Nel 2025 la rivalutazione piena spetta ai pensionati con assegni fino a 4 volte il minimo INPS. Di quale importo si parla?
A chi spetta l’aumento pieno della rivalutazione delle pensioni nel 2025?
I pensionati e le pensionate con assegni fino a 4 volte il minimo INPS potranno beneficiare dell’aumento pieno previsto.
Ma cosa vuol dire 4 volte il minimo e quanto vale?
Rivalutazione pensioni 2025: quanto vale 4 volte il minimo INPS?
Come ogni anno anche per il 2025 l’importo della pensione viene rivalutato in adeguamento all’inflazione. Si tratta della cosiddetta perequazione automatica degli assegni, la rivalutazione effettuata sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo.
Tale variazione, come stabilito dal decreto del Ministero dell’Economia pubblicato il 27 novembre, è risultata pari a +0,8 per cento tra il periodo gennaio-dicembre 2023 e gennaio-dicembre 2024.
Prima di analizzare il valore dell’assegno fino a 4 volte il minimo INPS è necessario soffermarsi sul meccanismo di adeguamento degli importi.
Da quest’anno, infatti, è prevista un’importante novità per cui l’indicizzazione delle pensioni per l’adeguamento all’inflazione tornerà ad essere effettuata secondo lo schema in vigore fino al 2022, organizzato su tre fasce di reddito e riassunto nella tabella di seguito.
Fasce trattamenti complessivi | Percentuale indice perequazione da attribuire | Aumento del |
---|---|---|
Fino a 4 volte il trattamento minimo (TM) | 100 | 0,8 per cento |
Tra 4 e 5 volte il TM | 90 | 0,72 per cento |
Oltre 6 volte il TM | 75 | 0,6 per cento |
Come indicato nella tabella, dunque, la rivalutazione piena, quindi l’intera quota dello 0,8 per cento, sarà attribuita ai pensionati e alle pensionate che percepiscono un assegno fino a 4 volte il trattamento minimo INPS.
Le pensioni di importo superiore avranno invece un incremento progressivamente ridotto.
Quanto vale allora il trattamento minimo INPS?
Nel 2024 il minimo INPS è stato pari a 614,77 euro. Un valore che però tiene conto dell’aumento del 2,7 per cento introdotto nel 2023 per contrastare l’inflazione e che dal 2025 verrà meno.
Il valore da considerare fissato dall’INPS, senza contare la rivalutazione straordinaria, è pari a 598,61 euro mensili.
Quando si parla di pensioni fino a 4 volte il minimo INPS si fa quindi riferimento a tale valore moltiplicato per quattro e cioè a 2.394,44 euro.
Tutti i pensionati e le pensionate che pertanto prendono fino a 2.394,44 euro mensili di pensione potranno ottenere la rivalutazione piena, dello 0,8 per cento.
Come indicato in precedenza, l’assegno di chi riceve tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.394,4 e 2.993,05 euro) sarà rivalutato dello 0,72 per cento, mentre quello di chi riceve più di 2.993,06 euro dello 0,6 per cento.
Una pensione di 1.000 euro ad esempio sarà rivalutata dello 0,8 per cento per un assegno che da gennaio sarà di 1.008 euro. Una pensione di 1.200 euro aumenterà a circa 1.210 euro.
Rivalutazione pensioni 2025: cosa cambia per le minime
Nel 2024, abbiamo detto, chi prende la pensione minima ha potuto beneficiare di un aumento straordinario del 2,7 per cento, incremento che nel 2025 verrà meno.
Per evitare un taglio delle pensioni minime, che con la sola rivalutazione dello 0,8 per cento sarebbero diminuite (attestandosi a circa 603 euro mensili), il disegno della Legge di Bilancio 2025 prevede una nuova rivalutazione straordinaria pari al 2,2 per cento (1,3 per cento per il 2026).
Questo si traduce in un aumento complessivo del 3 per cento (0,8 + 2,2) per gli assegni minimi che però porterà ad un incremento minimo: circa 2 euro mensili.
Dai 598,61 euro previsti si passerà a 616,57 euro mensili: solo 1,80 euro euro in più rispetto ai 614,77 euro mensili previsti fino al 2024.
Ricordiamo inoltre che, come previsto sempre dal DDL Bilancio, per il 2025 non ci sarà alcun aumento delle pensioni per i residenti all’estero che prendono un assegno superiore al minimo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rivalutazione pensioni 2025: quanto vale 4 volte il minimo INPS?