In arrivo la scadenza dell'IMU 2024: il 16 dicembre si paga il saldo, la seconda rata della tassa sulla casa. Un focus su tempi di versamento e regole
IMU 2024, saldo in scadenza.
Torna in calendario l’appuntamento con la tassa sulla casa: la data da segnare in rosso sul calendario è quella del 16 dicembre 2024, termine entro il quale bisognerà pagare anche il conguaglio in caso di variazione delle aliquote.
Un focus di istruzioni e regole per il versamento.
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Scadenza IMU 2024, quando si paga? Seconda rata in arrivo
L’appuntamento con la principale tassa sulla casa chiama alla cassa i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale e non beneficiari di ulteriori esenzioni. Confermato quindi l’esonero IMU sulla prima casa, così come le agevolazioni che a specifiche condizioni consentono di ridurre l’importo dovuto.
La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 16 dicembre, termine entro il quale bisognerà versare il saldo IMU 2024.
Ai fini del calcolo e del pagamento del saldo IMU sarà necessario considerare eventuali variazioni delle aliquote stabilite dal proprio Comune.
Di seguito una tabella di sintesi delle scadenze IMU 2024:
IMU 2024 | Scadenza |
---|---|
Acconto (prima rata) | 17 giugno (il 16 giugno cade di domenica) |
Saldo (seconda rata ed eventuale conguaglio) | 16 dicembre |
Scadenza IMU 2024: chi paga il saldo
Non si segnalano novità sul fronte dei soggetti obbligati al versamento dell’IMU.
Il presupposto IMU, che definisce i casi in cui è obbligatorio il versamento della tassa sulla casa, è il possesso di:
- fabbricati, esclusa l’abitazione principale (salvo che si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9);
- aree fabbricabili;
- terreni agricoli.
Nello specifico, sono considerati soggetti passivi IMU:
- il proprietario dell’immobile,
- il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, il genitore assegnatario della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice;
- concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
- locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Si ricorda che l’IMU non si paga sulla prima casa, l’abitazione principale, a patto che questa non rientri tra le categorie degli immobili di lusso.
Specifichiamo che l’esenzione IMU è quindi riconosciuta non sulla prima casa di proprietà, ma sull’unica unità immobiliare posseduta all’interno della quale il contribuente risiede e dimora in via abituale.
Si tratta di un concetto importante da conoscere per chi, ad esempio, ha acquistato casa e si chiede se deve o meno versare l’IMU.
Condizione imprescindibile per beneficiare dell’esonero è il trasferimento della residenza immediatamente dopo l’acquisto, anche nel caso in cui l’acquirente sia residente in un immobile in affitto.
In caso contrario, per i mesi nel corso dei quali non sarà avviato il procedimento per il cambio di residenza, l’IMU sarà dovuta, salvo diverse regole previste dal proprio Comune.
Su questo punto si consiglia quindi di tener presente sempre il regolamento dell’ente locale per avere una visione completa delle casistiche in cui l’IMU si paga o meno.
In linea generale, ai fini fiscali e quindi nel caso specifico per l’esenzione IMU, anche nell’ipotesi di residenza nell’immobile in locazione la prima casa di proprietà sarà considerata come “seconda casa”, non essendo ancora soddisfatto il requisito dell’adibizione dell’immobile ad abitazione principale.
Scadenza IMU 2024: le regole per i coniugi con diverse residenze
Non è una novità di quest’anno, ma è bene ritornare sulle regole previste ai fini dell’esenzione IMU per i coniugi con residenza in immobili differenti.
La Corte Costituzionale con la sentenza n. 209 depositata il 13 ottobre 2022 ha ripristinato il diritto alla doppia esenzione.
Nello specifico, la Consulta ha dichiarato illegittime le norme che prevedevano il diritto all’esenzione solo per una delle abitazioni possedute.
L’agevolazione spetta per ciascuna abitazione principale di persone sposate o parti di un’unione civile anche, nel rispetto dei requisiti della dimora abituale e della residenza anagrafica del possessore dell’immobile a prescindere dal suo nucleo familiare.
Resta l’esonero dal pagamento IMU per le case occupate abusivamente
La Legge di Bilancio 2023 ha ampliato le ipotesi di esenzioni dal versamento dell’IMU, prevedendo che l’imposta non è dovuta in caso di occupazione abusiva dell’immobile posseduto.
Nello specifico, all’articolo 1, comma 759, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 è stata aggiunta la lettera g-bis, che dispone l’esenzione per gli immobili non utilizzabili né disponibili per i quali sia stata presentata denuncia di occupazione abusiva o qualora sia iniziata un’azione giudiziaria penale.
La fruizione dell’esenzione è subordinata alla presentazione della dichiarazione IMU, così come è richiesto l’invio della stessa in caso di cessazione dei presupposti per fruire dell’esonero.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Scadenza IMU 2024, a breve si paga il saldo: quando versare la seconda rata