Concorsi nella Pubblica Amministrazione, come saranno? Il 1° ottobre il Dipartimento della funzione pubblica ha presentato le novità dei bandi-tipo che prevedono procedure più rapide, con selezioni decentrate sul territorio e prove basate sull'uso delle tecnologie digitali. Sotto esame anche le competenze trasversali: dalle lingue alle capacità organizzative.
Concorsi nella PA, novità in arrivo con i nuovi bandi-tipo.
La pubblica amministrazione italiana prova a cambiare volto, grazie a concorsi più rapidi, informatizzati, con una maggiore attenzione alle competenze trasversali dei candidati e decentrati sul territorio per rispondere alle esigenze di contenimento dell’epidemia di COVID-19.
Sono usciti infatti il 1° ottobre ad opera del Dipartimento della funzione pubblica i nuovi bandi-tipo che dovranno essere utilizzati per il reclutamento del personale di Area II, ovvero il personale dirigenziale incluso nel comparto di contrattazione collettiva delle Regioni-Autonomie locali.
Presto il dipartimento guidato dal ministro Fabiana Dadone pubblicherà anche i bandi-tipo dell’Area III: quello riguardante i dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale - personale amministrativo.
Vediamo con attenzione le caratteristiche principali dei nuovi bandi pensati per semplificare e rendere più uniformi le modalità di reclutamento del personale pubblico su tutto il territorio.
I nuovi bandi-tipo per i concorsi della PA: digitale, decentramento e “soft skills”
La “ricetta” per i nuovi concorsi preparata dal dicastero della Dadone prevede delle procedure più snelle basate sull’impiego intenso delle tecnologie digitali a partire dalle modalità di presentazione delle candidature che avverrà tramite SPID, alla quale seguirà uno svolgimento in sedi decentrate (ad esempio i nuovi Poli territoriali avanzati previsti anche per lo smart working) e sempre tramite l’utilizzo di strumenti informatici sia le prove scritte e orali, sia il lavoro di giudizio delle commissioni d’esame.
Inoltre, nei nuovi bandi-tipo per il superamento delle prove non sarà più sufficiente una buona preparazione in materie soprattutto giuridiche o economiche come accadeva in passato a chi si candidava per un posto nella pubblica amministrazione. Infatti, le commissioni goiudicatrici da ora in poi prenderanno in considerazione anche le competenze trasversali o “soft skills” sia di natura tecnica, sia attitudinale come nel caso delle capacità organizzative. A tale scopo alle commissioni esaminatrici verranno aggiunti anche membri aggiuntivi per la valutazione del grado di conoscenze linguistiche e del settore delle tecnologie digitali.
“L’obiettivo - ha dichiarato in merito il ministro Dadone” - “è quello di accrescere l’efficienza dell’organizzazione e dell’azione amministrativa, tenendo conto dell’esigenza di assicurare la migliore organizzazione del lavoro, assecondando la necessità di dislocare le prove sui territori con un’informatizzazione completa, dalla fase dell’iscrizione fino alla pubblicazione delle graduatorie”.
L’innovazione nella PA: un’esigenza assai avvertita
Del resto non è un mistero che innovare le procedure di reclutamento e di lavoro della pubblica amministrazione sia ormai un bisogno primario, come hanno dimostrato anche gli scompensi mostrati dall’apparato pubblico nel caso della chiusura o “lockdown” imposta dal Coronavirus, ad esempio nel ritardo nei pagamenti dei trattamenti di cassa integrazione da parte dell’Inps.
C’è la necessità di svecchiare un personale in media di età assai elevata e anche di rimpolparne il numero: in questo senso bisogna innanzitutto ripartire da un nuovo modello di reclutamento come ha recentemente confermato una ricerca di FPA, presentata in occasione del Forum PA 2020.
A questo fattore, peraltro, aveva già pensato in maggio il Decreto Rilancio prefigurando concorsi con le caratteristiche previste dagli attuali bandi-tipo.
E quel modello è stato anche applicato, ad esempio, per il grande concorso per 2.133 funzionari amministrativi scaduto a metà luglio per il quale era in effetti prevista l’iscrizione tramite SPID con accesso alla piattaforma digitale Step-One 2019.
È auspicabile che la pubblicazione dei bandi-tipo abbia il significato di una estensione della sua applicazione pratica.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nuovi Concorsi della PA? Rapidi, decentrati e digitali