Scadenze fiscali, si cambia ancora: dalla dichiarazione dei redditi all’IVA, le novità

Anna Maria D’Andrea - Scadenze fiscali

Scadenze fiscali, nuova revisione al calendario già dal 2024: la dichiarazione dei redditi passa al 31 ottobre e cambiano anche i termini per i versamenti IVA. Le novità nello schema di decreto correttivo approvato il 20 giugno in Consiglio dei Ministri

Scadenze fiscali, si cambia ancora: dalla dichiarazione dei redditi all'IVA, le novità

Scadenze fiscali, semplificare non è facile e cambia ancora il calendario dei termini da tenere a mente già per il 2024.

Lo schema di decreto correttivo approvato il 20 giugno in Consiglio dei Ministri e per il quale sono partiti da pochi giorni i lavori delle Commissioni competenti di Camera e Senato interviene nuovamente su quanto previsto dal decreto legislativo n. 1/2024.

Si tratta del primo decreto legislativo del nuovo anno in materia di riforma fiscale, contenente importanti novità sul fronte degli adempimenti tributari.

Dalla dichiarazione dei redditi 2024 ai versamenti periodici IVA, si inseriscono nuove modifiche per “ottimizzare” un calendario sul quale impattano anche le ulteriori novità della riforma, primo tra tutti il concordato preventivo biennale.

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Scadenze fiscali 2024, passo indietro sulla dichiarazione dei redditi: termini di invio diversi per dipendenti, pensionati e partite IVA

La prima novità da tenere a mente già a stretto giro riguarda la dichiarazione dei redditi 2024.

La scadenza del 30 settembre prevista in prima battuta dal decreto legislativo n. 1/2024, poi rinviata al 15 ottobre dal decreto n. 13/2024, è destinata a slittare ulteriormente.

Il modello Redditi, solitamente utilizzato dai titolari di partita IVA, passa a regime al 31 ottobre. Viene smentita in via definitiva la previsione di una scadenza unica per tutti i contribuenti e torna quindi in campo il calendario differenziato, anche alla luce dei tempi di adesione al concordato preventivo biennale.

Per i soggetti IRES, il termine viene posticipato all’ultimo giorno del decimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta.

Sul fronte delle dichiarazioni dei redditi IRPEF ed IRES, cambia anche la data di avvio: si partirà dal 15 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento, con un rinvio di quindici giorni rispetto a quanto previsto dall’articolo 11, comma 3 del decreto legislativo n. 1/2024.

Alla stessa data saranno messi a disposizione i software di compilazione degli ISA e per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione della proposta di concordato preventivo a decorrere dal 2025.

Scadenze fiscali, cambia il calendario dei versamenti dell’IVA periodica

Cambio in corsa anche per le scadenze dell’IVA periodica. Per l’imposta relativa al mese di dicembre il pagamento potrà essere effettuato entro il 16 gennaio dell’anno successivo.

Il decreto legislativo n. 1/2024, modificando quanto previsto dal comma 4, articolo 1 del DPR n. 100/1998, ha introdotto un calendario differenziato in ragione dell’importo dovuto.

Il pagamento dell’IVA periodica dovuta entro il giorno 16 di ciascun mese, in caso di importo inferiore al limite di 100 euro è effettuato insieme a quello relativo al mese successivo. Il decreto di semplificazione degli adempimenti prevedeva in ogni caso l’obbligo di pagare le somme dovute entro il 16 dicembre di ciascun anno.

Il decreto correttivo, ora al vaglio delle Commissioni, ripristina la situazione prevista in precedenza: il versamento relativo al mese di dicembre deve essere effettuato sempre entro il 16 gennaio dell’anno successivo.

Per quel che riguarda i contribuenti minori che versano l’IVA a cadenza trimestrale, il pagamento dell’imposta è effettuato entro il 16 del secondo mese successivo a ciascuno dei primi tre trimestri solari; qualora l’imposta non superi il limite di 100 euro il versamento dovrà essere effettuato insieme a quello dovuto per il trimestre successivo e comunque entro il 16 novembre dello stesso anno.

Scadenze fiscali, CU autonomi al 31 marzo dal 2025

In chiaro anche la nuova scadenza della certificazione unica contenente redditi di lavoro autonomo.

Superando il problema che si è creato per l’anno in corso, alla luce dell’avvio della precompilata per le partite IVA, con lo schema di decreto correttivo approvato il 20 giugno viene chiarito che dal prossimo anno le CU dei lavoratori autonomi dovranno essere trasmesse entro il 31 marzo. Cancellata quindi dal calendario la data del 31 ottobre.

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