Non c'è una data precisa per il pagamento dell'assegno unico, che a marzo 2023 registrano degli aumenti, ma gli accrediti partono dalla metà del mese di riferimento. Eccezione per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza che ricevono l'importo dal 27 del mese
Non c’è un’unica data per il pagamento dell’assegno unico, che a marzo 2023 registra degli aumenti, ma le operazioni di accredito partono solitamente a metà mese.
Con una variazione di alcuni giorni, senza escludere casi di ritardo, nella seconda e nella terza settimana del mese, si dovrebbero ricevere gli importi dall’INPS.
In questa tabella di marcia fanno eccezione i nuclei familiari che percepiscono anche il reddito di cittadinanza, per loro l’assegno unico arriva dal 27 del mese.
Per una panoramica completa sui tempi e sulle somme in arrivo, bisogna sottolineare anche che a febbraio è scaduto il termine per presentare la DSU con il valore ISEE aggiornato al 2023. Senza non sarà possibile continuare a ricevere l’importo spettante e l’assegno sarà erogato al minimo.
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Pagamento assegno unico marzo 2023: dall’INPS gli accrediti con l’aumento
Questo mese compie un anno il nuovo strumento di sostegno alle famiglie con i figli a carico introdotto in sostituzione delle vecchie misure per la genitorialità.
L’assegno unico è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (senza limiti d’età per i figli con disabilità).
L’importo spettante viene determinato sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del nucleo familiare in corso di validità.
La prestazione viene riconosciuta su domanda ed è annuale. L’assegno viene erogato ogni mese, ma non c’è una data precisa. Solitamente i pagamenti dell’assegno partono intorno alla metà del mese di riferimento, ma possono arrivare anche più tardi.
I nuclei familiari che, invece, percepiscono anche il reddito di cittadinanza potranno ricevere l’assegno unico di marzo 2023 a partire dal 27 del mese, dato che lo riceveranno sulla carta prepagata del RdC.
L’accredito, così come lo stato della domanda, si può controllare attraverso il fascicolo previdenziale del cittadino, presente nell’area riservata del sito INPS a cui si accede tramite SPID, CIE o CNS.
Una volta effettuato l’accesso è necessario cliccare sulla voce “Prestazione” e poi su “Pagamenti”, selezionando l’anno di riferimento, in questo caso 2023.
Per verificare lo stato della domanda, invece, bisogna cliccare su “Consulta e gestisci le domande presentate”.
Pagamento assegno unico marzo 2023: a chi spettano gli importi maggiorati
L’importo dell’assegno unico non è uguale per tutti, ma varia a seconda di diversi fattori:
- il valore ISEE del nucleo familiare;
- il numero di figli a carico;
- eventuali maggiorazioni riconosciute.
La Legge di Bilancio 2023 ha previsto la maggiorazione degli importi in alcuni casi specifici. L’assegno viene aumentato del 50 per cento per:
- i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce ISEE di riferimento;
- i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico e un valore ISEE sotto i 40.000 euro. In questo caso l’importo aumenta del 50 per cento per ogni figlio sotto i 3 anni.
Per i nuclei con almeno 4 figli, inoltre, la maggiorazione forfettaria è di 150 euro mensili. Sono confermati e resi strutturali, poi, gli aumenti dell’assegno unico per ciascun figlio con disabilità a carico senza limiti di età, previsti dal decreto Semplificazioni.
Ad ogni modo, senza maggiorazioni, l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro, ad un massimo di 189,20 euro per ISEE fino a 16.215 euro.
Pagamento assegno unico marzo 2023: attenzione al rinnovo dell’ISEE
Dato che la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) 2022 è scaduta lo scorso 31 dicembre, tutti coloro che beneficiano di prestazioni collegate al modello ISEE devono aggiornare i valori al 2023.
Questo vale anche per i beneficiari dell’assegno unico e universale per continuare a ricevere l’importo spettante. Senza una DSU aggiornata, infatti, l’INPS erogherà l’assegno con importo minimo.
Chi non ha presentato il valore ISEE aggiornato entro la scadenza del 28 febbraio 2023, potrà comunque ricevere gli arretrati comunicandolo entro il prossimo 30 giugno.
Per le richieste presentate oltre tale data, invece, l’assegno sarà erogato a partire dal mese successivo e sarà determinato sulla base dell’ISEE al momento della domanda.
Con la circolare n. 132 dello scorso dicembre, l’INPS ha ricordato che la prestazione è rinnovata automaticamente senza la necessità di ripresentare la richiesta per tutti i soggetti che hanno inviato la domanda da gennaio 2022 a febbraio 2023. Questi dovranno solamente aggiornare la DSU e revisionare la richiesta in caso di cambiamenti della situazione familiare.
La domanda va presentata solamente da chi accede alla prestazione per la prima volta o non ha una richiesta in corso di validità.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pagamento assegno unico marzo 2023: dall’INPS gli accrediti con l’aumento