In controtendenza rispetto agli anni passati aumenta il numero delle nuove partite IVA. La conferma nell’osservatorio del MEF con la panoramica sull’intero 2024
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Nel 2024 sono aumentate le nuove partite IVA.
Sono quasi 500.000 le partite IVA aperte lo scorso anno, con un incremento dell’1,3 per cento rispetto al 2023.
A fornire la panoramica completa dei dati è come di consueto l’osservatorio del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La maggior parte delle aperture riguarda persone fisiche, con il primo posto occupato dal settore del commercio.
Partite IVA, si inverte la tendenza: le aperture sono in crescita
Il numero delle nuove partite IVA è in crescita: nel 2024 spicca l’inversione di tendenza rispetto agli anni scorsi, in particolare rispetto al 2023.
L’aumento, anche se non eclatante, è stata pari all’1,3 per cento, le nuove partite IVA aperte nel 2024 sono state infatti 498.361.
I dati aggiornati arrivano dal Dipartimento delle Finanze del MEF, che nell’osservatorio pubblicato il 10 febbraio fornisce la panoramica completa in relazione all’anno appena trascorso.
La maggior parte delle nuove aperture, 67,8 per cento, è stata effettuata da persone fisiche, un dato che però risulta in calo rispetto al passato (meno 2 per cento). Rispetto al 2023, infatti, l’incremento delle nuove aperture ha riguardato soprattutto i “non residenti e le altre forme giuridiche” (+14,3 per cento), le società di capitali (+8,6 per cento) e le società di persone (+4,6 per cento).
Sono leggermente in calo (meno 2,2 per cento), infine, i soggetti che hanno scelto di aderire al regime forfettario, pari al 46,9 per cento del totale delle nuove aperture di partite IVA nel 2024.
La ripartizione per genere è relativamente stabile rispetto al passato, con il 60,4 per cento di aperture effettuate da uomini. Spicca però la giovane età dei soggetti che avviano l’attività: per il 49,1 per cento sono state aperte da giovani fino a 35 anni e per il 30,3 per cento da persone con età compresa tra i 36 e i 50 anni.
Se si considera il Paese di nascita dei soggetti che hanno avviato una partita IVA, i dati evidenziano che il 21,3 per cento delle nuove aperture è effettuato da persone nate all’estero.
Partite IVA: il grosso delle nuove aperture nel settore del commercio
Come in passato il settore del commercio si posiziona al primo posto per nuove aperture (il 18,5 per cento del totale). Seguono poi le attività professionali e il settore dell’edilizia.
Le variazioni più significative rispetto all’anno precedente, si legge nel documento del MEF, riguardano il settore dei servizi residuali (+6,9 per cento), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+3,5 per cento), delle attività artistiche e di intrattenimento (+3,4 per cento), delle attività professionali (-3,3 per cento), il settore delle attività di noleggio e servizi di supporto alle imprese (+3,1 per cento) e il settore del commercio (+2,7 per cento).
Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, il confronto con l’anno precedente evidenzia che circa la metà delle Regioni fa registrare un aumento degli avviamenti: i più consistenti, in termini percentuali, sono stati registrati in Basilicata (+6,5 per cento), Lazio (+5,4 per cento) e Toscana (+4,1 per cento). Tra i territori in cui invece si registra un calo delle nuove aperture rispetto al 2023 emerge la Valle d’Aosta (meno 12,2 per cento), seguita dal Molise (-7,2 per cento) e dalla Calabria (-4,0 per cento).
Partite IVA: dal 1° febbraio è possibile inviare la dichiarazione
Dal 1° febbraio è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate la procedura per l’invio della dichiarazione IVA 2025.
La dichiarazione annuale IVA deve essere presentata da tutti i contribuenti esercenti attività d’impresa ovvero attività artistiche o professionali, titolari di partita IVA.
Il modello relativo al periodo d’imposta 2024, che quest’anno è stato approvato direttamente in versione definitiva, può essere inviato con modalità telematica fino alla scadenza del 30 aprile 2025.
Tra le novità quelle che interessano il Quadro VO. Nello specifico:
- nella sezione 1 è stato introdotto il rigo VO18, riservato alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale che hanno scelto il regime forfettario;
- nella sezione 2, è stato introdotto il rigo VO27, dedicato alle imprese giovanili in agricoltura che optano per l’applicazione del regime fiscale previsto dall’articolo 4, comma 1, della legge n. 36/ 2024.
Con la conversione in legge del decreto Milleproroghe, inoltre, potrebbe arrivare il rinvio della scadenza del concordato preventivo biennale.
Stando a quanto previsto dall’emendamento dei relatori in discussione, per il biennio 2025-2026 si passa dal 31 luglio al 30 settembre, data che viene invece fissata all’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partite IVA, si inverte la tendenza: le aperture sono in crescita