Nadef aggiornata dal nuovo Governo: Pil in crescita del 3,7 nel 2022 e 21 miliardi di euro a disposizione per la Legge di Bilancio 2023. I punti salienti sono stati spiegati nella conferenza stampa a margine del Consiglio dei Ministri del 4 novembre 2022. La sfida centrale è il contrasto al caro energia.
La Nadef, nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza, è stata aggiornata dal nuovo Governo.
L’approvazione è arrivata nel Consiglio dei Ministri del 4 novembre 2022. I punti salienti dell’aggiornamento sono stati spiegati in conferenza stampa dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Il documento è alla base della Legge di Bilancio 2023, che potrà contare su circa 21 miliardi di euro, destinati a contrastare il caro energia.
Nadef, crescita del PIL al 3,7 per cento nel 2022: 21 miliardi per la Legge di Bilancio 2023
La nuova Nadef, aggiornata rispetto alla versione dello scorso 28 settembre 2022, contiene le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica necessarie per l’elaborazione e per la programmazione delle scelte del periodo compreso tra il 2023 e il 2025.
Il documento approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 novembre 2022 è alla base della Legge di Bilancio 2023.
Nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, diffuso al termine della conferenza stampa successiva alla riunione dell’Esecutivo si legge quanto di seguito riportato:
Come specificato nella NADEF, l’entità della manovra netta 2023 viene stimata pari a circa 21 miliardi e sarà destinata interamente al contrasto al caro energia.
L’ammontare delle risorse previste è frutto delle stime relative all’andamento dell’economia italiana.
La crescita del PIL per l’anno 2022 è stata vista a rialzo: è passata dal 3,3 per cento al 3,7 per cento. Le stime per l’anno 2023 mostrano invece una riduzione, si passa dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento.
Invariato, invece, l’andamento stimato per i due anni successivi:
- crescita dell’1,8 per cento per il 2024;
- aumento dell’1,5 per cento per l’anno 2025.
Il deficit tendenziale resta lo stesso della precedente versione della Nadef:
“l’indebitamento netto è previsto pari, rispettivamente, al 5,1 per cento del PIL e al 3,4 per cento del PIL. Vengono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6 per cento del PIL, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3 per cento.”
Il passaggio successivo è la consegna al Parlamento del Disegno di Legge Bilancio 2023, sulla base del quale inizierà l’iter di approvazione della prossima manovra finanziaria.
Il tempo stringe: la Legge di Bilancio 2023 dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2022 per scongiurare l’esercizio provvisorio. Ritmi serrati, quindi, per i passaggi alla Camera e al Senato.
Nadef, crescita del PIL al 3,7 per cento nel 2022: 21 miliardi per la Legge di Bilancio 2023
I punti salienti di quella che può essere definita la Nuova Nadef sono stati spiegati nella conferenza stampa di ieri, 4 novembre 2022, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
La Presidente del Consiglio ha subito posto l’accento sulla possibilità di stanziare circa 9,5 miliardi di euro già la prossima settimana per prorogare le misure già operative di contrasto al caro energia fino alla fine dell’anno e introdurre nuove azioni in favore di famiglie e imprese.
“Con questa nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza noi di fatto individuiamo risorse per oltre 30 miliardi di euro fino a fine 2023 per affrontare la questione energetica.”
Il contrasto al caro bollette e all’incremento dei prezzi di luce e gas è dunque la sfida principale che sarà affrontata con la Legge di Bilancio 2023.
Dopo aver riepilogato le nuove misure in cantiere, la Presidente del Consiglio ha inoltre dichiarato quanto di seguito riportato:
“Credo che anche questo sia un segnale chiaro del fatto che vogliamo affrontare la questione energetica non solamente sul piano emergenziale, di affrontare il caro bollette, interrogandoci su come si faccia per questa nazione a essere il più possibile indipendente, il più possibile autonoma in tema di approvvigionamento, ovviamente mettendo in sicurezza anche il nostro sistema produttivo.”
Il contrasto al caro energia è stato richiamato anche dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il quale ha chiarito che l’obiettivo della Nadef è quello:
“di mitigare gli effetti del caro energia su famiglie e imprese su cui si concentra larga parte degli interventi.”
Nel descrivere la previsione macro-economica contenuta nella nota di aggiornamento, il Ministro Giorgetti ha spiegato che la crescita del PIL stimata per il prossimo anno è dello 0,6 per cento.
L’indebitamento programmatico previsto è del 4,5 per cento, in aumento rispetto alle precedenti previsioni, tale da permettere lo stanziamento di risorse per famiglie e imprese in ambito energetico.
In proiezione l’indebitamento netto dovrebbe scendere fino al 3 per cento nel 2025.
Giorgetti ha inoltre reso noto che il rapporto debito/PIL dovrebbe calare in modo costante fino a al 141,2 per cento nel 2025.
“Naturalmente ci sono anche altri interventi, quelli derivanti da politiche invariate e qualsiasi tipo di intervento di natura fiscale o di spesa, per dirla con chiarezza deve essere coperta all’interno dello stesso settore di intervento.”
Nella stessa giornata di ieri il Governo ha approvato la relazione al Parlamento per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nadef, crescita del PIL al 3,7 per cento nel 2022: 21 miliardi per la Legge di Bilancio 2023