Bonus assunzione: le novità nella Legge di Bilancio 2025

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Con il DDL Bilancio arrivano le prime conferme sui bonus assunzione in vigore nel 2025. Arrivano più risorse per gli incentivi all’occupazione di giovani e donne nel Mezzogiorno ma a discapito della Decontribuzione Sud. Novità per la super deduzione fino al 130 per cento

Bonus assunzione: le novità nella Legge di Bilancio 2025

I bonus assunzione ci saranno anche nel 2025 e avranno maggiori risorse.

Si tratta degli incentivi previsti dal decreto Coesione per favorire l’occupazione di giovani, donne e nella ZES unica.

Le maggiori risorse però derivano dalla mancata conferma della Decontribuzione Sud, che scadrà a dicembre.

Pronta anche la proroga della maxi deduzione fino al 130 per cento per il prossimo triennio, ma con delle novità.

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Bonus assunzione: le novità nella Legge di Bilancio 2025

Con la Manovra 2025 sono diverse le misure in arrivo a sostegno dell’occupazione. Il disegno di Legge di Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre prevede una serie di interventi a partire dall’aumento delle risorse dedicate agli incentivi per l’assunzione di giovani e donne.

Il decreto Coesione (n. 60/2024), ricordiamo, ha previsto il riconoscimento di un esonero contributivo in favore dei datori di lavoro che assumono giovani e donne nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Misure di cui si attende ancora il decreto attuativo e le consuete circolari INPS con le istruzioni operative.

Come si legge nel testo del DDL Bilancio 2025, si prevede un aumento dei limiti di spesa di tali incentivi fino al 2027

Al momento, però, non è chiaro se gli esoneri contributivi in questione saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Attualmente, come detto, spettano per le assunzione effettuate fino al 31 dicembre 2025.

Il bonus giovani, ricordiamo, prevede un esonero contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato di under 35 nel limite massimo di 500 euro mensili e per massimo 2 anni.

In caso di assunzioni effettuate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), invece, l’esonero contributivo è riconosciuto nel limite di 650 euro.

Anche il bonus donne prevede il riconoscimento di uno sgravio contributivo per l’assunzione, sempre nel periodo dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, di donne in particolari condizioni svantaggiate. Spetta per 2 anni nel limite massimo di 650 euro mensili.

Il bonus ZES è invece l’incentivo introdotto per favorire l’occupazione nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno e rivolto ai datori di lavoro di aziende fino a 10 dipendenti (nel mese dell’assunzione) che impiegano lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato.

Questi possono beneficiare di un esonero totale dal versamento della contribuzione previdenziale per 2 anni, nel limite massimo di 650 euro mensili, a condizione che i neo assunti abbiano più di 35 anni e risultino privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni.

Nel testo non ci sonno invece riferimenti gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica, menzionai invece nel comunicato stampa del Governo rilasciato a margine del CdM di approvazione del DDL.

Bonus assunzione 2025: nessuna proroga per decontribuzione Sud

L’aumento delle risorse per i bonus assunzione del decreto Coesione, però, derivano direttamente dalla mancata proroga di un’altra agevolazione: decontribuzione Sud, l’agevolazione per favorire l’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno.

La misura, ricordiamo, in seguito alla proroga disposta dalla Commissione UE con la decisione C(2024) 4512 final del 25 giugno 2024, è in scadenza a fine anno, con riferimento ai contratti di lavoro subordinato stipulati entro il 30 giugno 2024, e non sarà confermata.

Per effetto di quanto previsto dunque, il DDL Bilancio 2025 incrementa il limite di spesa previsto per:

  • il bonus giovani di 700.000 euro per il 2024, di 16,3 milioni di euro per il 2025, di 15,9 milioni di euro per il 2026 e di 5,6 milioni di euro per il 2027;
  • il bonus donne di 400.000 euro per il 2024, di 14,4 milioni di euro per il 2025, di 17,5 milioni di euro per il 2026 e di 9,1 milioni di euro per il 2027;
  • il bonus ZES di 2,1 milioni di euro per il 2024, di 68,9 milioni di euro per il 2025, di 73,5 milioni di euro per il 2026 e di 28,7 milioni di euro per il 2027.

Le risorse derivanti dalla Decontribuzione Sud saranno destinate anche:

  • alla proroga al 2025 del credito d’imposta ZES;
  • all’incremento in sezione II della capacità di spesa del Fondo sviluppo e coesione;
  • alla copertura finanziaria del nuovo Fondo istituito per per il finanziamento di interventi volti a mitigare il divario nell’occupazione e nello sviluppo dell’attività imprenditoriale nelle aree svantaggiate del Paese.

Bonus assunzione: confermata la maxi deduzione fino al 130 per cento

Tra le misure in materia di lavoro e imprese il DDL Bilancio 2025 conferma anche il rinnovo della cosiddetta maxi deduzione sul costo del lavoro.

Si tratta dell’agevolazione, introdotta dal Dlgs n. 216/2023 attuativo della riforma fiscale, che prevede una deduzione IRPEF e IRES del costo del personale di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato pari al 120 per cento, che può arrivare al 130 per cento per i rapporti di lavoro attivati con persone in condizioni di svantaggio (tra cui giovani, donne vittime di violenza, persone con disabilità).

La condizione necessaria per poter maggiorare il costo del personale è l’incremento occupazionale. Attualmente, infatti, l’agevolazione spetta se “il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato alla fine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 è superiore al numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta precedente”.

Le novità per il 2025 trovano applicazione proprio in questa fase. Come specificato in conferenza stampa dal Viceministro MEF, Maurizio Leo:

“la particolarità è che la misura che nel 2024 avevamo fissato in un anno, sarà applicata per un triennio e con un effetto crescente, cioè bisognerà anno dopo anno incrementare il numero degli occupati.”

Per poter beneficiare appieno della misura dal 2025 al 2028, dunque, le imprese dovranno far registrare un aumento occupazionale per ogni anno del triennio.

Ad ogni modo, come detto, sarà necessario attendere il testo ufficiale della Legge di Bilancio 2025 per avere le conferme delle misure introdotte.

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