Verso l'avvio della stagione della dichiarazione dei redditi 2025, con un calendario serrato di date e scadenze da ricordare. Tutte le istruzioni su come si presenta, quando e chi è obbligato all'invio

Dichiarazione dei redditi 2025 verso il via.
Dopo la messa a disposizione della Certificazione Unica, è tempo di prepararsi alla fase di compilazione e invio del modello 730 o del modello Redditi, le due “versioni” di dichiarazione che interessano rispettivamente dipendenti, pensionati e titolari di partita IVA.
L’Agenzia delle Entrate ha completato il 17 marzo il lavoro di messa a disposizione della modulistica e delle istruzioni per l’invio, ed è quindi bene soffermarsi sulle regole da seguire, a partire dai casi in cui deve essere obbligatoriamente presentata e in parallelo gli esoneri previsti, così come sulle scadenze.
Dichiarazione dei redditi 2025: tutte le istruzioni
- Dichiarazione dei redditi 2025, le regole per dipendenti, pensionati e partite IVA
- Chi deve fare la dichiarazione dei redditi 2025? Tutti i casi in cui è obbligatorio l’invio
- Chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi 2025
- Le scadenze della dichiarazione dei redditi 2025 e le date da ricordare
- Dichiarazione dei redditi precompilata: oltre al modello 730, anche il modello Redditi per le partite IVA
Dichiarazione dei redditi 2025: le regole per dipendenti, pensionati e partite IVA
La prima data da tenere a mente è quella del 30 aprile, giorno a partire dal quale l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione la dichiarazione dei redditi precompilata, sia il modello 730 che il modello Redditi.
La stagione dichiarativa 2025 si aprirà quindi ufficialmente da maggio, ma non tutti i contribuenti saranno obbligati all’invio.
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Dal punto di vista generale a dover presentare il modello 730 o Redditi sono i contribuenti che:
- hanno conseguito redditi nell’anno 2024;
- sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili (come, in genere, i titolari di partita IVA), anche nel caso in cui non abbiano conseguito alcun reddito.
Per i lavoratori dipendenti e i pensionati che hanno ricevuto la Certificazione Unica entro il 17 marzo, l’invio non è obbligatorio se nel corso dell’anno 2024 sono stati percepiti solo redditi attestati nella CU. L’invio è in ogni caso consigliabile, per beneficiare di detrazioni e deduzioni sulla base delle spese sostenute.
Per i titolari di partita IVA invece la presentazione della dichiarazione dei redditi è sempre obbligatoria.
Chi deve fare la dichiarazione dei redditi 2025? Tutti i casi in cui è obbligatorio l’invio
Per comprendere al meglio i casi in cui è necessario presentare il modello dichiarativo è tuttavia necessario andare a fondo e analizzare le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.
In particolare, sono obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi:
- i lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o assimilati (Certificazione Unica 2025), nel caso in cui l’imposta corrispondente al reddito complessivo superi di oltre euro 10,33 il totale delle ritenute subite;
- i lavoratori dipendenti che direttamente dall’INPS o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo, se erroneamente non sono state effettuate le ritenute o se non ricorrono le condizioni di esonero indicate nelle precedenti tabelle;
- i lavoratori dipendenti a cui il sostituto d’imposta ha riconosciuto deduzioni dal reddito e/o detrazioni d’imposta non spettanti in tutto o in parte (anche se in possesso di una sola Certificazione Unica 2025);
- i lavoratori dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati per legge ad effettuare ritenute d’acconto (per esempio collaboratori familiari, autisti e altri addetti alla casa);
- i contribuenti che hanno conseguito redditi sui quali l’imposta si applica separatamente (ad esclusione di quelli che non devono essere indicati nella dichiarazione - come le indennità di fine rapporto ed equipollenti, gli emolumenti arretrati, le indennità per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche se percepiti in qualità di eredi - quando sono erogati da soggetti che hanno l’obbligo di effettuare le ritenute alla fonte);
- i lavoratori dipendenti e/o percettori di redditi a questi assimilati ai quali non sono state trattenute o non sono state trattenute nella misura dovuta le addizionali comunale e regionale all’IRPEF. In tal caso l’obbligo sussiste solo se l’importo dovuto per ciascuna addizionale supera euro 10,33;
- i contribuenti che hanno conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostitutiva da indicare nei quadri RT e RM.
- i docenti titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado, che hanno percepito compensi derivanti dall’attività di lezioni private e ripetizioni e che intendono fruire della tassazione sostitutiva, presentano anche il quadro RM del modello REDDITI Persone Fisiche 2025.
Chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi 2025
Se quelli di cui sopra sono i casi in cui l’invio è obbligatorio, è bene fare il punto anche sulle ipotesi di esonero, che consentono di non trasmettere la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate ferma restando la possibilità di invio per beneficiare di detrazioni o deduzioni.
Come già evidenziato sopra, l’invio non obbligatorio per i contribuenti - diversi dai titolari di partita IVA - che hanno percepito redditi dai quali deriva un’imposta non superiore ad euro 10,33
Non è obbligatoria la presentazione della dichiarazione dei redditi per il contribuente che possiede esclusivamente:
- redditi da abitazione principale, relative pertinenze e altri fabbricati non locati, se il fabbricato non è situato nello stesso Comune dell’abitazione principale;
- redditi da lavoro dipendente o pensione, percepiti da un solo sostituto d’imposta che ha effettuato il conguaglio, e qualora siano state versate le addizioali IRPEF;
- redditi da lavoro dipendente o pensione e redditi da abitazione principale e relative pertinenze e altri fabbricati non locati se non situati nello stesso Comune dell’abitazione principale;
- redditi da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa compresi i lavori a progetto
Sono inoltre esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi 2025 coloro che hanno percepito solo:
- redditi esenti, come pensione di invalidità Inail, borse di studio, pensioni di guerra, indennità di accompagnamento, pensioni sociali, ecc;
- redditi soggetti ad imposta sostitutiva (diversi da quelli soggetti a cedolare secca), come interessi su BOT o altri titoli di debito pubblico;
- redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, come interessi sui conti correnti bancari o postali;
- redditi derivanti da lavori socialmente utili.
Gli esoneri dall’invio della dichiarazione dei redditi non si applicano a chi deve restituire in tutto o in parte il trattamento integrativo.
Esistono inoltre ulteriori casi di esonero con limite di reddito, relativi ad esempio a chi ha percepito redditi da terreni o fabbricati fino a 500 euro e redditi da lavoro dipendente o pensione pari a 8.500 euro per l’intero anno, a patto di non dover restituire detrazioni per coniuge o familiari erogate in busta paga o sulla pensione e di non dover pagare le addizionali IRPEF.
Le scadenze della dichiarazione dei redditi 2025 e le date da ricordare
Sul fronte dei tempi da rispettare, dal punto di vista generale la dichiarazione dei redditi può essere trasmessa entro il 31 ottobre.
Questa la scadenza per l’invio del modello Redditi PF, utilizzato di prassi dai titolari di partita IVA ma che può essere compilato e trasmesso dalla generalità dei contribuenti.
Per i titolari di redditi dichiarabili con il modello 730, la scadenza per l’invio è anticipata al 30 settembre.
Dichiarazione dei redditi 2025 | Scadenza |
---|---|
Modello 730 | 30 settembre |
Modello Redditi | 31 ottobre |
La presentazione della dichiarazione dei redditi porta con sé gli obblighi di versamento delle imposte dovute. La prima scadenza in calendario è quella del 30 giugno 2025 ma, come di consueto, si può optare per la rateizzazione mensile (fino al 16 dicembre) così come per il differimento del primo versamento al 30 luglio.
Se invece dalla dichiarazione emerge il diritto a un rimborso IRPEF (ad esempio in caso di spettanza di detrazioni o deduzioni), i pagamenti partiranno da luglio e saranno legati ai tempi in cui è inviato il modello 730.
Dichiarazione dei redditi precompilata: oltre al modello 730, anche il modello Redditi per le partite IVA
I tempi di cui sopra si applicano anche a chi presenterà la dichiarazione precompilata. Il modello 730 e il modello Redditi online saranno disponibili dal 30 aprile e dal mese di maggio (secondo la data che verrà definita dall’Agenzia delle Entrate), si potrà procedere con la trasmissione.
Il modello 730 precompilato 2025 è tipicamente rivolto a lavoratori dipendenti e pensionati, ma nel corso degli anni è stato esteso il numero di contribuenti che possono utilizzarlo.
La vera novità dell’ultimo periodo è tuttavia relativa alle partite IVA, che già dallo scorso anno in via sperimentale possono accedere al modello Redditi precompilato. L’Agenzia delle Entrate elabora i dati in suo possesso, da quelli estrapolati nelle CU a quelli trasmessi da soggetti terzi, per predisporre una bozza di dichiarazione online in favore delle persone fisiche titolari di redditi di lavoro autonomo.
L’obiettivo è quello di semplificare l’adempimento dichiarativo e puntare all’estensione del modello della precompilata non solo per i titolari di redditi da lavoro dipendente, pensioni o assimilati, ma anche per le partite IVA. Un’ambizione messa nero su bianco nelle linee guida dell’Agenzia delle Entrate, nell’ottica di un Fisco sempre più amico, e “consulente”, dei contribuenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dichiarazione dei redditi 2025, chi deve presentarla e quando: istruzioni e scadenze