Pagamento pensioni e altre prestazioni INPS: in contanti fino a 1.000 euro

Francesco Rodorigo - Pensioni

L'INPS erogherà la pensione e le altre prestazioni in contanti nel limite di 1.000 euro. Per importi superiori sono necessari strumenti di pagamento elettronico, bancari o postali

Pagamento pensioni e altre prestazioni INPS: in contanti fino a 1.000 euro

Il pagamento delle pensioni e delle altre prestazioni INPS in conti è ammesso nel limite massimo di 1.000 euro.

In questo caso, infatti, non si applica il limite di 5.000 euro, modificato da ultimo dalla Legge di Bilancio 2023.

A fornire i chiarimenti a riguardo è lo stesso Istituto in un messaggio rivolto alle sedi territoriali.

In caso di superamento del limite le sedi devono contattare gli interessati affinché forniscano coordinate bancarie per il pagamento delle prestazioni.

Pagamento pensioni e altre prestazioni INPS: in contanti fino a 1.000 euro

Con il messaggio interno n. 2672/2024 diretto alle sedi territoriali, l’INPS fornisce chiarimenti in merito al pagamento delle pensioni in contanti e delle altre prestazioni erogate dall’Istituto.

Le indicazioni arrivano in risposta ai quesiti relativi al limite dei pagamenti in contanti alla luce della disciplina prevista dall’articolo 2, comma 4-ter, lettera c), del DL n. 138/2011, per cui il limite massimo di contante è fissato a 1.000 euro, e il limite generale di 5.000 euro determinato dalla normativa in materia di antiriciclaggio (articolo 49 del Dlgs n. 231/2007) come modificato dalla Legge di Bilancio 2023.

In sostanza, per il pagamento in contanti delle prestazioni INPS è necessario applicare il limite di 1.000 euro oppure quello di 5.000?

Come si legge nel testo del messaggio messo a disposizione da LavoroFacile, l’INPS precisa che il limite da prendere come riferimento è quello di 1.000 euro.

Questo perché il citato articolo 2 del decreto legge n. 138/2011 dispone che:

“lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a 1.000 euro, devono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di pagamento prepagate.”

Tale obbligo, evidenzia l’INPS, è stato confermato dalla legge n. 208/2015 (art. 1, comma 904) e, da allora, non ha più subìto modifiche.

Cosa succede quando il limite di 1.000 euro viene superato?

Le due diverse disposizioni, sottolinea l’INPS, presentano un ambito di operatività nettamente distinto.

In primo luogo, il limite di 5.000 euro si applica alla generalità delle persone, fisiche e giuridiche, pubbliche e private, in qualità di operatori economici.

Per l’applicazione del secondo, invece, cioè il limite di 1.000 euro, la normativa fa esplicito riferimento alla pubblica amministrazione, in cui rientrano gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, compresi gli enti previdenziali e assistenziali, quali l’INPS.

“Il limite di 1.000 euro rappresenta la specificazione, in ambito pubblico, di quanto previsto per tutti gli operatori economici dall’articolo 49 del Dlgs 231/2007.”

Alle pensioni e alle altre prestazioni erogate dall’INPS si applica dunque il limite di 1.000 euro per il pagamento in contanti.

Inoltre, nell’ipotesi in cui l’Istituto liquidi una nuova pensione e/o prestazione in favore di una persona che già riceve un trattamento erogato in contanti, la sede territoriale di riferimento dovrà verificare che l’importo netto mensile delle varie prestazioni, non superi a regime il limite di 1.000 euro mensili.

Che succede quando il limite di 1.000 euro viene superato?

In questo caso la sede INPS è tenuta a contattare l’interessato affinché provveda ad aprire e a comunicare all’INPS, nel più breve tempo possibile, un rapporto finanziario, scegliendo tra i vari strumenti ammessi:

  • conto corrente bancario o postale;
  • libretto bancario o postale;
  • carta prepagata assistita da IBAN.

In assenza di coordinate il pagamento sarà trattenuto presso la sede.

Per procedere con la variazione delle coordinate di pagamento è possibile collegarsi al sito INPS e utilizzare l’apposito servizio online, oppure rivolgersi a patronati o al contact center.

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