimento normativo fondamentale in materia di TARI è la Legge numero 147/2013, la Legge di Bilancio per il 2014. La TARI ha sostituito le precedenti tasse esistenti prima ovvero la TIA, la TARSU e la TARES; in precedenza faceva parte della IUC (imposta unica comunicale), insieme all’IMU e alla TASI (quest’ultima accorpata all’IMU).

Presupposto impositivo della TARI

I contribuenti sono soggetti al pagamento della TARI in caso di:

possesso o detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani

In caso di pluralità di possessori o di detentori, questi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria.

Calcolo della TARI

Per il calcolo della TARI occorre tenere conto di:

  • una quota fissa;
  • una quota variabile;
  • e considerare i criteri adottati dal Comune in cui si trova l’immobile oggetto del pagamento che devono, in ogni caso, rientrare nel quadro nazionale tracciato dall’ARERA.

Gli elementi utili sono quindi i seguenti:

  • superficie in metri quadri e dati catastali, se disponibili;
  • periodo di riferimento;
  • nucleo familiare;
  • quota fissa;
  • quota variabile;
  • quota provinciale 5 per cento.

La quota fissa si calcola moltiplicando i metri quadrati dell’unità immobiliare per il numero di persone che la occupano.

Per i contribuenti non residenti il numero di occupanti è così calcolato:

  • 1 occupante: locali fino a 45 mq;
  • 2 occupanti: locali fino a 60 mq;
  • 3 occupanti: locali fino a 75 mq;
  • 4 occupanti: locali oltre i 76 mq.

Alla quota fissa si somma la quota variabile, finalizzata alla copertura dei costi di servizio per raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Il calcolo TARI è effettuato in base alla quantità di rifiuti prodotti in via presuntiva stabilita dalle delibere comunali.

In questo caso occorre, infine, distinguere se si tratta di:

  • immobile ad uso domestico residenziale o non residenziale;
  • immobile ad uso non domestico, ovvero le attività commerciali.

Scadenza pagamento TARI

La scadenza del pagamento della TARI varia dal territorio di riferimento, pur essendoci delle linee guida nazionali sulle date per il pagamento di acconti e saldo.

Nella maggior parte dei casi la scadenza della TARI è ripartita in tre tranche:

  • 1° acconto entro la fine di aprile;
  • 2° acconto entro la fine di luglio;
  • saldo entro la fine dell’anno, tra novembre e dicembre.

Tra le modalità di pagamento previste dai Comuni d’Italia abbiamo in particolare:

  • pagamento con modello F24;
  • pagamento TARI con bollettino postale;
  • pagamento TARI con MAV.

Con la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate numero 5/2021, l’Agenzia delle Entrate ha istituito i nuovi codici tributo da inserire nei modelli F24 ed F24Ep per corrispondere il tributo scorporato, la TEFA, che fino al 2020 era versata insieme alla TARI.

Vengono dunque introdotti i codici tributo “Tefa”, “Tefn” e “Tefz” per il pagamento del tributo, degli interessi e delle sanzioni.

Si riportano in una tabella riassuntiva i nuovi codici tributo:

Codice tributo TARI Descrizione
TEFA TEFA - tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente
TEFN TEFA - tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente - interessi
TEFZ TEFA - tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente - sanzioni

Agevolazioni TARI per contribuenti con ISEE basso

Esistono delle agevolazioni fiscali in favore dei cittadini che sono soggetti al pagamento della TARI.

Queste agevolazioni sono normalmente attribuite alle famiglie e ai contribuenti che hanno ISEE al di sotto di certi importi, variabili di anno in anno.

L’acronimo ISEE indica l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, un parametro certificato dall’INPS che permette di accedere a numerose agevolazioni e prestazioni sociali, come la TARI ridotto, ma anche l’assegno unico o il bonus asilo nido.

Il valore dell’ISEE del nucleo familiare risultante dal calcolo determina se si può accedere o meno alle agevolazioni di natura economica e l’importo spettante.

Chi paga la TARI per gli immobili in affitto: inquilino o proprietario?

La durata della locazione è fondamentale per stabilire chi paga la TARI tra inquilino e proprietario nel caso di immobili in locazione.

A questo proposito, l’articolo 1, comma 643, della Legge di Stabilità 2014 stabilisce che:

  • per contratti di durata inferiore ai 6 mesi la TARI deve essere pagata dal proprietario di casa ma si può anche scegliere l’addebito forfettario della quota all’inquilino nel canone di locazione;
  • per i contratti di locazione che durano più di 6 mesi l’obbligo di pagare la TARI è sempre a carico dell’inquilino.

In altre parole, la TARI deve essere sempre pagata dall’inquilino della casa data in affitto, fatta eccezione che per i contratti che hanno per oggetto un utilizzo temporaneo dell’abitazione.

D’altra parte “presupposto della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani”.

Attenzione però: per i contratti di locazione di durata non temporanea, ad esempio quadriennale, in cui l’affittuario è entrato nell’immobile per un numero di mesi inferiore a sei, gli sarà comunque addebitata la Tari per tutti i mesi di detenzione (si veda nota IFEL del 1° settembre 2014).

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