Bonus nido, fattura obbligatoria: stop al pagamento in contanti

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Per poter beneficiare del bonus nido 2025 è obbligatorio presentare la fattura e la documentazione relativa al pagamento effettuato con modalità tracciabili. Stop quindi ai contanti

Bonus nido, fattura obbligatoria: stop al pagamento in contanti

Niente più pagamenti delle rette in contanti se si intende beneficiare del bonus nido.

Per l’accesso alla misura è necessario presentare la fattura e la documentazione relativa al pagamento effettuato con modalità tracciabili a favore dell’asilo nido.

Le nuove indicazioni sono fornite nella circolare INPS con le istruzioni. Considerato il ritardo nella pubblicazione è previsto un regime transitorio per cui per i pagamenti fino ad aprile sono ammessi i documenti considerati validi nel 2024.

Bonus nido, fattura obbligatoria: stop al pagamento in contanti

Dal 25 marzo è possibile inviare la domanda per il bonus nido 2025, la prestazione che riconosce alle famiglie un rimborso a ristoro delle spese sostenute per le rette di asili nido pubblici e privati autorizzati fino a 3.600 euro e per il pagamento di forme di assistenza domiciliare, fino ai tre anni, in caso di gravi patologie croniche.

Rispetto al passato non sono cambiate le modalità di domanda: la richiesta deve essere presentata con la relativa documentazione, esclusivamente in modalità telematica utilizzando uno dei seguenti canali:

  • sito dell’INPS, autenticandosi con SPID, CIE o CNS;
  • presso i patronati.

Come illustrato dall’INPS nella circolare n. 60 con le istruzioni operative, l’elemento di novità riguarda la documentazione da allegare alla domanda.

Per poter ottenere il contributo per la frequenza di asili nido pubblici e/o privati, bisogna allegare la seguente documentazione:

  • la fattura mensile che contenga la denominazione dell’asilo nido con i dati sociali che lo identificano (nome, indirizzo sede legale, codice fiscale o partita IVA del nido), estremi della fattura (numero fattura e anno), i dati identificativi dell’intestatario della fattura (nome e cognome, indirizzo e codice fiscale del genitore che ha presentato la domanda del contributo). Nello specifico, la fattura deve riportare nell’oggetto della stessa: la descrizione del servizio erogato, mese e anno a cui si riferisce la prestazione a rimborso, nome e cognome o codice fiscale del minore, importo;
  • la documentazione relativa al pagamento effettuato con modalità tracciabili a favore dell’asilo nido.

La novità riguarda proprio quest’ultimo punto: le famiglie devono allegare anche la documentazione relativa al pagamento effettuato con modalità tracciabili, escludendo quindi i pagamenti in contanti.

Per provare il pagamento, si legge nella circolare, deve essere allegato alternativamente:

  • la copia del bonifico bancario/postale attestante l’esecuzione del pagamento mensile, prodotta su carta intestata della banca o di Poste italiane S.P.A. dalla quale risulti l’avvenuto addebito sul conto corrente del richiedente (non sono ammessi ordinativi di bonifico revocabili o documentazione relativa a operazioni di home banking da cui non risulti l’avvenuta esecuzione del pagamento);
  • l’assegno bancario non trasferibile;
  • le altre forme di pagamento, purché tracciabili e chiaramente riferibili alla spesa in argomento (ad esempio, pagamenti con carta di credito, carta di debito, bancomat) sostenuta dal richiedente il contributo;
  • la ricevuta di pagamento effettuato tramite PagoPA, comprensivo dell’avviso di pagamento inviato dall’Ente locale. È necessario che il documento riporti l’Identificativo Univoco di Versamento (IUV). Tale codice è un numero, conforme per formato agli standard stabiliti da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), che può essere generato solo dall’Ente creditore e costituisce l’elemento identificativo delle operazioni che transitano su PagoPA;
  • per gli asili nido aziendali, attestazione del datore di lavoro dell’avvenuto pagamento della retta o la trattenuta in busta paga.

I giustificativi del pagamento devono indicare l’importo pagato ed essere riconducibili al genitore che ha presentato la domanda.

INPS - Circolare n. 60 del 20 marzo 2025
Bonus asilo nido 2025 - Indicazioni per l’accesso al contributo e presentazione delle domande

Fino ad aprile sono ammessi i documenti ritenuti validi nel 2024

Stop dunque ai pagamenti delle rette in contanti. Una tesi avvalorata anche da quanto indicato nel messaggio n. 1014 con ulteriori istruzioni, pubblicato qualche giorno dopo la circolare.

Qui l’INPS ha spiegato che, dato il ritardo nella pubblicazione della circolare con le istruzioni, per la richiesta del bonus relativo ai mesi da gennaio ad aprile 2025 (solo per i pagamenti effettuati entro il 31 marzo 2025) oltre ai documenti di pagamento indicati possono essere allegati anche i documenti ritenuti validi nel 2024 e cioè:

  • la ricevuta;
  • la fattura quietanzata;
  • il bollettino bancario o postale o, per gli asili nido aziendali, l’attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido dell’avvenuto pagamento della retta o della trattenuta in busta paga contenente le seguenti informazioni: denominazione e partita IVA dell’asilo nido, nome, cognome o codice fiscale del minore, mese di riferimento, estremi del pagamento o quietanza di pagamento, nome, cognome e codice fiscale del genitore che sostiene l’onere della retta.

Per i primi mesi del 2025 sembra dunque possibile poter beneficiare dell’agevolazione anche se le rette sono state pagate in contanti. L’anno scorso, infatti, non era richiesta la prova del pagamento effettuato con modalità tracciabili come per quest’anno.

Per le successive sarà necessario presentare la documentazione relativa al pagamento effettuato con modalità tracciabili.

INPS - Messaggio n. 1014 del 25 marzo 2025
Apertura del servizio “Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione” per la presentazione delle domande per il 2025

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