Il Ministero del Lavoro ha pubblicato le FAQ con tutti i chiarimenti per le organizzazioni datoriali che sottoscrivono il protocollo d’intesa per l'ingresso in Italia di lavoratori e lavoratrici non comunitarie. Ecco come funziona
Come funziona il protocollo d’intesa per l’ingresso di lavoratori extra UE? Chi può sottoscriverlo e quali sono le semplificazioni riconosciute?
A queste e altre domande rispondono le FAQ pubblicate dal Ministero del Lavoro sul proprio sito istituzionale.
Il protocollo è dedicato alle organizzazioni datoriali più rappresentative a livello nazionale con l’obiettivo di semplificare la procedura per l’ingresso in Italia di cittadini e cittadine non comunitarie per motivo di lavoro subordinato.
Come funziona il protocollo d’intesa per l’ingresso di lavoratori extra UE
Il Ministero del Lavoro il 24 aprile ha pubblicato sul portale istituzionale le risposte alle domande più frequenti per le organizzazioni datoriali che sottoscrivono il protocollo d’intesa per l’ingresso in Italia di lavoratori e lavoratrici non comunitarie.
Si tratta del protocollo previsto dall’articolo 24-bis del Testo Unico sull’Immigrazione (il Decreto Legislativo n. 286/1998) e firmato nell’agosto 2022 dal Ministero e da alcune delle più rappresentative organizzazioni dei datori di lavoro.
Ha l’obiettivo di semplificare le procedure per all’ingresso in Italia di cittadini non comunitari per motivi di lavoro subordinato.
Nell’ambito del decreto flussi, infatti, in caso di presentazione della domanda di nulla osta tramite le organizzazioni datoriali firmatarie del protocollo viene applicata la procedura semplificata, con la presentazione della proposta di contratto di soggiorno per motivi di lavoro direttamente alle rappresentanze diplomatico consolari.
Usufruendo del canale riservato alle organizzazioni datoriali, poi, il datore di lavoro è esonerato dalla presentazione dell’asseverazione relativa alla congruità dei requisiti, di cui al comma 2 del citato articolo 24-bis.
Il datore di lavoro dovrà quindi solo presentare la richiesta di assunzione del lavoratore o della lavoratrice proveniente da Paesi extra UE.
Protocollo d’intesa per l’ingresso di lavoratori extra UE: requisiti e iscrizione
L’adesione al protocollo ha la durata di 2 anni dalla sottoscrizione. Si rivolge alle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale, ai sensi dei criteri indicati dalla circolare n. 14/1995 del Ministero del Lavoro.
Non possono invece aderire al protocollo i patronati, i quali sono autorizzati alla trasmissione delle domande di nulla osta per conto dei datori di lavoro ma non sono esentati dal presentare l’asseverazione rilasciata dai soggetti abilitati.
Si ricorda che questa deve essere rilasciata da consulenti del lavoro, avvocati o da dottori commercialisti ed esperti contabili.
Le organizzazioni datoriali firmatarie, dunque, si impegnano a garantire il rispetto dei requisiti relativi al rispetto delle previsione dei contratti collettivi e la congruità delle richieste presentate nell’ambito del decreto flussi rispetto alla capacità economica, del fatturato e del numero dei dipendenti ai fini della concessione del nulla osta al lavoro.
Nello specifico, dovranno ottenere dal datore di lavoro una dichiarazione che attesti il possesso dei requisiti e la relativa documentazione comprovante. Questa dovrà essere conservata per almeno 5 anni.
Le organizzazioni dei datori di lavoro possono inviare una richiesta all’indirizzo “[email protected]”, a seguito della quale riceveranno le indicazioni per la successiva sottoscrizione.
Ai fini dell’accesso al Portale informatico del Ministero dell’Interno (ALI) si potranno inviare alla Direzione Centrale per le politiche migratorie gli elenchi degli operatori da abilitare e i loro codici fiscali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Come funziona il protocollo d’intesa per l’ingresso di lavoratori extra UE