Con un emendamento approvato in sede di conversione del Decreto Aiuti bis viene cancellata la figura del docente esperto. Confermato però l'incentivo economico di 5.650 euro l'anno per gli insegnanti di ruolo con valutazione positiva in tre percorsi formativi consecutivi. Le novità dopo l'approvazione del Senato del 13 settembre 2022.
Docente esperto, via la qualifica professionale ma resta confermato l’incentivo economico previsto.
La novità arriva con il via libera del Senato alla legge di conversione del Decreto Aiuti bis.
Nel testo approvato il 13 settembre 2022 viene previsto che gli insegnanti idonei non avranno più il titolo di docente esperto ma potranno beneficiare di un incentivo stabile.
Viene confermato, infatti, l’assegno annuale di 5.650 euro, oltre al normale stipendio, per i docenti che superano con una valutazione positiva tre percorsi formativi consecutivi, che non possono essere svolti in contemporanea, riguardanti competenze digitali, l’uso critico e responsabile degli strumenti digitali e pratiche di laboratorio e inclusione.
Avranno diritto all’incentivo solamente 8.000 insegnanti l’anno, per gli anni scolastici dal 2032 al 2036.
Docente esperto: via la qualifica ma resta l’incentivo economico, le novità dal DL Aiuti bis
Il Decreto Aiuti bis aveva ufficialmente previsto tra le varie misure anche un incentivo a sostegno degli insegnanti.
La novità riguardava, in particolare, il riconoscimento di un assegno annuale di 5.650 euro, da aggiungere allo stipendio ordinario, per i cosiddetti docenti esperti.
In fase di conversione in legge è stato inserito un emendamento che modifica la misura in questione.
Nello specifico, viene eliminata la qualifica di docente esperto, fermo restando l’incentivo economico previsto.
Come si legge nel testo, infatti, i docenti possono:
“essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva.”
Gli insegnanti, pertanto, potranno essere “stabilmente incentivati” nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che permette di raggiungere determinati requisiti e maturare così il diritto ad un assegno annuale di 5.650 euro da aggiungere allo stipendio, un aumento di circa 400 euro al mese in busta paga.
Questo sistema di progressione sarà poi precisato in sede di contrattazione collettiva, insieme ai sindacati.
In sostanza, non cambia molto per gli insegnanti, che perdono la novità del titolo di docente esperto ma potranno beneficiare degli incentivi economici previsti.
Docenti incentivati: non cambiano i requisiti per l’assegno
L’emendamento al testo del Decreto Aiuti bis, inserito in fase di conversione in legge, non altera i requisiti necessari che gli insegnanti devono possedere per poter beneficiare dell’assegno da 5.650 euro.
Resta confermato, infatti, l’obbligo di superare con successo tre percorsi formativi che devono essere svolti in modo consecutivo, senza la possibilità di poterli seguire in contemporanea.
Questi corsi di formazione, come previsto dal DL n. 36/2022 hanno una durata triennale e prevedono una valutazione finale e un “premio” in denaro, per la partecipazione, dato che si svolgono fuori dall’orario di lavoro.
Come specificato al al comma 1 dell’art. 16 ter del DL n. 59/2017, sono percorsi di formazione che riguardano anche le competenze digitali e l’uso critico e responsabile degli strumenti digitali, anche in riferimento al benessere psicofisico degli studenti disabili, così come alle pratiche di inclusione.
Si tratta, quindi, di un percorso selettivo che dura ben 9 anni.
Il contingente dei docenti incentivati, infatti, sarà formato per ciascuno degli anni scolastici dal 2032 al 2036 e sarà composto solamente da 8.000 insegnanti l’anno.
Questi, per mantenere il beneficio economico, dovranno restare nello stesso istituto almeno per il triennio successivo all’incentivo.
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