Continuano i lavori per il rinnovo del CCNL funzioni centrali. Arrivano conferme sullo smart working e sulle misure di welfare per i neoassunti. Si tratta sugli aumenti, per ora compresi tra 110 e 194 euro
Il nuovo CCNL funzioni centrali favorirà lo smart working e includerà novo misure di welfare integrativo
Tra gli obiettivi anche quello di attirare più giovani verso la pubblica amministrazione e frenare il fenomeno delle elevate rinunce.
Il lavoro agile sarà aperto a tutti, anche ai neoassunti, e le giornate di smart potranno superare anche quelle in presenza.
Si tratta, invece, sugli aumenti contrattuali, che per ora vanno a un minimo di 110 euro per gli operatori a un massimo di 194 per i dirigenti.
Smart working, aumenti e welfare: le novità del CCNL funzioni centrali
Si è tenuta l’8 ottobre 2024 l’ultima riunione per discutere del rinnovo del contratto collettivo delle Funzioni centrali per il triennio 2022/2024.
Il contratto interessa circa 193.000 lavoratori e lavoratrici di ministeri, agenzie fiscali come le Entrate e le Dogane, INPS, Corte dei Conti, Cnel e degli altri enti non economici.
Tra le novità destinate ad entrare nel CCNL lo smart working e le misure volte ad incentivare i neoassunti a non abbandonare la posizione lavorativa.
I lavoro agile torna, dunque, ad assumere un ruolo centrale nella Pubblica Amministrazione, dopo l’abbandono post pandemia, per cui è concesso solamente in specifiche situazioni.
Si va infatti verso un potenziamento dello strumento, anche per attirare i giovani nella PA, incentivare i neoassunti a non rinunciare al posto di lavoro se sono chiamati a trasferirsi lontano (fenomeno presente soprattutto nelle grandi città del Nord dato l’elevato costo della vita) ma anche per consentire ai dipendenti in età da pensione di restare al lavoro e trasferire conoscenze ai nuovi assunti.
Come si legge nella bozza del CCNL, il lavoro agile sarà consentito a tutti, a prescindere dalla tipologia di contratto.
Le giornate di lavoro da remoto potranno inoltre superare quelle in presenza anche se non si tratta di soggetti fragili o di genitori.
Allo smart working e alla maggiore flessibilità si aggiungono poi nuove misure di welfare integrativo, con strumenti che vanno da sussidi e rimborsi a sostegno al reddito della famiglia a contributi a favore di attività culturali, ricreative e con finalità sociale ma anche polizze sanitarie integrative delle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale e supporto all’istruzione dei figli.
CCNL funzioni centrali: si tratta sull’aumento
Sul tavolo delle trattative anche la questione legata agli aumenti, su cui la partita è ancora aperta.
Al momento, nel nuovo CCNL gli aumenti di stipendio mensili vanno da un minimo di 110 euro per gli operatori a un massimo di 193,90 euro per i dirigenti. Nel mezzo ci sono gli aumenti di 116,10 euro per gli assistenti e i 141 euro per i funzionari.
Troppo pochi per i sindacati, che sottolineano la perdita del potere di acquisto a causa dell’inflazione e minacciano lo sciopero generale a fine ottobre.
Va detto comunque che in seguito alla rivalutazione dei tabellari restano ancora da collocare 31 euro al mese per tredici mensilità, che se destinati alla retribuzione porteranno ad aumenti tra 141 e 224 euro (147,10 per gli assistenti e 172 euro per i funzionari).
Le trattative continuano e le parti si ritroveranno il 28 ottobre. L’approvazione del CCNL potrebbe arrivare anche entro novembre.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Smart working, aumenti e welfare: le novità del CCNL funzioni centrali