Detrazioni fiscali: l'obbligo di pagare con carte e bancomat e i limiti di reddito tagliano del 14,7 per cento circa gli sconti IRPEF in dichiarazione dei redditi, per un totale di 4,8 miliardi in meno. I dati arrivano al MEF, con le statistiche sulle dichiarazioni dello scorso anno pubblicate il 13 aprile 2022.
Detrazioni fiscali, diminuiscono di 4,8 miliardi gli sconti fiscali richiesti in dichiarazione dei redditi 2021.
I dati arrivano dal MEF e le statistiche pubblicate il 13 aprile 2022 sul portale del Dipartimento delle Finanze consentono di avere un quadro chiaro dell’impatto delle novità introdotte in materia di tracciabilità dei pagamenti e limiti di reddito per l’accesso alle detrazioni fiscali.
L’introduzione dell’obbligo di pagare le spese con bancomat, carte e altri mezzi che garantiscono la tracciabilità dei versamenti, in parallelo alla previsione di un tetto di reddito per la fruizione degli sgravi IRPEF, ha avuto un impatto rilevante sull’importo degli oneri detraibili al 19 per cento indicati in dichiarazione dei redditi.
L’importo totale è di 27,2 miliardi, contro i 32 miliardi relativi invece alla dichiarazione dei redditi 2020 dell’anno d’imposta 2019. Si riduce quindi di 4,8 miliardi il conto degli sconti fiscali.
Detrazioni fiscali, bancomat obbligatorio e limiti di reddito tagliano di 4,8 miliardi gli sconti IRPEF. I dati MEF
Le statistiche pubblicate annualmente dal MEF consentono di avere un quadro chiaro dell’impatto delle novità normative introdotte, che impattano direttamente sui conti delle famiglie.
Tra i dati pubblicati il 13 aprile 2022 sul portale del Dipartimento delle Finanze uno dei più rilevanti è relativo agli effetti della stretta in materia di detrazioni IRPEF.
Si ricorda infatti che dal 2020, ai fini della detrazione degli oneri al 19 per cento, è necessario che la spesa sia sostenuta con mezzi di pagamento tracciabili. Si tratta ad esempio di carte, bancomat, o bonifici bancari e postali.
Le uniche spese escluse dall’obbligo sono quelle relative a medicinali e dispositivi medici e le spese sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditate.
In parallelo, dal 2020 è stata prevista la progressiva riduzione della detrazione per alcune spese, quali ad esempio quelle di istruzione, le spese veterinarie o funebri, per i redditi da 120.000 euro a 240.000 euro. Superata tale soglia, lo sconto fiscale non spetta.
Due novità che hanno portato ad un risparmio pari a 4,8 miliardi di euro per le casse dello Stato, con un calo del 14,8 per cento dell’importo complessivo richiesto dai contribuenti.
Gli oneri detraibili al 19 per cento indicati in dichiarazione dei redditi 2021 sono stati pari a 27,2 miliardi di euro, contro i 32 miliardi indicati nelle statistiche del MEF sulle dichiarazioni dell’anno precedente.
Il confronto tra le due annualità e l’analisi delle cifre riportate nei grafici forniti dal MEF e di seguito allegati consentono di fare il punto dell’impatto delle misure per la razionalizzazione delle spese fiscali.
Detrazioni per oneri anno d’imposta 2019 - dichiarazione dei redditi 2020
Detrazioni per oneri anno d’imposta 2020 - dichiarazione dei redditi 2021
La differenza è rilevante per quel che riguarda le spese sanitarie, calate del 16,5 per cento:
- la frequenza di indicazione degli oneri in dichiarazione dei redditi 2020, relativamente alle spese sostenute nel 2019, è stata pari a 19.436.113;
- in dichiarazione dei redditi 2021, per le spese sostenute nel 2020, il dato scende al 18.380.259.
Il calo più alto, pari al 39 per cento, riguarda le spese di istruzione diverse da quelle universitarie: in dichiarazione dei redditi 2020 la frequenza di utilizzo è pari a 2.188.605, dato che scende a 1.743.182 nelle dichiarazioni presentate nel 2021.
- Dichiarazione dei redditi 2021 - analisi dei dati
- Scarica l’analisi dei dati relativi alle statistiche sulle dichiarazione dei redditi relative all’anno d’imposta 2020
Dichiarazione dei redditi, detrazioni fiscali per un totale di 71,1 miliardi di euro
I dati forniti dal MEF vanno letti però nell’insieme, per avere un quadro chiaro dell’impatto delle spese detraibili sui conti pubblici.
Andando quindi affondo, emerge che nonostante la stretta prevista in materia di tracciabilità e limiti di reddito, il totale delle detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi 2021 ammonta a circa 71,1 miliardi di euro, contro i 70,2 miliardi dell’anno precedente.
Le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente e pensione pesano per il 63 per cento del totale, seguite da quelle per carichi di famiglia (17 per cento), oneri detraibili al 19 per cento da sezione I del quadro RP (7,6 per cento), spese per recupero edilizio (11,4 per cento) e spese per il risparmio energetico (2,9 per cento).
Dal confronto tra anno d’imposta 2019 e 2020 emerge che l’aumento del totale delle detrazioni fiscali è dovuto principalmente a:
- spese di recupero edilizio (+7,0 per cento);
- spese per risparmio energetico (+7,6 per cento);
- spese per arredo di immobili ristrutturati (+13,4 per cento).
Il settore dell’edilizia traina quindi il conto totale delle spese fiscali.
In quest’ambito, in dichiarazione dei redditi 2021 ha fatto il suo debutto il bonus facciate, per un totale di 1,1 miliardi di euro di spesa. Più contenuto il conto del superbonus 110 per cento introdotto dal 1° luglio 2020: il totale delle detrazioni richieste ammonta a circa 132 milioni di euro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Detrazioni fiscali, bancomat obbligatorio e limiti di reddito tagliano di 4,8 miliardi gli sconti IRPEF. I dati MEF