Nel comunicato stampa del 14 febbraio l'INPS fornisce il resoconto dei dati relativi all'assegno unico dalla sua introduzione. Nel 2022 la spesa complessiva è stata di 13 miliardi di euro, per 10 milioni di figli beneficiari. Diverse le novità per il 2023, a partire dalla maggiorazioni previste dalla Legge di Bilancio
Da marzo a dicembre 2022 sono stati erogati 13 miliardi di euro alla famiglie italiane per la prestazione dell’assegno unico, per un totale di 9,6 milioni di figli beneficiari. L’importo medio mensile è di 233 euro per richiedente, 146 euro per figlio.
Sono questi i dati salienti dell’osservatorio statistico pubblicato dall’INPS il 14 febbraio 2023.
Oltre a fornire una panoramica sui beneficiari e sugli importi erogati dall’introduzione della misura, l’Istituto fornisce un riepilogo delle novità per il 2023, dall’adeguamento alla variazione dell’indice del costo della vita alle maggiorazioni degli importi previste dalla Legge di Bilancio 2023.
Si ricorda inoltre, che per continuare a beneficiare dell’importo spettante anche nel corso del nuovo anno sarà necessario presentare l’ISEE aggiornato al 2023. La scadenza è fissata al 28 febbraio.
Assegno Unico: 13 miliardi la spesa del 2022, le novità per il 2023 su maggiorazioni e importi
L’INPS ha pubblicato l’ultimo aggiornamento dell’osservatorio statistico sull’assegno unico universale, la prestazione dell’Istituto dedicata alle famiglie con figli a carico.
Come si legge nel comunicato stampa pubblicato il 14 febbraio, l’osservatorio fornisce un quadro completo delle informazioni relative a tutto il 2022, dall’introduzione dell’assegno, cioè dal mese di marzo, a dicembre.
Durante il periodo in esame la spesa complessiva per gli assegni erogati alle famiglie è stata di 12,9 miliardi di euro, per 9,6 milioni di figli beneficiari.
L’importo medio mensile è risultato pari a 233 euro per ogni richiedente e 146 euro per figlio.
I nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, integrata dall’assegno unico, sono stati circa 500.000 per circa 850.000 figli a carico.
“Per essi si è proceduto al calcolo dell’integrazione dell’AUU sottraendo, dall’importo teorico dell’assegno spettante, la quota di reddito di cittadinanza relativa ai figli che fanno parte del nucleo familiare; l’importo medio mensile di tale integrazione è risultato pari a 166 euro per nucleo.”
Per quanto riguarda i nuclei non percettori di RdC, circa la metà ha indicato un valore ISEE inferiore a 15.000 euro. Circa il 20 per cento dei figli, invece, appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato l’ISEE.
Senza l’attestazione dell’indicatore della situazione economica equivalente l’INPS eroga l’importo minimo, 50 euro.
Assegno Unico: le novità della Legge di Bilancio 2023
L’assegno unico spetta a tutte le famiglie con figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (senza limiti di età per figli disabili), in presenza di specifici requisiti.
Come sottolineato dall’INPS nel comunicato stampa, per il 2023 gli importi dell’assegno unico saranno rivalutati secondo quanto previsto dalla normativa.
L’articolo 4, comma 11, del Dlgs. n. 230/2021, infatti, stabilisce che l’assegno e le relative soglie ISEE debbano essere adeguate ogni anno alle variazioni dell’indice del costo della vita.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto alcune maggiorazioni dell’importo dell’assegno unico per i nuclei familiari in particolari condizioni.
La maggiorazione del 50 per cento spetta alle famiglie:
- con figli di età inferiore a 1 anno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce ISEE di riferimento;
- con tre o più figli a carico e un valore ISEE sotto i 40.000 euro. In questo caso l’importo aumenta del 50 per cento per ogni figlio sotto i 3 anni.
In aggiunta, è stata aumentata del 50 per cento anche la maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno 4 figli, che sale da 100 a 150 euro mensili.
Come precisato dall’Istituto gli importi rivalutati saranno erogati a partire dalla mensilità di febbraio 2023.
La Legge di Bilancio, poi, ha stabilizzato l’erogazione a regime degli aumenti riconosciuti nel corso del 2022 in favore delle famiglie con figli disabili, previsti dal Decreto Semplificazioni.
Assegno Unico: rinnovo dell’ISEE entro il 28 febbraio
Con la circolare n. 132 dello scorso dicembre, l’INPS ha precisato come chi ha già presentato una domanda per l’assegno unico, che sia stata accolta e ancora in corso di validità, non dovrà ripresentarla nel 2023.
Dal prossimo 1° marzo, infatti, la prestazione dell’assegno unico sarà rinnovata automaticamente.
I nuclei familiari, però, dovranno comunque comunicare eventuali variazioni delle informazioni incluse nella vecchia domanda, come ad esempio la nascita di un altro figlio, e presentare il modello ISEE aggiornato.
Resta tutto invariato per chi non ha mai fruito della prestazione, oppure non ha una domanda in corso di validità. In questi casi bisogna seguire la procedura ordinaria, inviando la richiesta dal sito dell’INPS.
Per continuare a beneficiare dell’importo dell’assegno unico spettante, dunque, è necessario presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) aggiornata al 2023, così da fornire il nuovo valore ISEE.
Si ricorda, infatti, che in assenza di tale valore aggiornato, l’assegno sarà erogato con importo minimo, 50 euro per figlio.
Ad ogni modo, c’è tempo fino al 30 giugno 2023 per inviare la nuova DSU, ricevendo comunque gli importi arretrati da marzo. Oltre tale data non si riceveranno arretrati.
L’INPS sottolinea come sia possibile richiedere l’ISEE 2023 direttamente in modo semplice presentando la DSU in modalità precompilata utilizzando l’apposito sevizio.
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