Pensioni 2025: riforma o proroga? La proposta del CNEL e i dubbi su Quota 41

Francesco Rodorigo - Pensioni

Cosa succederà per le pensioni nel 2025? Arriverà l'attesa riforma oppure saranno prorogate le misure già in vigore? I risultati delle elezioni europee complicano l'attuazione di Quota 41. Intanto il CNEL sta lavorando a una proposta di legge di riforma del sistema pensionistico

Pensioni 2025: riforma o proroga? La proposta del CNEL e i dubbi su Quota 41

Quale sarà il futuro del sistema pensionistico dal 2025?

A fine anno scadono le misure prorogate dalla Legge di Bilancio 2024, Quota 103 con penalizzazioni e Opzione Donna e Ape Sociale con requisiti più stringenti.

Nel cantiere della prossima Manovra si dovrà decidere definitivamente se prorogarle ancora oppure dare il via all’attesa riforma delle pensioni.

Resta però aperta la questione legata alle risorse da cui attingere, troppo poche, e altri interventi hanno priorità rispetto alle pensioni. Se fino a poco tempo fa, inoltre, si faceva spazio l’ipotesi di Quota 41, il risultato alle elezioni ottenuto dalla Lega rischia di complicare tale proposito.

Intanto dal CNEL fanno sapere che entro luglio saranno messi a punto i documenti tecnici che metteranno in evidenza le criticità del sistema attuale e tracceranno le linee di riforma, sulla base dei quali sarà predisposta una proposta di disegno di legge di riforma del sistema pensionistico, che si prevede di presentare per i primi di ottobre.

Pensioni 2025: riforma o proroga? La proposta del CNEL e i dubbi su Quota 41

Si torna a parlare di pensioni e di una possibile riforma del sistema, un tema che da inizio anno ha trovato pochissimo spazio nell’agenda politica, così come nei programmi della campagna elettorale.

La materia però deve essere affrontata e anche piuttosto urgentemente se l’intenzione è quella di apportare significativi cambiamenti. Modifiche che però non sono scontate visto il quadro macroeconomico delineato ad aprile dal DEF, con la difficoltà nel reperire le risorse necessarie che rischia di far passare in secondo piano la revisione della previdenza per far spazio ad altre misure almeno finora considerate prioritarie, come la conferma della riforma IRPEF.

A fine anno, però, scadono le proroghe delle misure rinnovate dalla Legge di Bilancio 2024, in particolare per la nuova versione di Quota 103 con penalizzazioni e per il pensionamento anticipato con Opzione Donna e Ape Sociale dai requisiti d’accesso ristretti.

Si dovrà quindi decidere una linea d’azione: procedere con la riforma del sistema pensionistico oppure, sulla scia degli anni passati, optare per la proroga delle misure in vigore.

Qualche settimana fa era tornata in auge l’ipotesi di una Quota 41 già nel 2025, con l’obiettivo di favorire l’uscita dal lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica.

Ipotesi che si fa meno probabile dopo i risultati delle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno. Il risultato non proprio positivo ottenuto dalla Lega, che di Quota 41 ne ha fatto un cavallo di battaglia, rischia di avere delle ricadute. Potrebbe, infatti, rivelarsi più difficile imporre nella maggioranza di Governo l’attuazione della misura che oltretutto comporta dei costi abbastanza elevati.

Una soluzione che tra l’altro già convince poco il MEF dato che è stata proprio la questione legata ai costi a far slittare la riforma in fase di stesura della Legge di Bilancio 2024, la quale ha finito per imporre una stretta sulla pensione anticipata.

Riforma delle pensioni 2025: ad ottobre una proposta di legge dal CNEL

A fornire la soluzione economica per l’attuazione della riforma delle pensioni ed evitare così la proroga delle misure in vigore potrebbe invece essere il CNEL.

Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, infatti, lo scorso febbraio ha istituito il gruppo di lavoroRiforma e prospettive del sistema previdenziale”, incaricato di dare risposte sul futuro del sistema previdenziale, il quale, secondo il cronoprogramma fornito, prevede di predisporre entro la fine di luglio un documento in cui saranno messe in evidenza le criticità del sistema e saranno tracciate le linee per la riforma.

In particolare, prevede di realizzare 4 documenti tecnici dedicati ad altrettanti temi: casse dei liberi professionisti, previdenza complementare, previdenza obbligatoria e contribuzione.

Sulla base di tali documenti tecnici, come si legge nella nota del CNEL dello scorso 29 maggio, si prevede di mettere a punto per i primi di ottobre una proposta di disegno di legge di riforma del sistema pensionistico.

Il documento dovrebbe quindi porre le basi per la riforma ma starà all’Esecutivo decidere se e come procedere, e soprattutto con quali tempistiche, visto che ottobre coincide con il periodo di stesura della Manovra 2025.

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