Bonus mamme 2024, applicazione dello sconto in busta paga non automatico ma subordinato ad un'apposita domanda della lavoratrice. All'azienda i dati dei figli a carico e i codici fiscali degli stessi, in attesa del lancio di un apposito servizio INPS per la comunicazione dei dati richiesti
Bonus mamme 2024, erogazione del bonus in busta paga subordinato alla presentazione di un’apposita domanda al datore di lavoro, in attesa dell’applicativo ad hoc che sarà predisposto dall’INPS.
Queste alcune delle indicazioni operative contenute nella circolare INPS n. 27 del 31 gennaio che dà il via solo teorico all’applicazione dell’esonero contributivo pari ad un massimo di 250 euro al mese.
Ai fini della spettanza del bonus mamme, le lavoratrici in possesso dei requisiti previsti dovranno comunicare al datore di lavoro il codice fiscale dei figli a carico e il numero degli stessi. Una procedura vincolante ai fini del riconoscimento dell’esonero sulla retribuzione, pena la revoca della stessa.
Il bonus mamme 2024 non è automatico ma bisogna fare domanda. I dati da inviare al datore di lavoro
La circolare INPS pubblicata alla fine del mese di gennaio consente solo teoricamente di far partire l’esonero per le lavoratrici madri.
Quello che è stato definito come bonus mamme prevede infatti un iter specifico che chiama in causa non solo le aziende, tenute a riconoscere l’agevolazione in busta paga, ma anche direttamente le lavoratrici.
Queste infatti sono tenute a presentare una domanda al proprio datore di lavoro per ottenere la riduzione contributiva, pari al 100 per cento e fino ad un massimo di 3.000 euro annui, pari quindi a 250 euro mensili se applicato interamente.
Così come riportato dall’INPS:
“le lavoratrici pubbliche e private titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato possono comunicare al loro datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero in argomento, rendendo noti al medesimo datore di lavoro il numero dei figli e i codici fiscali di due o tre figli.”
La circolare dell’Istituto parla di “una possibilità” per agevolare il riconoscimento del bonus alle mamme lavoratrici ma, se si prosegue con la lettura, emerge come tale comunicazione assuma natura vincolante.
Domanda bonus mamme 2024 al datore di lavoro, in attesa di novità dall’INPS
I datori di lavoro, nel riconoscere il bonus contributivo, saranno tenuti ad indicare i dati relativi ai codici fiscali dei figli a carico della lavoratrice nel flusso Uniemens, il modello che viene trasmesso mensilmente all’INPS da parte di aziende e consulenti.
Una necessità dovuta alle verifiche effettuate dall’INPS e dagli altri enti, per accertare la veridicità delle informazioni dichiarate, e per la quale si attende la messa a punto di un apposito applicativo per le madri lavoratrici all’interno delle quali bisognerà indicare i codici fiscali dei figli.
Ed è su questo aspetto che la circolare del 31 gennaio evidenzia come la domanda sia di fatto non una possibilità per le madri lavoratrici bensì un obbligo:
“si evidenzia che la mancata comunicazione dei codici fiscali dei figli da parte del datore di lavoro nelle denunce o, in via alternativa, da parte della lavoratrice mediante utilizzo dell’apposito applicativo, comporta la revoca del beneficio fruito secondo le indicazioni che saranno successivamente fornite.”
Riepilogando quindi, le madri lavoratrici che intendono beneficiare del bonus contributivo in busta paga dovranno predisporre una comunicazione in favore del datore di lavoro, all’interno della quale inserire:
- il numero dei figli (se 2, 3 o più);
- il codice fiscale degli stessi.
I medesimi dati potranno essere trasmessi anche direttamente all’INPS, non appena sarà comunicata la messa online dell’apposito applicativo in fase di predisposizione.
Chi può richiedere il bonus mamme lavoratrici 2024
In chiusura si ricorda che hanno diritto all’esonero contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2024 le lavoratrici madri titolari di rapporto a tempo indeterminato, secondo requisiti differenziati e che per l’anno in corso prevedono un accesso più ampio all’agevolazione.
Nello specifico, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 l’esonero contributivo del 100 per cento, fino a 3.000 euro annui, sarà riconosciuto alle lavoratrici madri con almeno di due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni.
Per il biennio successivo, l’applicazione del bonus in busta paga sarà riconosciuto alle madri di tre o più figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 18 anni.
In riferimento sia alle condizioni previste per il 2024 che a quelle relative al 2025 e al 2026, l’INPS specifica che il requisito si intende soddisfatto al momento della nascita del secondo o del terzo figlio e si cristallizza alla medesima data, senza impatti in caso di eventi come la fuoriuscita di uno di questi dal nucleo familiare, di non convivenza o nell’ipotesi di affidamento esclusivo al padre.
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