Proroga della fattura elettronica fino al 31 dicembre 2025. Dal Consiglio UE si attende l'ok definitivo alla richiesta di autorizzazione presentata dall'Italia, con un rinnovo limitato ad una sola annualità in attesa della riforma ViDA. Si va verso l'e-fattura europea
Fattura elettronica verso la proroga fino al 31 dicembre 2025.
Si attende la pubblicazione della Decisione di esecuzione del Consiglio UE che ufficializzerà la possibilità per l’Italia di continuare a mantenere le regole in deroga in materia di IVA, attualmente in scadenza alla fine dell’anno.
Un rinnovo che appare certo ma che sarà limitato ad un solo anno, in attesa della riforma ViDA che sancirà l’obbligo di fatturazione elettronica come standard in Europa.
Fattura elettronica verso la proroga al 2025, in attesa della riforma ViDA
La fattura elettronica ha contribuito al contrasto alle frodi e all’evasione IVA, potenziando le capacità dell’amministrazione finanziaria e riducendo i tempi per l’individuazione di irregolarità, agendo anche come deterrente. In totale, dal punto di vista dei numeri, dall’e-fattura è derivato un maggior gettito IVA stimato in 1,7-2 miliardi di euro.
La fatturazione elettronica è inoltre anche un veicolo di semplificazione, considerando che dall’avvento del Fisco digitale l’Agenzia delle Entrate ha potuto predisporre i registri IVA, le LIPE e la dichiarazione annuale precompilati, così come è stato possibile eliminare alcuni adempimenti, tra cui gli Intrastat sugli acquisti e lo “spesometro”.
Il bilancio degli effetti legati alla fatturazione elettronica è quindi più che positivo per l’Italia, anche guardando oltre gli adempimenti fiscali. Così come si legge nella proposta inviata all’Europa per il rinnovo della misura,
“ha permesso di predisporre servizi connessi che rendono possibile monitorare in tempo reale le prestazioni delle imprese, inclusa ad esempio la gestione dei flussi di cassa. Inoltre, nel contesto della pandemia di COVID-19 i dati derivati dalla fatturazione elettronica obbligatoria si sono rivelati di grande aiuto per analizzare le variazioni nell’economia associate alla crisi sanitaria e predisporre le più adeguate misure di supporto.”
La fattura elettronica però non è per sempre, o meglio non è illimitata l’autorizzazione concessa dall’Europa all’Italia per l’applicazione di regole in materia di IVA che derogano alla normativa comunitaria.
La proroga dell’e-fattura, in scadenza il 31 dicembre 2024, si rende quindi necessaria per garantire la prosecuzione del sistema tutto digitale di emissione e ricezione dei documenti, e sebbene sia apparsa sin da subito come certa, si lega ora alla riforma ViDA.
Si va verso comunicazioni elettroniche a livello intracomunitario, per contrastare le frodi e adeguare le politiche IVA ad un mercato sempre più globale e digitalizzato.
- Fattura elettronica - la proposta di decisione di esecuzione del Consiglio UE
- Scarica il testo della proposta di decisione del Consiglio UE sulla proroga dell’e-fattura fino al 31 dicembre 2025
Fattura elettronica in UE: cosa prevede la riforma ViDA
Nella proposta di decisione di esecuzione del Consiglio UE si legge che la proroga della fatturazione elettronica sarà prevista fino al 31 dicembre 2025 o, se antecedente, fino alla data a partire dalla quale:
“gli Stati membri sono tenuti ad applicare le eventuali disposizioni nazionali da adottare qualora sia adottata una direttiva che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le norme IVA per l’era digitale, in particolare i relativi articoli 218 e 232.”
Il riferimento è alla riforma ViDA, parte del Piano d’azione per una fiscalità equa e semplice a sostegno della strategia di ripresa adottata dalla Commissione UE nel 2020. Tra le misure previste, trova spazio la proposta di ammodernare gli obblighi in materia di IVA, con novità che modificherebbero la direttiva comunitaria in materia di imposta sul valore aggiunto e consentirebbe ai diversi Paesi UE di adottare la fatturazione elettronica senza l’esigenza di richiedere ulteriori deroghe.
Le misure “VAT in the Digital Age” (ViDA) sono ad oggi in fase di discussione e tra le novità in campo vi è anche la previsione dell’obbligo di fatturazione elettronica per gli scambi IntraUE a partire dal 2030. Una scadenza da confermare, ma per la quale sono diversi i Paesi che stanno già adeguando le proprie regole interne.
Tra questi ad esempio la Germania, che a partire dal 1° gennaio 2025 darà il via all’obbligo di e-fattura per le operazioni B2B, partendo dalle operazioni ricevute. Dal 2027 diventerà obbligatoria la fatturazione elettronica anche in fase di emissione, con decorrenze strutturate sulla base di specifici requisiti dimensionali.
In Francia invece, patirà dal 1° settembre 2026 l’obbligo di ricezione delle fatture elettroniche per tutte le imprese. Solo per le aziende di medie e grandi dimensioni la stessa data segnerà anche l’avvio dell’obbligo di emissione in formato elettronico, fissato dal 1° settembre 2027 per le piccole e medie imprese.
Due novità che evidenziano come la digitalizzazione delle operazioni di fatturazione stia gradualmente prendendo piede anche in altri Stati UE. L’Italia ha, in questo senso, fatto da apripista ad un modello destinato a diventare sempre più capillare, nell’ottica non solo di contrastare le frodi IVA ma anche di digitalizzare - e semplificare - gli adempimenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fattura elettronica verso la proroga al 2025, in attesa della riforma ViDA