Decreto Flussi: verso l’addio al click day

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il decreto Flussi sarà rivoluzionato. Il meccanismo per l'ingresso in Italia di lavoratori e lavoratrici non comunitarie sarà rivisto con la probabile eliminazione del click day. La prossima settimana l'incontro con i sindacati e le organizzazioni imprenditoriali

Decreto Flussi: verso l'addio al click day

Addio al click day e introduzione di quote regionali.

Queste le possibili novità per la revisione del decreto flussi, che sicuramente ci sarà.

La procedura attuale, come evidenziato dalla stessa Premier Meloni, mostra una serie di criticità rilevanti, in primis il divario sproporzionato tra le domande di nulla osta presentate e la reale capacità dei settori produttivi.

La prossima settimana, anticipa laRepubblica, si svolgeranno gli incontri tra Governo e sindacati/organizzazioni imprenditoriali per decidere la linea d’azione.

Decreto Flussi: verso l’addio al click day

Il 2024 si appresta ad essere l’ultimo anno per l’applicazione del decreto flussi così come lo conosciamo. Il meccanismo permette l’ingresso in Italia di cittadini e cittadine non comunitarie per motivi di lavoro, previa richiesta da parte dei datori di lavoro.

Proprio la modalità di richiesta di manodopera rappresenta una delle principali criticità al sistema attuale.

Il meccanismo del click day si è infatti dimostrato inadeguato come evidenziato dalla Premier Meloni nell’informativa presentata in un CdM a giugno: le domande di nulla osta inviate nei click day sono decisamente sproporzionate rispetto al numero dei datori di lavoro e alla capacità di assorbimento dei settori produttivi.

Un dato già evidenziato nel report di Ero straniero, presentato lo scorso maggio, per cui nel 2023 a fronte di 462.422 domande inviate, solo il 23 per cento delle quote totali previste per l’ingresso in Italia di lavoratori e lavoratrici (82.705) si è effettivamente trasformato in contratti di lavoro.

Ma non solo. Le imprese inoltre lamentano un numero di ingressi non sufficiente a coprire i fabbisogni, la distribuzione scorretta delle quote di ingresso e la procedura macchinosa che in molti casi rallenta l’arrivo della manodopera, con i lavoratori che arrivano quando ormai non servono più.

Il Governo, dunque, ha più volte dichiarato l’intenzione di voler intervenire sul decreto flussi, con modifiche a livello normativo e amministrativo, in particolare su determinati aspetti, quali:

  • il meccanismo del click day per le domande di nulla osta e la loro verifica;
  • la definizione delle quote;
  • il rafforzamento dei canali di ingresso speciali.

Una delle soluzioni più attese a cui il Governo sta lavorando, anticipa il quotidiano la Repubblica, sarebbe la completa eliminazione del meccanismo del click day, una richiesta tra l’altro comune a tutte le associazioni coinvolte.

Le quote, inoltre, dovrebbero essere riorganizzate su base regionale o territoriale, e non più nazionale.

Lato azienda, si prevede poi un maggiore controllo per verificare che chi fa domanda poi assuma effettivamente i lavoratori e le lavoratrici richieste. In linea di massima l’ipotesi è quella di consentire l’ingresso in Italia solo a chi ha già stipulato un contratto di lavoro.

Decreto Flussi: la prossima settimana l’incontro con i sindacati

La prossima settimana, più precisamente il 23 settembre, il Governo ha convocato i sindacati e le organizzazioni imprenditoriali per discutere delle prossime mosse.

Tutti sono pressoché in sintonia per quanto riguarda l’abolizione del meccanismo del click day, considerato estenuante e poco efficace.

Assindatcolf, l’associazione sindacale dei datori di lavoro domestico, evidenzia come le attuali procedure legate al Decreto flussi, a partire dal click day, non siano adatte a rispondere alle esigenze di assistenza familiare.

Tra le richieste avanzate, dunque, c’è quella di un meccanismo che consenta di assumere al di fuori delle quote previste nella programmazione triennale.

“La nostra prima richiesta è quella di uscire dal sistema delle quote stabilite nei Decreti flussi e quindi dalla logica del click day, prevedendo la possibilità di avanzare la domanda in qualsiasi momento dell’anno sulla base del fabbisogno delle famiglie, che non è programmabile.”

Così Andrea Zini, presidente di Assindatcolf.

Tra le richieste avanzate da Coldiretti, invece, l’esclusione dal regime delle quote per le conversioni dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e un sistema di premialità per le imprese virtuose.

La Premier Meloni, a giugno, ha annunciato un intervento su due livelli, normativo e amministrativo, non resta che attendere per vedere quali saranno le soluzioni che verranno adottate.

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