Il nuovo decreto del MEF fissa il valore dell'aumento della pensione spettante sulla base dell'adeguamento all'inflazione
Di quanto aumenteranno le pensioni nel 2025?
A fornire il valore ufficiale di riferimento per il prossimo anno è il decreto MEF-MLPS pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 novembre.
Confermata anche la percentuale di variazione definitiva per il calcolo della rivalutazione relativa al 2024.
Rivalutazione pensioni 2025: il decreto MEF con l’aumento
A partire dal 1° gennaio 2025 le pensioni saranno rivalutate in adeguamento all’inflazione.
A determinare il parametro di riferimento per la perequazione automatica degli assegni è il nuovo decreto del Ministero dell’Economia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Come ogni anno, l’adeguamento delle pensioni viene effettuato sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo. Tale variazione, tra il periodo gennaio-dicembre 2023 e gennaio-dicembre 2024, è risultata pari a +0,8 per cento.
Sarà questo, dunque, il valore di riferimento per il calcolo della rivalutazione degli assegni per il prossimo anno. Pensionati e pensionate riceveranno un aumento fino a un massimo dello 0,8 per cento dell’importo spettante.
Il decreto conferma anche la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2023, pari al +5,4 per cento dal 1° gennaio 2024.
Di quanto aumentano le pensioni nel 2025?
Quale sarà quindi l’aumento delle pensioni dal 1° gennaio 2025?
È necessario sottolineare che valori variano in base all’importo del trattamento riconosciuto. L’aumento parametrato all’inflazione, infatti, non è sempre pieno: solo gli assegni più bassi possono beneficiare della rivalutazione piena, negli altri casi invece l’incremento si riduce.
A differenza degli ultimi due anni, dal 2025 ci sarà la rivalutazione piena degli assegni, per cui il meccanismo di indicizzazione per l’adeguamento all’inflazione tornerà ad essere quello in vigore prima delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio del 2023 e poi da quella del 2024.
La prossima Manovra infatti non prevede più i tagli che hanno penalizzato gli assegni più alti in modo da favorire le pensioni minime e quelle fino a 4 volte il minimo INPS (614 euro per il 2024).
L’indicizzazione, quindi, tornerà ad essere effettuata secondo lo schema precedente, organizzato su tre fasce di reddito:
- 100 per cento per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo;
- 90 per cento per quelli tra 4 e 5 volte il minimo;
- 75 per cento per quelli superiori a 6 volte il minimo.
Le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo pertanto riceveranno un aumento corrispondente al 100 per cento e dunque all’intera quota dello 0,8 per cento. Quelle di importo superiore avranno invece un incremento ridotto come indicato nello come seguente.
Fasce trattamenti complessivi | Percentuale indice perequazione da attribuire | Aumento del |
---|---|---|
Fino a 4 volte il trattamento minimo (TM) | 100 | 0,8 per cento |
Tra 4 e 5 volte il TM | 90 | 0,72 per cento |
Oltre 6 volte il TM | 75 | 0,6 per cento |
Il testo della Legge di Bilancio 2025, attualmente all’esame della Camera, prevede anche la rivalutazione straordinaria delle pensioni minime, che sarà del 2,2 per cento per un aumento di circa 3 euro mensili.
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