IMU 2024, saldo in scadenza: le esenzioni per anziani e disabili

Tommaso Gavi - IMU

Quali agevolazioni sono previste per anziani e disabili ricoverati in case di riposo o in istituti di cura? La panoramica sulle esenzioni a pochi giorni dalla scadenza del saldo IMU 2024

IMU 2024, saldo in scadenza: le esenzioni per anziani e disabili

Anche per il pagamento dell’IMU 2024 è riconosciuta l’esenzione per anziani ricoverati in case di riposo e per persone con disabilità, in ricovero presso istituti di cura.

La scadenza della seconda rata IMU, il saldo, è in programma per il 16 dicembre 2024 ed è opportuno fare il unto sui requisiti per vedersi riconosciuta l’agevolazione.

L’esenzione non è, infatti, automatica. La decisione deve essere presa dal Comune territorialmente competente e si deve verificare il regolamento comunale per controllare il diritto all’agevolazione.

In linea generale i regolamenti devono essere approvati entro il 28 ottobre di ciascun anno, quindi si può già fare riferimento al testo per il pagamento del saldo.

In assenza della delibera nella specifica sezione del portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, se non è ancora stata adottata dal comune, il contribuente dovrà comunque provvedere al pagamento del saldo utilizzando le aliquote ordinarie.

Con la successiva approvazione da parte del Comune gli importi saranno recuperati a conguaglio.

Saldo IMU 2024: le esenzioni per anziani, ricoverati in casa di riposo

Tra le esenzioni dal pagamento dell’imposta unica municipale c’è anche quella che interessa alcune categorie di anziani.

Per ottenere l’esenzione dalla principale “tassa” sulla casa devono essere rispettati determinati requisiti.

L’esonero dal pagamento del saldo IMU 2024, in scadenza il prossimo 16 dicembre, è riconosciuto:

  • se gli anziani proprietari dell’immobile sono soggetti a ricovero permanente o di lunga degenza in una casa di riposo;
  • se l’immobile non è affittato a terzi.

Come anticipato, la decisione sull’eventuale agevolazione spetta ai singoli Comuni. Si dovrà quindi controllare le delibere approvate per sapere l’importo da dover corrispondere e se si deve versare l’imposta.

L’esenzione spetta, infatti, solo nel caso in cui sia stata stabilita un’equiparazione tra l’immobile di proprietà dell’anziano e la condizione di abitazione principale.

In ogni caso può essere riconosciuta su una sola unità immobiliare.

Per verificare tale possibilità si può:

  • accedere al portale istituzionale del Comune e cercare le delibere approvate;
  • accedere alla alla banca dati del MEF da cui è possibile visionare gli atti approvati dalle amministrazioni locali.

Per chi utilizza il secondo metodo, la ricerca del proprio Comune può essere effettuata:

  • con l’inserimento del nome del Comune nella barra di ricerca del portale del MEF;
  • effettuando la ricerca della Regione, della provincia e poi del Comune.

Nel caso in cui non fosse stata ancora approvata la delibera si dovrà pagare l’imposta dovuta. Successivamente sarà possibile recuperare l’importo a conguaglio.

Saldo IMU 2024: le esenzioni per persone con disabilità in strutture di ricovero

L’esenzione dal pagamento del saldo IMU viene riconosciuta anche alle persone con disabilità che vivono in modo permanente in un centro di cura.

In questo caso è necessario il trasferimento della residenza nella struttura di ricovero. Inoltre il periodo di degenza deve essere piuttosto lungo.

In sintesi, i requisiti da rispettare sono i seguenti:

  • le persone con disabilità, proprietarie di un immobile, devono dimostrare che la loro residenza non è all’interno dello stabile per la quale si richiede l’esenzione dall’IMU;
  • l’immobile di proprietà non deve risultare oggetto di locazione a terzi. In altre parole se la casa è in affitto l’agevolazione non spetta.

Devono quindi essere soddisfatte le seguenti condizioni:

  • la residenza deve essere trasferita esclusivamente in una casa di riposo o in un istituto di ricovero;
  • l’immobile del soggetto non deve essere in affitto e deve essere a disposizione.

L’agevolazione spetta anche nell’ipotesi di alloggio sociale. Sarà riconosciuta esclusivamente se l’immobile è adibito a “prima casa”.

Anche in questo caso, come per quello presentato in precedenza, se il Comune non ha approvato la deliberazione prima del pagamento o della scadenza del saldo IMU, l’imposta deve essere versata con modello F24.

A seguito dell’approvazione del regolamento comunale, l’importo potrà essere recuperato a conguaglio.

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