Trattamento integrativo speciale turismo e ristorazione: da luglio stop al bonus

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Si è concluso il 30 giugno il periodo in cui i lavoratori del settore turismo e ristorazione hanno potuto beneficiare del trattamento integrativo speciale in busta paga per lavoro notturno e straordinari. Verso un rinnovo della misura?

Trattamento integrativo speciale turismo e ristorazione: da luglio stop al bonus

Stop al bonus in busta paga per lavoratori e lavoratrici del settore del turismo e della ristorazione.

Il 30 giugno è scaduto il termine per l’applicazione del trattamento integrativo speciale per il lavoro notturno e gli straordinari nei festivi.

Rinnovato dalla Legge di Bilancio 2024, con estensione della platea di possibile beneficiari, il bonus prevedeva la detassazione del 15 per cento sulla retribuzione lorda percepita per tali attività, dal 1° gennaio alla fine di giugno.

La misura, inizialmente prevista dal decreto lavoro 2023, è già stata oggetto di rinnovo. Resta da vedere se arriverà una nuova proroga come auspicato dalla Ministra Santanché a inizio anno.

Trattamento integrativo speciale turismo e ristorazione: da luglio stop al bonus

Dal 30 giugno 2024 i lavoratori e le lavoratrici del settore del turismo e della ristorazione non possono più ottenere il bonus su straordinari nei festivi e lavoro notturno.

Alla fine dello scorso mese, infatti, è terminato il periodo di applicazione della misura rinnovata dalla Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi da 21 a 25) e che prevedeva il riconoscimento di una somma aggiuntiva a titolo di trattamento integrativo speciale per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno.

L’importo aggiuntivo ha un valore pari al 15 per cento delle retribuzioni lorde relative al lavoro notturno e agli straordinari effettuati in giorni festivi.

La misura è stata riconosciuta ai titolari di reddito di lavoro dipendente impiegati nel settore privato, a condizione che nel periodo d’imposta 2023 abbiano percepito un reddito di importo non superiore a 40.000 euro.

A partire dal mese di luglio, dunque, non sarà più riconosciuto il trattamento integrativo speciale in busta paga, anche se i datori di lavoro possono erogare la somma spettante anche dopo la scadenza.

La somma corrente oppure gli arretrati dalla prima retribuzione utile possono infatti essere riconosciuti anche successivamente al 30 giugno, purché l’adempimento sia effettuato entro le operazioni di conguaglio di fine anno.

I datori di lavoro possono recuperare in compensazione le somme erogate in busta paga, indicando nel modello F24 il codice tributo “1702”.

Trattamento integrativo speciale turismo e ristorazione: nessuna certezza su eventuali proroghe

La misura ricordiamo è stata introdotta per la prima volta lo scorso anno, con il decreto lavoro, per il periodo il periodo dal 1° giugno al 21 settembre 2023 con l’obiettivo di sopperire alla carenza di personale del settore.

Come anticipato, è stata poi la Legge di Bilancio 2024 a prevedere l’estensione dell’agevolazione fino al 30 giugno, con l’ampliamento della platea di possibili beneficiari.

L’intenzione di un ulteriore rinnovo della misura ci sarebbe, almeno da parte della Ministra del Turismo, Daniela Santanché, la quale a inizio anno si era proposta di prorogarla oltre giugno.

Come per molte delle misure al vaglio del Governo, però, dalla riforma delle pensioni alla conferma del taglio del cuneo fiscale e delle nuove aliquote IRPEF, la questione è quella delle risorse disponibili: troppo poche per fare tutto.

Non resta che attendere le scelte del Governo, dunque, per capire se potrà esserci margine per una eventuale estensione del bonus su lavoro notturno e straordinari per le buste paga di lavoratori e lavoratrici del settore turistico e della ristorazione.

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