Grazie al meccanismo delle finestre d'uscita a partire da settembre 2019, molti insegnanti andranno in pensione con quota 100 lasciando molte cattedre vuote. Vediamo cosa ha intenzione di fare il Governo per rimpiazzare coloro che andranno in pensione anticipata.
Il DL 4/2019 ha introdotto, tra le altre misure, quota 100 che consente a tutti coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente.
Per evitare però un esodo di massa dal mondo del lavoro il Governo ha deciso di far andare in pensione i dipendenti privati a partire dal 1° aprile 2019, quelli pubblici a partire da agosto 2019 e quelli che fanno parte del comparto scuola a settembre 2019.
Ciò vuol dire che, a partire da settembre saranno moltissime le cattedre che verranno lasciate vuote dagli insegnanti che hanno deciso di andare in pensione anticipata grazie a quota 100.
Ma vediamo quali sono le intenzioni del Governo per cercare di rimpiazzare gli insegnanti che lasceranno in anticipo il mondo del lavoro.
Pensioni, quota 100 comparto scuola: da settembre esodo di massa tra gli insegnanti
Il Governo per superare la legge Fornero e riformare il sistema previdenziale ha deciso di inserire nel nostro ordinamento quota 100 che ha iniziato a produrre i suoi effetti a partire dal 1° aprile 2019.
Questo vuol dire che, grazie al meccanismo delle finestre d’uscita, a partire da settembre 2019 molti insegnati andranno in pensione anticipata, lasciando così molte cattedre vuote.
Più precisamente secondo una stima riportata dal Sole 24 Ore saranno circa 42 mila i docenti che lasceranno in anticipo il loro posto di lavoro grazie a quota 100.
Il Governo per arginare la situazione sta cercando di trovare delle soluzioni che consentano di favorire l’assunzione di nuovi insegnanti in tempi brevi.
In particolare il Ministro dell’Istruzione Bussetti, ha proposto di attuare un nuovo piano di stabilizzazione al fine di dare la possibilità a migliaia di lavoratori precari di trasformare i loro contratti di lavoro.
Così facendo molti docenti con più di 36 mesi di servizio potrebbero stabilizzare i loro contratti attraverso una fase transitoria.
Pensioni, quota 100 comparto scuola: i sindacati vogliono un incontro al MIUR
I sindacati, intanto, hanno chiesto un incontro con il MIUR e con l’INPS per verificare lo stato di avanzamento dell’esame delle domande presentate per i pensionamenti dal 1° settembre 2019.
In particolare l’incontro è stato chiesto alla Dott.ssa Gabriella De Michele, al Direttore Generale INPS nazionale e al Dott. Giuseppe Chinè, Capo di Gabinetto del MIUR.
I Sindacati CGIL, CISL e UIL hanno richiesto l’incontro dopo la diffusione della nota Miur del 15 maggio con il quale sarà possibile acquisire le cessazioni anche per il personale della scuola che ha presentato domanda Polis nel periodo 07/02/2019-28/02/2019, relative a quota 100 e per le quali INPS ha restituito il diritto a pensione.
Non ci resta ora che aspettare e capire quali decisioni prenderà il Governo per riempire le cattedre che a settembre verranno lasciate vuote da moltissimi insegnanti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, quota 100 comparto scuola: da settembre molte cattedre rimaranno vuote