Regime di cassa semplificati 2017: ecco i chiarimenti e le modifiche urgenti richieste dall'associazione nazionale commercialisti (ANC) con un comunicato stampa ufficiale.
Regime di cassa contribuenti in regime contabile semplificato: quali modifiche occorrono?
Com’è noto ai lettori di informazionefiscale.it una delle grandi novità fiscali del 2017 è l’introduzione del regime di cassa obbligatorio per i nuovi contribuenti in regime di contabilità semplificata.
Un regime che sin da subito ha destato più di qualche perplessità, soprattutto su due punti dirimenti: l’obbligatorietà (non si tratta di un regime opzionale) e la gestione delle rimanenze.
Le associazioni professionali e sindacali dei commercialisti sono intervenute più volte sul tema, sottolineando le urgenti necessità di modifiche a questo regime. Sottolineando come si tratti di un’opportunità per le imprese; opportunità per adesso mancata per effetto di quanto previsto dal legislatore.
Mancano ancora, inoltre, indicazioni operative per la corretta gestione di questo regime, indicazioni che si attendono ormai dallo scorso 1° gennaio.
Per questo motivo, l’associazione nazionale commercialisti (ANC) ha pubblicato un comunicato stampa ufficiale in cui sono elencate le modifiche urgenti da apportare al regime di cassa per i contribuenti in contabilità semplificata.
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Ecco il comunicato stampa ufficiale con cui l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) è tornata sul tema del regime di cassa per le contabilità semplificate, sottolineando l’urgenza di alcune modifiche normative:
“Più volte, durante gli incontri avvenuti nei mesi scorsi al MEF, abbiamo evidenziato le criticità relative al nuovo regime contabile di Cassa introdotto, per i piccoli contribuenti in contabilità semplificata, dalla Legge di Stabilità 2017, con particolare riferimento alle rimanenze di magazzino e al riporto delle perdite.
Preso coscienza delle anomalie che il nuovo regime avrebbe provocato in sede di attuazione, più volte sono state annunciate modifiche, e sono stati prospettati interventi quali la possibilità del riporto delle perdite in 5/10 anni o addirittura il ripristino delle rimanenze finali nel calcolo della nuova base imponibile.
Preme anche sottolineare che la norma di riferimento contenuta nella Legge di Stabilità 2017 prevedeva espressamente l’emanazione entro il 31 gennaio 2017 di uno specifico decreto per dare attuazione alle modifiche. Purtroppo, tranne le scarne indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate i primi di febbraio, in occasione di Telefisco, niente di quanto previsto ed atteso è stato ad oggi varato.
Il nuovo regime è in vigore dal 01 gennaio di quest’anno e non è possibile attendere oltre le modifiche ed i chiarimenti annunciati ormai da tempo, senza i quali è impossibile effettuare la necessaria pianificazione e conseguente scelta.
Gli studi professionali, ma soprattutto le imprese, sono ancora nell’incertezza a causa di detti ritardi, e a rischio di possibili errori di valutazione in termine anche di maggiori costi amministrativi e disagi organizzativi.
Se nel giro di qualche giorno tale provvedimento di modifica non sarà reso disponibile paventa il Presidente Anc Marco Cuchel, la scelta per molti professionisti potrebbe essere quella di portare in regime ordinario molte delle contabilità per le quali si era scelta la modalità semplificata, operazione che, oltre a creare notevoli disagi a livello operativo, priverebbe il contribuente di beneficiare delle agevolazioni previste dal punto di vista degli adempimenti con un danno importante anche dal punto di vista economico”
Regime contabile semplificato per cassa dal 2017: di cosa si tratta?
Con la Legge di Bilancio 2017 è stata introdotta una novità assoluta per artigiani e commercianti operanti con il regime contabile semplificato.
Com’è noto, i contribuenti titolari di partita IVA nel regime contabile semplificato che svolgono attività commerciale e artigianale determinavano il reddito secondo il principio di competenza economica. Ciò significa che ricavi e costi dell’esercizio vengono imputati a seconda della loro maturazione economica, a prescindere dallìeffettivo incasso/pagamento.
Questa metodologia può creare alcuni sfasamenti nel ciclo finanziario di questi contribuenti, soprattutto nel momento in cui i clienti si rivelano ritardatari.
Per un piccolo artigiano o commerciante il ritardato pagamento di una fornitura si può tradurre in gravi difficoltà di carattere operativo.
Per ovviare a tutto ciò la Legge di Stabilità 2017 ha introdotto una regola rivoluzionaria per gli artigiani ed i commercianti che operano in contabilità semplificata: il loro reddito potrà essere determinato secondo il principio (regime) di cassa.
Ciò comporta che il relativo reddito si calcolerà esclusivamente con riferimento a quanto effettivamente incassato, come avviene nel caso dei professionisti.
Quindi non si tratta di una soluzione negativa in assoluto; quello che i commercialisti criticano è la carenza del testo legislativo su più punti importanti: regime obbligatorio invece che opzionale, gestione delle rimanenza, riporto delle perdite.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Regime di cassa semplificati: occorrono chiarimenti e modifiche urgenti