Ispezioni sul lavoro: 7 imprese su 10 irregolari nel 2023, servono altri interventi?

Giuseppe Guarasci - Leggi e prassi

Nel 2023 la percentuale di irregolarità sulle ispezioni effettuate dall'INL è stata quasi del 70 per cento. Valori in aumento rispetto al biennio precedente. Il bilancio dei controlli dell'Ispettorato evidenzia la necessità di ulteriori interventi?

Ispezioni sul lavoro: 7 imprese su 10 irregolari nel 2023, servono altri interventi?

Non sembra calare, anzi, è in aumento, il tasso di irregolarità che emerge dalle ispezioni dell’Ispettorato del Lavoro del triennio 2021-2023.

Come mostrato dai dati del bilancio dei controlli pubblicati dall’INL, nel 2023 in 7 aziende su 10 sono state riscontrate irregolarità da parte degli ispettori, cioè nel 69,8 per cento dei casi.

Le ispezioni sono in crescita ma ancora lontane dai numeri pre-pandemia e nonostante le misure adottate per il potenziamento del personale gli ispettori sembrano essere ancora troppo pochi.

Negli ultimi anni si è puntato molto, in ottica di salute e sicurezza sul lavoro, sulla formazione ma anche su altre misure, tra cui alcune prettamente punitive, alle quali si aggiungeranno anche quelle introdotte a partire da quest’anno. Saranno sufficienti a ridurre questi numeri così elevati?

Ispezioni sul lavoro: 7 imprese su 10 irregolari nel 2023, servono altri interventi?

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha pubblicato ieri, 25 giugno, il bilancio delle ispezioni effettuate nel triennio 2021-2023 e i numeri sono tutt’altro che confortanti.

Dal 2021, infatti, il tasso di irregolarità ha registrato una crescita ogni anno per arrivare la 2023 dove ha toccato il 69,8 per cento.

Per semplificare, in seguito alle 81.436 ispezioni, senza considerare le 11.222 verifiche e accertamenti, sono state riscontrate irregolarità in 7 aziende su 10.

A confronto, nel 2022 il tasso di irregolarità è stato pari al 66,6 per cento (63.571 ispezioni e 15.134 verifiche ed accertamenti) e nel 2021 si è attestato al 62 per cento (65.685 ispezioni e 25.819 verifiche ed accertamenti).

C’è da dire, come sottolineato dall’INL, che nel 2023 è stato effettuato un numero di controlli superiore dopo il netto calo che c’è stato negli anni post-COVID, cioè nel 2021 e nel 2022, quando tra l’altro sono state effettuate nuove immissioni di personale ispettivo ordinario e di personale amministrativo.

I numeri però sono ancora lontani dalle circa 100.000 ispezioni che di media venivano effettuate negli anni precedenti, quando l’incarico era affidato a INPS, INAIL e alle ASL.

Sicurezza su lavoro e controlli: servono più ispettori?

Come detto, rispetto al passato il numero di ispezioni e verifiche effettuate è troppo basso rispetto al passato e l’obiettivo è di tornare a quota 100.000 nell’anno. Il contrasto del lavoro irregolare è affidato in primo luogo agli ispettori dell’INL che però appaiono ancora troppo pochi.

Il decreto PNRR bis prevede una nuova tornata di reclutamenti grazie al potenziamento delle assunzioni del personale ispettivo, amministrativo e tecnico, vista la possibilità di prorogare al 31 dicembre 2025 le facoltà assunzionali già previste per l’INL e di autorizzare, per gli anni 2024-2026, l’assunzione a tempo indeterminato di un nuovo contingente di personale (250 unità), altamente professionalizzato, nell’area vigilanza tecnica (ingegneri, architetti, biologi, etc.), mediante concorsi su base regionale.

Il bando dovrebbe essere pubblicato a breve, ma la procedura potrebbe rivelarsi più lunga del previsto vista anche l’esperienza dell’ultimo concorso da 1.174 ispettori quando le assunzioni sono state poco più della metà dei posti messi a bando.

Sicurezza su lavoro: gli interventi messi in campo sono sufficienti a contrastare le irregolarità?

I dati diffusi dall’Ispettorato del Lavoro su ispezioni e verifiche mostrano un elevato tasso di irregolarità, il quale lascerebbe intendere che le misure adottate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, almeno fino al 2023, non siano sufficienti.

D’altronde che il lavoro irregolare e la mancanza di rispetto delle norme di salute e sicurezza rappresentino un problema non da poco in Italia è certificato dall’elevato numero di incidenti, purtroppo anche mortali, che si verificano ormai quasi ogni giorno.

Negli ultimi tempi si è puntato, e si continua a farlo, sulla formazione, fondamentale, ma in molti casi anche facoltativa.

Anche l’incremento dei fondi per il bando ISI è un intervento che va in questa direzione e che si aggiunge ai più recenti introdotti con decreto PNRR bis, in particolare, oltre al citato potenziamento dell’Ispettorato, alla nuova patente a crediti, che però non entrerà in vigore prima di ottobre e sarà limitata ai cantieri, alla Lista di conformità INL (un elenco, consultabile pubblicamente, in cui viene inserito il datore di lavoro quando all’esito dell’accertamento ispettivo, non emergano violazioni o irregolarità in materia di lavoro) e all’inasprimento delle sanzioni in materia di tutela della salute e sicurezza del lavoro e di prevenzione e contrasto al lavoro irregolare.

È ancora troppo presto per valutare l’impatto di queste nuove misure, vedremo se e quanto potranno contribuire a porre un freno agli incidenti e alle morti sul lavoro, con la speranza che nell’attesa possano essere evitare altre tragedie.

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