Partite IVA: concordato preventivo 2025 2026 già nel caos

Francesco Oliva / Salvatore Cuomo - Dichiarazione dei redditi

Il nuovo concordato preventivo biennale per le partite IVA è già bloccato, e con questo tutte le agevolazioni fiscali collegate, ecco cosa sta succedendo

Partite IVA: concordato preventivo 2025 2026 già nel caos

Il concordato preventivo biennale per le partite IVA relativo al biennio 2025 2026 è già nel caos.

Tra le non semplici modalità di comunicazione, modifiche in corsa e l’assenza di un effetto traino, anche quest’anno è diffusa tra gli operatori la sensazione di una bassa percentuale di adesione.

Le modalità di presentazione del modello di adesione che poco hanno a che fare con il “… fine di razionalizzare gli obblighi dichiarativi…” indicato nelle motivazioni del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 172928/2025 recante la:

Approvazione del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini della elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale per i periodi d’imposta 2025 e 2026 e per la relativa accettazione

non giovano alla immagine complessiva della riforma fiscale in atto e men che meno a questo istituto che quest’anno, tra l’altro, non beneficerà dell’effetto “traino” derivante dall’essere “chiave di ingresso” al ravvedimento speciale del quinquennio 2018/2022 come è avvenuto per l’edizione del 2024.

Le novità in arrivo per le partite IVA sui vantaggi fiscali del concordato preventivo biennale 2025 2026

A questo si dovranno aggiungere le novità contenute in 5 dei 15 articoli di cui è composto lo:

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, contenzioso tributario e sanzioni tributarie

Ovvero l’Atto dei Governo n° 262, presentato alle Camere lo scorso 7 aprile per il parere consuntivo che dovrà da queste essere espresso entro il prossimo 8 maggio:

  • l’esclusione dei soggetti in regime forfetario dal perimetro dei potenziali fruitori
  • la fissazione del limite di 85.000 euro, oltre il quale non si potranno applicare i particolari vantaggi di calcolo della imposta sostitutiva opzionale previsti
  • nuove cause di esclusione dal CPB;
  • interpretazione autentica a rettifica di precedenti indicazioni fornite a Telefisco 2025;
  • la fissazione di un nuovo termine di adesione al 30 settembre.

Modalità di adesione al concordato preventivo biennale 2025 2026 da rivedere

Anche le software house hanno messo in rilievo la sostanziale “inutilità” di tale “semplificazione” tanto che oggi Assosoftware ha pubblicato un comunicato che evidenzia proprio il fatto che, prevedendo una duplice modalità di invio del modello di comunicazione, si dovrà approntare una implementazione ben evitabile, considerando la vicinanza delle date di invio del modello CPB rispetto al modello redditi.

In particolare, ecco un passaggio del comunicato della associazione delle case produttrici software, membro effettivo di Confindustria:

In considerazione del breve intervallo di tempo tra il termine dell’invio dell’adesione al CPB (attualmente fissato al 30 settembre nel DL “Correttivo” in fase di pubblicazione in G.U.) e quello ordinario per l’invio delle dichiarazioni fiscali (31 Ottobre) e delle ulteriori attività necessarie per la predisposizione e gestione del nuovo flusso telematico, i Produttori di Software associati ad Assosoftware ritengono prudente e consigliato creare un unico flusso telematico con l’intera dichiarazione utilizzandolo anche per l’adesione al CPB, esattamente come fatto lo scorso anno

Basterebbe, in effetti, prevedere un invio anticipato del modello redditi da parte di coloro che intendono aderire al CPB rispetto al termine ordinario, entro il quale potrà comunque essere corretto ed implementato il resto del modello.

Un traino anche per il 2025

Un piccolo sacrifico, a fronte però dei vantaggi fiscali previsti in caso di adesione, anche quest’anno stimato in data piuttosto avanzata rispetto al primo periodo.

Si potrebbe pensare anche ad una possibile riapertura dei termini del ravvedimento che contempli i periodi di imposta fino all’esercizio 2023 compreso, unica annualità non interessata da concordato preventivo biennale o ravvedimento speciale.

Si riuscirà in questo, almeno per il 2025, magari in sede di formulazione del parere da parte del Parlamento?

Lo sapremo tra non molto… forse…

Il comunicato significativo di Assosoftware di oggi

Il comunicato di Assosoftware di oggi stigmatizza la previsione di cui abbiamo parlato sopra.

E lo fa spiegando perché sarebbe vantaggiosa per tutti una procedura più snella e veloce.

Ecco il testo integrale del comunicato:

Concordato preventivo biennale 2025 2026 per le partite IVA
Comunicato stampa ufficiale Assosoftware
Istruzioni concordato preventivo biennale 2025 2026
Istruzioni Agenzia delle Entrate per la compilazione del modello CPB 2025 2026
Il modello per l’adesione al concordato preventivo biennale 2025 2026
Modello CPB 2025 2026

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