Dopo quota 100, arriva quota 41 per tutti: spunta nuovamente l'ipotesi di introdurre la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi dal 2022. Obiettivo? Superare la Legge Fornero e riformare così il sistema previdenziale. Una strada possibile anche per l'INPS, a confermarlo è il presidente Pasquale Tridico.
Terminata l’esperienza di quota 100, si passa a quota 41 per tutti: sembra essere questo il progetto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo.
L’idea è quella di adottare una strategia per superare la Legge Fornero e riformare il sistema pensionistico al termine dell’esperienza di quota 100 nel 2021.
Quota 41 consentirebbe a tutti i lavoratori, che hanno versato almeno 41 anni di contributi, di andare in pensione anticipatamente a prescindere dal requisito anagrafico.
Anche il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, si è detto favorevole all’introduzione di quota 41 per tutti i lavoratori.
Pensioni, ultime novità: verso quota 41 per tutti
Una volta scaduta quota 100, il Governo potrebbe introdurre quota 41 per tutti i lavoratori.
L’obiettivo è quindi quello di offrire la possibilità di andare in pensione una volta versati almeno 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica.
Si ricorda che attualmente quota 41 è riservata solo ad alcune categorie di lavoratori che si trovano in una situazione di difficoltà come i disoccupati, i caregivers o chi si occupa di lavori gravosi.
Ad appoggiare questa estensione è il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, Movimento 5 Stelle: la riforma delle pensioni e il futuro del sistema dopo quota 100 è sicuramente una questione cruciale.
Pensioni, ultime news: quota 41 valida misura anche per l’INPS
Anche il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ha approvato l’ipotesi di quota 41 durante il suo intervento all’evento di presentazione del “Rendiconto sociale 2017-2018” dell’Inps che si è tenuto in questi giorni a Cagliari.
Può essere sicuramente una misura valida per superare la Legge Fornero e riformare il sistema previdenziale, afferma Tridico. Ma mette in guardia: quota 41 non deve essere pensata in maniera troppo rigida.
Secondo il Presidente dell’INPS si può sì consentire a tutti i lavoratori di smettere di lavorare, indipendentemente dall’età, con 41 anni di contributi, ma è necessario calibrare bene la misura: bisogna prevedere dei correttivi “puntuali e precisi” per tutelare determinate categorie.
Infine Tridico ha specificato che quota 41 può essere una buona soluzione per iniziare a riformare il sistema pensionistico, ma che da sola non basta: per cui il Governo dovrà trovare altre soluzioni per superare la Legge Fornero.
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