Proroga ISA, disapplicazione totale per il 2019 degli indici sintetici di affidabilità fiscale. A prender posizione è l'ormai uscente Sottosegretario al MEF Massimo Bitonci (Lega), che critica l'operato del Ministro Tria e il decreto di Ferragosto che ha modificato i dati delle precompilate.
ISA 2019, proroga e disapplicazione totale degli indici sintetici di affidabilità fiscale, con un rinvio al 2020 del nuovo strumento di compliance. A dare man forte alla richiesta di commercialisti e partite IVA è l’uscente Sottosegretario al MEF Massimo Bitonci.
Alla base della sempre più plausibile proroga al 2020 per l’applicazione degli ISA vi è il decreto del MEF pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 agosto 2019, con il quale sono state apportate modifiche rilevanti ai dati necessari per il calcolo del punteggio di affidabilità fiscale di imprese e professionisti.
C’è da dire che il decreto inatteso, pubblicato nel pieno del periodo feriale ed a poco più di un mese dalla scadenza per il versamento delle imposte sui redditi, prorogata al 30 settembre proprio per via degli ISA, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Le criticità legate agli ISA e all’avvio nel 2019 dello strumento che ha sostituito gli studi di settore sono e restano molte. A far compagnia ai dati precompilati rivisti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze vi sono almeno altre due problematiche: i bug del software di calcolo dell’Agenzia delle Entrate ed il ritardo ingiustificabile del software di controllo.
Motivi che hanno portato i commercialisti, sia per voce delle associazioni di categoria che del Consiglio Nazionale, a chiedere da mesi una proroga degli ISA per il 2019, o quantomeno la disapplicazione dell’obbligo e la possibilità di compilarli soltanto in via facoltativa.
ISA 2019, proroga in arrivo? Bitonci favorevole alla disapplicazione totale
Le dichiarazioni rilasciate dal Sottosegretario al MEF Massimo Bitonci all’Agenzia Stampa Italiana sono chiare: per gli ISA è necessaria una disapplicazione totale per il 2019 ed una proroga del nuovo strumento del Fisco al 2020.
In linea con quanto denunciato da ANC ed ADC, le due principali associazioni di categoria dei commercialisti, il Sottosegretario della Lega ammette che le modifiche apportate dal decreto MEF del 17 agosto 2019 sono:
“oggettivamente in contrasto con lo Statuto del contribuente che impedisce di apportare modifiche ai modelli e software dichiarativi senza concedere ai contribuenti un termine di almeno 60 giorni rispetto alla scadenza prevista per l’adempimento”
Nel condividere le preoccupazioni espresse dai commercialisti, Bitonci si dichiara favorevole quindi alla disapplicazione totale degli ISA per il 2019, in quanto le modifiche apportate ai calcoli dei modelli ISA precompilati sono rilevanti e gli studi professionali non avrebbero il tempo necessario per ricalcolare tutte le posizioni ISA dei propri clienti.
Se la proroga degli ISA si rende necessaria, è tuttavia bene ricordare al Sottosegretario Bitonci che il problema degli indici sintetici di affidabilità fiscale non è solo quello delle precompilate e delle modifiche di Ferragosto.
Proroga ISA 2019, disapplicazione necessaria anche a causa dei bug nel software di calcolo
Pur accogliendo con favore le dichiarazioni del Sottosegretario Bitonci, è bene sottolineare che il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze con le modifiche ai dati degli ISA precompilati non è certo il vero problema alla base della richiesta sempre più necessaria di disapplicazione totale per il 2019.
La proroga degli ISA al 2020 è da tempo richiesta dai commercialisti.
Basti ricordare le richieste del CNDCEC che in tempi non sospetti aveva già sottolineato la necessità, durante l’incontro organizzato con l’Agenzia delle Entrate lo scorso 17 luglio, di renderne facoltativa l’applicazione.
Sul fronte meramente politico la presa di posizione di Bitonci sembra più dettata dalla volontà di criticare l’operato ed i “no” del Ministro Tria, ma avere memoria dei fatti è fondamentale.
L’introduzione degli ISA, strumento nato dalla volontà di superare le vessazioni degli studi di settore e per creare uno strumento di collaborazione tra Fisco e contribuenti, è stata gestita male se non malissimo.
Le modifiche del MEF, criticabili certamente per la tempistica, sono solo la punta dell’iceberg. Basti pensare che ancora oggi il software di calcolo dell’Agenzia delle Entrate è ritenuto inaffidabile, e che mancano i moduli di controllo necessari in primis alle software house per completare i programmi gestionali utilizzati dagli studi dei professionisti.
La vicenda ISA è esemplificativa delle inefficienze del sistema fiscale nel suo complesso. Resta ora da vedere se la proroga rientrerà tra gli ultimi atti di un Governo al capolinea al quale è affidato esclusivamente il compito del disbrigo degli affari correnti. Il futuro resta invece un mistero.
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