Dipendenti pubblici: in arrivo a marzo arretrati per oltre 1.000 euro

Francesco Rodorigo - Pubblica Amministrazione

Busta paga più ricca per i dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali. A marzo riceveranno gli arretrati che derivano dal rinnovo contrattuale. In pagamento questo mese anche le somme del taglio del cuneo fiscale e contributivo che non erano ancora state erogate

Dipendenti pubblici: in arrivo a marzo arretrati per oltre 1.000 euro

A marzo i dipendenti statali otterranno un corposo extra.

Ammontano a circa 1.000 euro di media gli arretrati che spettano ai dipendenti delle Funzioni centrali, per effetto del rinnovo del CCNL di categoria.

Tra marzo e aprile si riceverà poi anche la somma spettante per il taglio del cuneo fiscale e contributivo, dato che nei primi mesi dell’anno non è stata accreditata.

Dipendenti pubblici: a marzo arretrati in arrivo per oltre 1.000 euro

Lo scorso gennaio si sono chiuse le trattative per il rinnovo del contratto collettivo Funzioni centrali 2022-2024, che interessa circa 195.000 dipendenti della pubblica amministrazione, in particolare di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici come INPS e INAIL.

Tra le principali novità sicuramente l’aspetto economico lavoratori e lavoratrici, infatti, riceveranno in busta paga un aumento medio di 165 euro lordi mensili, per 13 mensilità.

AreaDal 1° gennaio 2024
Elevate professionalità 193,90
Funzionari 155,10
Assistenti 127,70
Operatori 121,40

Secondo quanto comunicato da NoiPA in una nota, gli adeguamenti retributivi previsti dal nuovo CCNL saranno applicati sui cedolini a partire dal mese di marzo.

L’adeguamento dei tabellari stipendiali sarà visibile nell’emissione ordinaria, quindi sul cedolino mensile di marzo.

Sempre a marzo è previsto poi il pagamento degli arretrati spettanti, che avverrà, invece, tramite un’emissione speciale.

Arretrati che, compresa l’indennità di vacanza contrattuale (gennaio 2024 - febbraio 2025) e l’adeguamento delle indennità di amministrazione, ammontano a circa 1.000 euro.

A marzo, dunque, doppia busta paga: allo stipendio mensile si aggiungono gli arretrati per il rinnovo del contratto e i tre mesi di indennità.

Dipendenti pubblici: in pagamento ad aprile gli arretrati dal taglio del cuneo fiscale

Ad aprile dovrebbe risolversi anche un’altra questione che ha messo gli statali sul piede di guerra: il ritardo nell’accredito delle somme derivanti dal taglio del cuneo fiscale e contributivo.

Si tratta di circa 100 euro al mese che da gennaio non sono stati accreditati ai beneficiari. Un ritardo che non solo neutralizza l’aumento contrattuale ma in alcuni casi comporta anche una riduzione dello stipendio.

Somme che, a scanso di ulteriori sorprese, dovrebbero entrare nella disponibilità di lavoratori e lavoratrici con il cedolino di aprile, anche se non c’è ancora l’ufficialità.

Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2025 ha modificato la natura della misura, includendo tra i beneficiari i dipendenti con redditi fino a 40.000 euro.

Fino a 20.000 euro viene erogata dal sostituto d’imposta una somma calcolata applicando le diverse percentuali previste al reddito di lavoro dipendente.

Per chi invece ha un reddito complessivo superiore a 20.000 euro, il bonus in busta paga dal 2025 assume la forma di una ulteriore detrazione sul lavoro dipendente, aggiuntiva a quella già esistente e pari a 1.000 euro fino a 32.000 euro.

Anche oltre i 32.000 euro, i lavoratori e le lavoratrici dipendenti hanno diritto a un bonus in busta paga ma il suo valore diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi per chi raggiunge i 40.000 euro.

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