In arrivo la scadenza del secondo acconto per le partite IVA beneficiarie del rinvio al 16 gennaio 2025. Possibile anche il pagamento a rate fino al mese di maggio
Partite IVA, scadenza del secondo acconto ormai alle porte.
Il 16 gennaio 2025 è in calendario l’appuntamento per imprese individuali e lavoratori autonomi beneficiari del rinvio del termine di fine novembre.
Una data che segna l’avvio effettivo del calendario fiscale del nuovo anno, e che interessa in particolare le partite IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro. Possibile la rateazione dell’importo dovuto, fino al mese di maggio.
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Partite IVA, il 16 gennaio 2025 la scadenza del secondo acconto
È stata la legge di conversione del DL Fiscale 2025, la n. 189/2024, ad aver previsto la proroga della seconda rata di acconto delle imposte per le persone fisiche titolari di partita IVA.
Una novità che ha ripreso regole e beneficiari del rinvio così come già previsto nel 2023, senza modifiche anche sul fronte delle somme interessate.
Partendo dal perimetro soggettivo, la possibilità di pagare il secondo acconto entro il 16 gennaio dell’anno appena iniziato interessa nello specifico le persone fisiche titolari di partita IVA che hanno dichiarato un ammontare di ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro per il periodo d’imposta 2023 (indicati nel modello Redditi PF 2024). Per i titolari di reddito agrario, bisognerà far riferimento al volume d’affari.
A livello generale quindi, la scadenza del 16 gennaio 2025 per pagare la seconda rata di acconto emersa dal modello Redditi 2024 interessa gli imprenditori individuali e i lavoratori autonomi.
Così come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 31/2023, emanata in relazione al rinvio del secondo acconto dovuto nel 2023, ma tutt’ora attuale, la possibilità di differimento interessa anche l’imprenditore titolare dell’impresa familiare o dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria.
L’appuntamento ormai alle porte non riguarda invece i soci di società di persone o capitali, non titolari di una propria partita IVA, i soggetti diversi dalle persone fisiche o i contribuenti con ricavi o compensi superiori alla soglia di 170.000 euro.
Niente rinvio al 16 gennaio per contributi INPS e INAIL
Vale la pena ricordare che, nel rispetto dei requisiti previsti, la possibilità di pagare entro il 16 gennaio si applica alle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi, e quindi IRPEF, IRAP ma anche le imposte sostitutive quali la flat tax dei forfettari e la cedolare secca sugli affitti.
Nessun rinvio invece per i contributi previdenziali e assistenziali così come per i premi assicurativi INAIL, che dovevano in ogni caso essere versati entro il 30 novembre 2024.
Rateizzazione del secondo acconto dal 16 gennaio al 16 maggio 2025
La novità introdotta con la conversione del DL Fiscale ha previsto, in parallelo alla proroga al 16 gennaio, anche la possibilità di rateizzare il secondo acconto.
Nello specifico, le partite IVA interessate potranno pagare l’intero ammontare dovuto entro il 16 gennaio, oppure scegliere di versare l’importo in un massimo di 5 rate mensili, da gennaio a maggio, e nello specifico secondo le seguenti scadenze:
- prima rata: 16 gennaio;
- seconda rata: 16 febbraio;
- terza rata: 16 marzo;
- quarta rata: 16 aprile;
- quinta rata: 16 maggio.
Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, pari al 4 per cento annuo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partite IVA, il 16 gennaio la scadenza del secondo acconto: le modalità di rateazione