Modello ISEE da presentare entro la scadenza del 30 giugno 2023: questo il termine da rispettare per non perdere gli arretrati. In caso di presentazione in data successiva viene meno il diritto a percepire le somme spettanti ricalcolate sulla base della propria condizione reddituale e patrimoniale
C’è tempo fino al 30 giugno per presentare il modello ISEE ai fini del riconoscimento degli arretrati dell’assegno unico.
Si avvicina una delle scadenze legate all’assegno unico e universale per i figli a carico, per il cui calcolo è necessario aggiornare annualmente la DSU ai fini ISEE.
Per chi non presenta il modello ISEE è previsto il riconoscimento dell’importo minimo dell’assegno unico, pari a 54 euro per il 2023.
Modello ISEE entro il 30 giugno per l’assegno unico: unica via per non perdere gli arretrati
È fissato al 28 febbraio di ogni anno il termine ordinario per la presentazione del modello ISEE aggiornato ai fini del calcolo dell’ammontare dell’assegno unico spettante.
Una regole precisata dall’INPS con la circolare n. 132 del 15 dicembre 2022, che se da un lato ha ricordato che non è richiesta la presentazione di una nuova domanda per ciascun anno, dall’altro ha posto in evidenza la necessità di aggiornare la DSU ai fini ISEE.
L’onere di presentare la nuova DSU è funzionale al corretto calcolo dell’importo spettante a decorrere dal mese di marzo di ciascun anno. In caso di mancata presentazione del modello ISEE l’assegno unico è invece erogato secondo gli importi minimi previsti.
Ecco quindi il perché dell’importanza della presentazione dell’attestazione ISEE. Il termine ordinariamente previsto per l’invio ai fini dell’assegno unico è il 28 febbraio dell’anno di riferimento, ma l’INPS concede un’ulteriore possibilità ai ritardatari.
La scadenza del 30 giugno 2023 è fondamentale non solo ai fini del calcolo del corretto ammontare spettante, ma anche e soprattutto per non perdere gli arretrati a partire dal mese di marzo.
Il rispetto del termine di fine giugno consente infatti di ottenere il pagamento delle somme spettanti anche per le mensilità pregresse.
Assegno unico senza arretrati per chi invia il modello ISEE dopo il 30 giugno 2023
Chiarito quindi il perché dell’importanza della presentazione del modello ISEE per ciascun anno, è bene soffermarsi sulle regole previste per chi rispetta il termine del 30 giugno e nei casi in cui l’invio è effettuato successivamente a tale data.
Come specificato dall’INPS nella circolare sopra menzionata, le situazioni che si possono venire a creare sono le seguenti:
- in assenza di una nuova DSU presentata per il 2023 e correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico e universale sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa;
- se la nuova DSU è presentata entro il 30 giugno 2023, gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2023 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2023 con la corresponsione degli importi dovuti arretrati;
- se la nuova DSU è invece presentata a partire dal 1° luglio, si perde il diritto agli arretrati e l’importo dell’assegno unico sarà quindi adeguato a partire dal mese di presentazione dell’ISEE.
Modello ISEE per l’assegno unico in modalità ordinaria o precompilata
Due le vie previste per la presentazione del modello ISEE, che può essere inviato in modalità ordinaria rivolgendosi a CAF o intermediari oppure utilizzando le funzionalità previste dall’INPS all’interno del proprio portale.
La DSU ai fini ISEE può essere infatti presentata in modalità precompilata e semplificata.
Accedendo con le proprie credenziali nella sezione dedicata al modello ISEE precompilato è possibile compilare l’attestazione indicando i propri dati patrimoniali e reddituali e quelli del proprio nucleo familiare, senza la necessità di dover produrre gli elementi di riscontro in caso di autorizzazione alla precompilazione dei dati resa da ciascun componente mediante l’accesso al sistema al Sistema informativo dell’ISEE precompilato.
Una volta compilata la DSU, l’attestazione ISEE verrà inviata entro pochi giorni dall’INPS. Ai fini dell’assegno unico non è necessario trasmetterla, ma sarà mediante l’incrocio dei dati presenti nel proprio archivio informatizzato che l’Istituto effettuerà il calcolo dell’importo spettante, con o senza il riconoscimento degli arretrati a seconda della data di presentazione.
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